| inviato il 01 Dicembre 2016 ore 19:04
Beh, dopo i precedenti argomenti trattati qui non c'è da fare nessuna premessa. X-trans evidentemente si presta anche per il bianco e nero.
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user80653 | inviato il 07 Dicembre 2016 ore 1:12
... e lo dici a me che con la Fuji faccio solo bianco e nero? Nella tua foto ci sono talmente tante sfumature di grigio che non sono riuscito a contarle. |
| inviato il 07 Dicembre 2016 ore 1:34
Sono 256 |
| inviato il 07 Dicembre 2016 ore 2:09
non ho mai capito se il sistema zonale è quello che penso io |
| inviato il 07 Dicembre 2016 ore 2:23
Che dire Lo studiato per 10 anni con l'analogico E lì serviva se volevi una foto più realistica Con il digitale trovo ridicolo che si parli di sistema Zonale. |
user80653 | inviato il 07 Dicembre 2016 ore 12:18
“ Con il digitale trovo ridicolo che si parli di sistema Zonale. „ Volendo gli si può trovare un altro nome, ma il principio di fondo non cambia. “ Spesso proprio a causa della nostra memoria visiva tiriamo il cursore fino a far diventare un oggetto bianco quando bianco non è. „ Verissimo! Io però, per il bianco e nero, seguo un metodo tutto mio. Posso capire che in una foto non debbano esserci aree di bianco bruciato perchè poi in stampa su quelle aree non verrà spruzzato l'inchiostro. Posso anche capire che, sempre se si stampa, anche le aree più scure debbano mantenersi un po' leggibili. Tuttavia il bianco e nero è soprattutto interpretazione di ciò che abbiamo fotografato. Anch'io, pur non stampamdo mai, evito che una luce superi il valore RGB 250. Per le ombre invece mi comporto in maniera diversa e preferisco avere nella foto un'area con nero RGB 0. Se quest'area nera e illeggibile non c'è, allora la creo appositamente con pennellate. Quest'area nera (che potrebbe occupare anche un 10% dell'intera immagine), se collocata in posizione azzeccata, diventa spesso il fulcro e la "chiave" dell'intera immagine. |
| inviato il 07 Dicembre 2016 ore 12:29
“ Che dire Lo studiato per 10 anni con l'analogico E lì serviva se volevi una foto più realistica Con il digitale trovo ridicolo che si parli di sistema Zonale. „ Io trovo ridicola un'affermazione simile, specie se proviene da chi sostiene di aver studiato per 10 anni il sistema zonale |
user80653 | inviato il 07 Dicembre 2016 ore 12:40
“ Io trovo ridicola un'affermazione simile, specie se proviene da chi sostiene di aver studiato per 10 anni il sistema zonale. „ Quoto. Non sempre "aver studiato" significa "aver capito". |
| inviato il 07 Dicembre 2016 ore 12:48
Dico la mia panzanata, non insiltatemi: io trovo fondamentale i filtri colorati per la foto in bw. Fuji li simula on camera, uno dei motivi per cui l'ho scelta. Uno scattoin bw, a seconda del filtro, cambia radicalmente. Come ben sappiamo, il filtro che offre meno contrasto, e quasi sempre piu gradazioni di grigii è quello verde. Potrebbe centrare col fatto dei 2 pixel verdi ogni 4 dell'x-trans? Metto il caschetto e mi prendo le vostre parolacce... |
| inviato il 07 Dicembre 2016 ore 13:17
Non è vero che con l'avvento del digitale il concetto di "Sistema Zonale" non ha più senso, anzi, sono convinto che senza un accurato controllo delle tonalità contenute nello scatto, si può incorrere in errori espositivi ed anche compositivi (in alcuni casi), notevoli che rovinerebbero lo scatto stesso. Anch'io provengo dall'analogico, e non so quanto tempo mi sono soffermato su questo concetto, partendo dal presupposto della previsualizzazione di ciò che si vuole ottenere, o se preferite raccontare all'osservatore, quindi le azioni da intraprendere (tipo di pellicola, tipo di sviluppo, tempo di sviluppo, carta di stampa, bruciature e mascherature varie), erano veramente tante e complesse, ma alla fine arrivavi a quello che volevi trasmettere, senza tante pregiudizi o menate varie. Ora in digitale non cambia niente, o poco, la previsualizzazione (soprattutto nei paesaggi) è la base anche adesso! Poi gli interventi sul Raw in LR o PS ricalcano quelli chimici, anzi con risultati ancora più precisi per chi non sia un Ansel Adams. Il sapere dove porre le ombre/luci, fa parte del fattore compositivo quasi più di quello espositivo (cioè sul calcolo dell'esposizione), al fine di ottenere un risultato che può anche variare molto dalla scena che ci troviamo di fronte, ma quello che conta, mi ripeto, è ciò che vogliamo raccontare, l'emozione che vogliamo trasportarla e farla vivere anche all'osservatore. Per questo ritengo che il concetto di S.Z. è attuale più che mai. Antonio |
| inviato il 07 Dicembre 2016 ore 13:58
Ma, che dire...l'ultimo commento e' talmente azzeccato e contestuale che lo quoto in pieno |
| inviato il 07 Dicembre 2016 ore 15:09
Interessante. Alex, conosco il tuo modo di interpretare il Bn, ne abbiamo già parlato e ho visto alcune foto. Ma il tuo metodo è voluto, ricercato, quindi come dici tu via libera all'interpretazione. Il mio concetto mira a sottolineare come in alcuni casi si pensa di fare la cosa giusta portando il bianco a 250 quando magari dovrebbe fermarsi a 235, perché magari quel bianco è all'ombra, con un velo cyan che lo rende un grigio super chiaro, ma non bianco. Mattew, come dici te i filtri si usano, si usavano sopra l'obiettivo con la pellicola, in conversione digitale si possono regolare. Antonio, alcuni SW di conversione oltre ad avere l'istogramma hanno anche la scala zonale. Quoto. |
| inviato il 07 Dicembre 2016 ore 15:32
Uno di questi è Silver Efex, avevo un link con un tutorial per usarlo in quel modo ma purtroppo non funziona più. |
| inviato il 07 Dicembre 2016 ore 15:36
Io la uso prevalentemente per il bianco e nero, sembra proprio perfetta!! |
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