| inviato il 10 Agosto 2012 ore 12:17
Avrei intenzione di fare foto macro a gioielli con tecnica Focus Stacking Mi chiedevo se ci sono differenze fra queste 2 tecniche di ripresa che vi illustro di seguito: 1 - Fisso la fotocamera sulla testa del treppiede (senza slitta micrometrica per macro), Eseguo un primo scatto ok Metto a fuoco per il secondo scatto, modificando leggermente la messa a fuoco manualmente sull'obiettivo Eseguo secondo scatto , e così via per altri scatti , e poi uso software per Focus Stacking 2 - Fisso la fotocamera su una SLITTA MICROMETRICA (ad esempio una CASTEL-MINI Focusing rack Eseguo un primo scatto ok Metto a fuoco per il secondo scatto, avanzando leggermente con la slitta micrometrica (e NON AGENDO SU OBIETTIVO) Eseguo secondo scatto , e così via per altri scatti , e poi uso software per Focus Stacking Quali potrebbero essere le differenze di resa prospettica usando queste 2 tecniche? Temo che una, rispetto all'altra, abbia migliore o peggiore resa in fase di unione dei file da parte del software Focus Stacking Ho dei dubbi se, una delle 2 tecniche, mi crea dei problemi di prospettiva e quindi di corretto allineamento dei file per poi usare software per Focus Stacking Grazie dei consigli :-) |
| inviato il 10 Agosto 2012 ore 22:15
La maggior parte dei programmi di stacking (Helicon Focus, Zerene, CombineZM) riesce a combinare correttamente le immagini fatte sia usando la opzione 1) che la 2) Gli obiettivi macro attuali sono tutti a messa a fuoco con lenti flottanti, questo significa che nel range da 1:1 a 1:2 ogni variazione di messa a fuoco effetta anche una variazione della lunghezza focale, cioé cambia la dimensione del campo inquadrato. Spostando l'obbiettivo su una slitta il campo inquadrato rimane identico e quindi aumenta la qualità dell'immagine finale e riduce l'insorgere di artefatti. Quindi la opzione 2) è migliore. Ma la opzione 1) é più economica e puoi automatizzare l'acquisizione delle foto, vedi per esempio Helicon Remote: www.heliconsoft.com/heliconremote.html |
| inviato il 12 Agosto 2012 ore 17:12
Grazie Ettorebest ... molto interessante |
| inviato il 07 Luglio 2013 ore 10:36
Un ringraziamento anche da parte mia anche se a distanza di un anno da questa richiesta, da poco ho acquistato una slitta micrometrica e sto iniziando a cimentarmi nelle macro. Un saluto |
| inviato il 07 Luglio 2013 ore 10:46
Inoltre focheggiare cambiando la messa a fuoco ti può causare più facilmente dei micro spostamenti della fotocamera rispetto a spostare solo la slitta. Altra cosa, focheggiando con la ghiera ho notato maggiori artefatti, sopratutto nello sfondo se non è uniforme ;) |
| inviato il 04 Aprile 2015 ore 8:38
Allo stato attuale quale software, compresi quelli general purpose tipo Photoshop, e' il migliore per il photo stacking? Ho provato solo PS CS5 e combine ZM. Sono curioso di provare Helicon focus. La vostra personale classifica? |
| inviato il 04 Aprile 2015 ore 8:59
Molto interessante, seguo. Considerate le potenzialità di questa tecnica, sia in macro che non, mi piacerebbe venisse inserita negli automatismi delle fotocamere. Una cosa del tipo: presi due punti di fuoco in manuale, la macchina eseguirebbe diversi scatti con avanzamento in autofocus all'interno di quel range. |
| inviato il 04 Aprile 2015 ore 9:28
Con magic Lantern lo puoi fare! |
| inviato il 04 Aprile 2015 ore 9:49
Esatto Canon lo fa con i plug in. Poi Con helicon remote pure ma si presta a tecniche da studio (collegamento USB , PC etc.) |
| inviato il 04 Aprile 2015 ore 9:55
Argomento interessante, mi permetto di utilizzare questo topic per chiedervi, secondo voi, quale sia il miglior software gratuito per eseguire un focus stacking. Grazie a tutti |
| inviato il 04 Aprile 2015 ore 10:15
“ Argomento interessante, mi permetto di utilizzare questo topic per chiedervi, secondo voi, quale sia il miglior software gratuito per eseguire un focus stacking. Grazie a tutti „ Per quello che so, l'unico Combine:D “ Considerate le potenzialità di questa tecnica, sia in macro che non, mi piacerebbe venisse inserita negli automatismi delle fotocamere „ In realtà il vantaggio sarebbe limitato (anche se comunque comodo per macro fino a 1:1) in quanto gli obiettivi ad elevato ingrandimento sono spesso manuali: mp-e 65, varie lenti da microscopio, accocchi vari ecc |
| inviato il 04 Aprile 2015 ore 10:57
Scusate l'intromissione, perchè mi interessa capire tecnicamente un concetto, premesso che non ho mai scattato una macro se non ad una forchetta anni fa. Tecnicamente utilizzando la seconda tecnica, cioè quella di diminuire la distanza fisica tra soggetto e camera, accade che si entra maggiormente in profondità nella stessa ripresa aumentando il campo visivo e cambiando anche se di poco, le angolazioni di ciò che viene inquadrato. Quello che voglio dire è che un oggetto appena nascosto dietro ad un altro nel primo scatto, all'avanzare della fotocamera potrebbe, in scatti successivi, iniziare a comprendere anche l'oggetto nascosto che precedentemenete non era visibile. Cosa che invece non accade, utilizzando solo il cambio di messa a fuoco, essendo che fisicamente la fotocamera non avanza e non andrà a rilevare l'oggetto nascosto. Spero di essermi spiegato, ma forse sarebbe necessario un esempio per spiegare meglio. Grazie e scusate l'intromissione "fuori campo". |
| inviato il 04 Aprile 2015 ore 12:43
@Nicola Dal Zotto Si infatti infatti. Probabilmente trattandosi di microspostamenti su slitta, non saranno variazioni eccessive tanto da variare di molto il piano di ripresa quindi l'inquadratura. Era una curiosità. Tks |
| inviato il 04 Aprile 2015 ore 13:50
Tralasciando la lingua questo tuTTorial (:-D) m.youtube.com/watch?v=dBL5rf2a5NM evidenzia che per ragioni di prospettiva si debba procedere scattando prima con fuoco sugli oggetti lontani per poi via via passare a quelli più vicini (quindi arretrando la macchina se è su slitta) per ragioni di prospettiva (credo che il discorso degli oggetti coperti/scoperti procedendo in senso inverso c'entri). |
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