| inviato il 31 Marzo 2016 ore 21:11
Ciao ragazzi
Attualmente calcolo l'iperfocale attraverso la formula matematica relativa (poiché possiedo un 50mm con la sola ghiera della messa a fuoco), per cui una volta trovata la distanza richiesta di messa a fuoco procedo in modo approssimativo a focheggiare in manuale un soggetto che si trova più o meno a quella distanza dopo di che ricompongo, con risultati non sempre perfetti. Da qualche parte ho letto però che esisterebbe la possibilità di calcolare l'iperfocale "in automatico", ossia attraverso la ghiera delle distanze o altri dispositivi presenti sugli obiettivi stessi, così da non dover calcolare fisicamente la distanza richiesta di messa a fuoco ed ottenere pertanto risultati impeccabili. Poiché sono prossimo all'acquisto di un obiettivo qualcuno potrebbe farmi chiarezza? Grazie in anticipo |
| inviato il 31 Marzo 2016 ore 21:56
Vedi questo grafico.
Cos'è eventualmente l'iperfocale lo leggi qui.
Qui è fatto con f/22
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| inviato il 31 Marzo 2016 ore 22:07
Fai coincidere il simbolo di infinito con il numero che identifica il diaframma, chiuso ovviamente, cerca in rete fra le immagini alla voce iperfocale, trovi tutto. |
| inviato il 31 Marzo 2016 ore 22:29
Grazie mille Vangogh e Max57! Ultima cosa: nel ricercare l'obiettivo giusto da acquistare come capisco se questo dispone delle suddette ghiere oppure no? Ad esempio il Canon 24-70 f/4 mi consentirebbe di operare come riportato nella seconda foto di Vangogh? |
| inviato il 31 Marzo 2016 ore 23:05
Non è questione di pigrizia Max, il problema è che su internet spesso si trovano anche molte informazioni fuorvianti, per questo preferivo avere una conferma da chi, come voi, risulta più esperto in materia. A questo punto allora abbandonerò il 24-70 e cercherò ottiche datate più adatte. Grazie ancora per i preziosi consigli  |
| inviato il 31 Marzo 2016 ore 23:40
Non per forza lo devi abbandonare. A 24 mm. chiudi a f. 11 metti a fuoco 3 metri in manuale e hai a fuoco tutto da 2 metri all'infinito. Ho sparato ma non ci vado molto lontano.
Per tutto il resto c'è DOF master ! |
| inviato il 01 Aprile 2016 ore 13:56
In assenza di un obiettivo che disponga sia della scala delle distanze sia di quella della profondità di campo, ma che contenga solo la scala delle distanze (come nella foto che riporto sotto) non si potrebbe ricavare l'iperfocale a posteriori? Ossia, sapendo in anticipo che ad esempio a f/8 e lunghezza focale 24mm la distanza di messa a fuoco richiesta è 2,42m, non sarebbe sufficiente a questo punto girare la ghiera della messa a fuoco in manuale fino ad ottenere sulla scala delle distanze quella richiesta?
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| inviato il 01 Aprile 2016 ore 14:08
“ In assenza di un obiettivo che disponga sia della scala delle distanze sia di quella della profondità di campo, ma che contenga solo la scala delle distanze (come nella foto che riporto sotto) non si potrebbe ricavare l'iperfocale a posteriori? Ossia, sapendo in anticipo che ad esempio a f/8 e lunghezza focale 24mm la distanza di messa a fuoco richiesta è 2,42m, non sarebbe sufficiente a questo punto girare la ghiera della messa a fuoco in manuale fino ad ottenere sulla scala delle distanze quella richiesta? „
Sì, però il problema è che la scala delle distanze su un obiettivo autofocus è di solito cortissima e con indicazioni praticamente inutili: è impossibile impostare la distanza con precisione accettabile su una scala come quella della foto; penso convenga mettere a fuoco in automatico su qualcosa che si stimi essere più o meno alla distanza desiderata. |
| inviato il 01 Aprile 2016 ore 14:18
Si e no.
