| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 9:42
faccio un favore a chi non l'ha letto e riprendo il commento di Giorgio Milone alla foto vincitrice del WPP perchè credo che meriti di essere evidenziato, mi sono venuti i brividi... www.repubblica.it/esteri/2016/02/18/foto/world_press_photo_la_foto_del “ Tornando alla foto premiata, secondo me la drammaticità, la sofferenza e la disperazione del gesto immortalato vengono indiscutibilmente esaltati dalla sofferenza e disperazione del sensore spremuto oltre le proprie possibilità effettive, oltre natura, esattamente come lo sguardo e la luce lunare, il bambino che voltato verso presumibilmente il genitore sembrerebbe rifiutare il distacco allungando il braccio quasi per afferrare con forza il bavero della giacca. E' proprio quel banding brutale, quel pattern orizzontale, lineare e senza soluzione di continuità che rafforza l'elemento della barriera spinata, della prigione, dell'ostacolo, tutto immerso in una grana talmente grande da rendere pesante ed invalicabile anche l'aria che divide i soggetti, così pesante da rendere affannata anche la respirazione. Un capolavoro per scelta e soprattutto per realizzazione. Ad i più inquadrati, consiglio di liberarsi dai troppi vincoli tecnici ed iniziare a percepire le caratteristiche tecniche quasiasi esse siano, non solo come perfezioni esaltanti o imperfezioni inficianti, ma anche come preziosi elementi per strutturare un diverso linguaggio comunicativo fotografico. „ Grazie Giorgio... ti amo |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 9:43
e magari ricomincerei da qui per parlare di questa foto che a parer mio è drammaticamente meravigliosa |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 10:04
Grazie Paolo per la segnalazione. Oggi purtroppo la fotografia viene spesso ridotta alla produzione di immagini che incessantemente traboccano da ogni dispositivo ma che al tempo stesso vengono dimenticate e cestinate subito dopo essere state visualizzate. La produzione di semplici immagini di consumo è però un tunnel dal quale difficilmente si esce. Per restare a galla è necessario continuare a produrre. Questo award meritatissimo ci ricorda del ruolo comunicativo della fotografia che porta un'immagine ad acquisire un significato vero e duraturo che probabilmente verrà ricordato nel tempo. |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 11:40
A me sembra preprarata a tavolino. Nessun preggio. |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 12:05
questo secondo me forse non lo sapremo mai. eppure anche sapendolo per quanto mi riguarda non perderebbe di potenza espressiva. Si è molto discusso a proposito anche della foto di Capa del soldato colpito a morte, ma vera o presunta che sia, rimane comunque un grandissimo scatto. |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 12:06
Come mai è così sgranata?!? |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 12:10
“ Come mai è così sgranata?!? „ Canon 5D MKII a 6400 ISO tirata su di qualche stop in post intenzionalmente per schiarirla perchè era buio. |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 12:11
linguisticamente è un ottimo commento, e molto tecnico poi resta il fatto che è una foto che puo' piacere come non piacere.. come a me non dice nulla quella dei bambini asitiatici con le chitarre in mano... aimè la soggettività cè e resterà sempre.. è come per i quadri il "bah, son capace anche io a farlo" non simboleggia sempre ignoranza |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 12:26
Io sono arrivato fino alle 50^ immagine della slide e mi sono fermato, ho chiuso e mi sono chiesto... Perché devono vincere sempre scatti che portano angoscia a chi osserva? Io ho capito, e lo capisco davvero, che il mondo non è proprio una cosa gioiosa e la vita non è sempre bella però non c'è uno scatto in tutte quelle che ho visto che mi abbia dato emozioni positive. Davvero devo produrre solo emozioni negative per attrarre? |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 12:34
Emozione pura, grazie! |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 12:40
“ A me sembra preprarata a tavolino. Nessun preggio. „ Scusa Elmer, cosa intendi per preparata a tavolino? il fotografo avrebbe ingaggiato madre padre e neonato per mettere in scena il passaggio del bambino?..ma per favore. Anche se avesse chiesto alla famiglia:"aspettate un'attimo che vi faccio una foto" questo non cambia la realtà della situazione e del fenomeno storico che è in atto e questa foto è sicuramente emblematica delle condizioni in cui i profughi, o anche più in generale tutti coloro che subiscono un conflitto, si trovano. @thedreampakers Io personalmente, da aspirante documentarista/reportagista, posso dirti che sarei stato in grado, a livello tecnico, di fare quasi tutte le foto che sono state premiate nel WPO. La differenza principale sta nella capacità di scovare le storie e riuscire a ritrarle. Invito tutti a fare uno sforzo di immaginazione e pensare di andare ad esempio in Siria a raccontare la storia dei profughi, ma intendo in termini pratici: prendi un'areo vai in in Turchia e poi? dove vai? che contatti hai? con chi ti relazioni? come passi il confine? arrivato in Siria, ancora, cosa fai? conosci il territorio? quali sono le zone più rischiose? la zona in cui sei è tra quelle? c'è la fila si miliziani dell'IS che non vede l'ora di mettere mano su uno sprovveduto occidentale per torturarlo e mozzargli la testa, di chi ti fidi? il posto dove dormi è sicuro? riesci a dormire? quanto riuscirai a sopportare questa situazione? queste sono solo una parte delle domande che mi sono fatto quando ho pensato brevemente di partire per queste zone di guerra. Quindi mi dispiace ma in questi casi “ "bah, son capace anche io a farlo" „ è proprio una manifestazione non solo di ignoranza ma anche di mancanza di consapevolezza di cosa c'è dietro a scatti simili. |
user15476 | inviato il 19 Febbraio 2016 ore 13:56
Senza andare troppo indietro nei secoli, dal 900 ad oggi la storia dell'umanità è stata un continuo bagno di sangue, intervallata da alcuni momenti di illusione, speranza e tante rivoluzioni perse (apparte quella delle donne?). La fotografia non ha fatto altro che raccontare questi momenti. Dal World Press Photo sono uscite immagini con contenuto positivo, ma ovviamente molto dipende dal momento storico. Se un individuo vuole mettere una bella immagine tra sé e la realtà perché quest'ultima non piace, sicuramente troverà qualcosa altrove, il mondo è pieno di "immagini". Per chi vuole comprendere la realtà o lo spirito culturale di una determinata epoca, attraverso la fotografia, il World Press Photo può essere un punto di riferimento a prescindere dalla post produzione (qualche volta "sleale"). In questo caso non si può ridurre l'oggetto foto ad un semplice piace / non piace, soprattutto da parte di una giuria. |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 14:08
la forza di questo e di altri scatti premiati dal World Press Photo quest'anno è dovuta proprio al dramma che comunicano anche io ho pensato che in questi casi essere lì sia "complicato e rischioso" più della difficoltà tecnica di portare a casa lo scatto ciao, Marco |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 14:17
“ Nessun preggio „ PREGIO, con una sola G, l'ignoranza dilaga tanto nel contenuto quanto nella forma. Questo scatto è l'emblema della differenza tra una bella foto e una buona foto (vedi Gardin) |
user71191 | inviato il 19 Febbraio 2016 ore 14:18
Il word press photo ha intenti prettamente giornalistici, a mio avviso. Per forza di cose viene privilegiata la narrazione di eventi storicamente importanti. E niente è più sintomatico dei tempi che viviamo l'esodo di tutte queste persone in fuga dalla guerra. Ci sono altri premi il cui intento è privilegiare altri generi fotografici. Quindi se si vogliono foto "belle" bisogna guardare altrove. |
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