Con uno zoom la scala delle distanze difficilmente è precisa per tutte le focali, non a caso i produttori stessi lasciano un'ampia tolleranza (vedi la linea dell'infinito).
In secondo luogo spesso e volentieri le lenti moderne hanno una scala delle distanze talmente piccola e breve da risultare inutile.
Hai detto che la distanza di messa a fuoco richiesta è 2,42 metri... bene, prova a impostarla sulla lente in foto. Dove la schiaffi? Sicuramente tra 1.5 e 5 metri, ma di più non puoi fare. Inoltre la non-linearità della scala delle distanze complica ulteriormente la situazione.
In questo senso, le lenti AF hanno subito una notevole involuzione, e continuano a subirla.
Guarda il nikon 14-24, da infinito ad 1 metro in pochi mm.
Canon 16-35? un filo meglio, ma cambia poco.
Il nuovissimo e costosissimo canon 11-24? Idem
Giusto qualche fisso si "salva", un esempio a caso:
Una scala delle distanze un minimo degna con, udite udite, anche le tacche dell'apertura... ma è tutto talmente piccolo e striminzito da renderne complicato l'uso.
Questa:
È una scala delle distanze degna di essere chiamata tale |
| inviato il 01 Aprile 2016 ore 14:51
Ora mi è davvero tutto chiaro, grazie. E sinceramente non capisco come i produttori odierni possano trascurare così superficialmente tali concetti. Allora è possibile trovare ancora oggi obiettivi (nel mondo Canon) che consentano di lasciare lavorare il fotografo in manuale (anche nell'usato)? |
| inviato il 01 Aprile 2016 ore 15:30
@Tungsteno
AH! AH!
Bella questa!
Caro amico non prenderTela,
Tu sei rimasto male venendo a conoscenza del fatto che c'erano delle ottiche con la scala dell'iperfocale, io sono rimasto malissimo a riguardo della circostanza che non ci sono più da tanti anni (anche se gli ZEISS BATIS l'hanno reintrodotta in forma digitale).
Ai miei tempi, 50 anni fa, non c'erano gli AF, e l'iperfocale era l'unico modo sicuro di mettere a fuoco ad occhio.
Poi, certo, c'erano le LEICA M ed il loro telemetro o le reflex ed il loro vetro smerigliato ed affini.
Ma tutti, alla fin fine, usavamo più volte l'iperfocale (e la relativa scala presente sul barilotto dell'ottica) rispetto al telemetro od al vetro smerigliato delle reflex...
Infatti, all'epoca, gli sfocati d'artista ed i bokeh in genere erano molto rari, chissà perché (perché già riuscire a mettere a fuoco era un successo).
E vai di iperfocale!
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| inviato il 01 Aprile 2016 ore 16:23
“ Tu sei rimasto male venendo a conoscenza del fatto che c'erano delle ottiche con la scala dell'iperfocale, io sono rimasto malissimo a riguardo della circostanza che non ci sono più da tanti anni (anche se gli ZEISS BATIS l'hanno reintrodotta in forma digitale). „
Già... per me è una mancanza piuttosto grave.
Ok che la pdc dipende da parecchi fattori, tra cui alcuni molto aleatori, però una scala pdc giusto per avere un'idea al volo senza stare a far calcoli, non avrebbe per nulla fatto schifo, anzi...
E certe ottiche non hanno nemmeno la scala delle distanze  .
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user46920 | inviato il 02 Aprile 2016 ore 8:42
Tungsteno: “ Attualmente calcolo l'iperfocale attraverso la formula matematica relativa (poiché possiedo un 50mm con la sola ghiera della messa a fuoco), per cui una volta trovata la distanza richiesta di messa a fuoco procedo in modo approssimativo a focheggiare in manuale un soggetto che si trova più o meno a quella distanza dopo di che ricompongo, con risultati non sempre perfetti. „
Io credo che non ci sia un modo migliore di procedere, di questo da te descritto !!!
Per la questione dei risultati non "perfetti", non è colpa della ricomposizione né del tuo metodo (che è il migliore), ma della conoscenza di ciò che significa il concetto "Profondità di Campo" ... una volta compreso, saprai come fare per avere quello che vuoi !!! |
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