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Michael Kenna







avatarjunior
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 12:33

Biografia:

- Fonti: Wikipedia, www.diciottopercento.com/monografie/michael-kenna-una-passeggiata-sul- -

Michael Kenna nasce nel 1953 a Widnes nel Lancashire in Inghilterra. Più giovane di sei figli, cresce in una famiglia operaia nei luoghi della rivoluzione industriale, nella quale non vi sono tradizioni artistiche. Di educazione cattolica, viene profondamente impressionato dalla chiesa a tal punto che, all’età di 11 anni, decide di entrare in seminario. A 17 anni tuttavia abbandona la scuola per dedicarsi allo studio dell’arte alla
Banbury School of Arts nell’Oxfordshire. In questo periodo Kenna viene fortemente attratto dalla pittura, ma si rende conto ben presto che può avere più possibilità lavorative attraverso la fotografia, per via degli sbocchi pubblicitari e commerciali che essa consente.
Ancora non conosce la ricca tradizione della fotografia di paesaggio.
Scopre la fotografia di Sudek, Atget e Steigliz e si appassiona alla pittura di Casper David Friedrch, John Constable e Joseph Turner. ?Inizia a fotografare i suoi primi paesaggi durante il suo periodo di lavoro come assistente e stampatore del fotografo pubblicitario Anthony Blake, a Londra, città dove studia oltretutto arte e fotografia presso il London College of Printing.
Nella metà degli anni Settanta si trasferisce a San Francisco, in California, dove, lavorando per la fotografa Ruth Bernard, capisce che la fotografia poteva essere per lui una vera e propria attività lavorativa ed apprende l’importanza dello sviluppo in camera oscura.
Nel 2004 si trasferisce nell’Oregon e dal 2007 vive a Seattle.
La produzione di Michael Kenna è quasi esclusivamente incentrata sul paesaggio. Non un paesaggio qualsiasi, tant’è che il suo stile oramai risulta inconfondibile e moltissimi fotografi odierni tentano di emulare le atmosfere che egli riesce a creare con i suoi scatti. Le sue foto sono in bianco e nero, e con lunghissimi tempi di esposizione. Egli ama fotografare in condizioni scarse di luce: di notte, all’alba o nelle cupe giornate invernali, utilizzando spesso lunghe esposizioni dalla durata incredibile, talvolta anche di 10 ore.
Ed è così che il movimento delle nuvole, dell’acqua, degli astri e di tutto ciò che vi è in natura, diventa per Kenna la sua “matita invisibile” che disegna forme, emozioni e “colori” che l’occhio umano non può vedere. Egli preferisce la suggestione di una immagine alla sua didascalicità. Una buona immagine deve dare emozioni e non descrivere sterilmente un contesto. Egli fotografa l’anima dei luoghi dove si trova, l’invisibile che è davanti i nostri occhi. L’assenza del colore contribuisce a creare queste atmosfere così eteree, impersonali e soprattutto senza tempo.
Il soggetto è sovente ben discostato dallo sfondo, per non distogliere l’attenzione da esso e raramente Kenna inserisce nei propri scatti la figura umana o elementi riconducibili al tempo o allo spazio. Non fotografa quindi l’uomo bensì le sue “impronte”, le opere umane che ritrae sono presenti sulla terra da millenni, ritrae paesaggi delle metropoli di tutto il mondo come se fossero città deserte.
Il suo lavoro tocca tutti i continenti: da instancabile viaggiatore e lavoratore, egli riesce a lavorare su più progetti contemporaneamente e a portarli avanti per un tempo indefinito. Nella sua lunga carriera vanta numerose pubblicazioni personali, nonché l’esposizione di alcune sue fotografie in collezioni prestigiose come quelle del National Art Gallery di Washington DC, del Patrimoine Photographique a Parigi, del Museum of Decorative Arts a Praga e del Victoria and Albert Museum a Londra. Dal punto di vista strumentale, Kenna ha sempre utilizzato macchine fotografiche Hasselblad ed Holga medio formato, con unica eccezione fatta per il suo progetto “Monique's Kindergarten” dove ha utilizzato una macchia 4x5 a formato largo.

Sito web di Michael Kenna:

www.michaelkenna.net

avatarjunior
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 12:36

Personalmente ammiro di questo fotografo la semplicità e l'eleganza delle sue immagini, la sua capacità di rappresentare la spettacolarità dei paesaggi attraverso l'utilizzo del bianco e nero e condivido con lui la passione per le lunghe esposizioni, anche se non credo arriverò mai ad esposizioni di 10 ore come lui!! MrGreen

user36759
avatar
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 12:45

Ho un suo librone fotografico IMMAGINI DEL SETTIMO GIORNO.
Mi piace molto il suo stile, uno dei pochi che mi vien voglia d'imitare.

avatarsenior
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 12:51

un vero maestro nella composizione, sempre semplice, essenziale.

avatarjunior
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 13:49

Un ottimo fotografo molto coerente con i suoi lavori....grande opera di ricerca continua...così gira anche il mondo..MrGreen

user39791
avatar
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 16:42

Molto interessante, sto scoprendo ottimi paesaggisti (nel suo caso paesaggio naturale ed urbano). Da la sensazione di avere un approccio molto studiato nel fotografare, nulla è lasciato al caso. Spicca la mancanza quasi totale dell'elemento umano nelle sue foto e l'aspetto poetico sempre presente nei suoi lavori, amplificato da un uso magistrale del bianco e nero.

avatarsenior
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 16:51

Apprezzo molto la sua linea artistica, segue un suo personalissimo stile nei bn che lo rendono facilmente identificabile. Non sono ancora riuscito a vedere una sua mostra , ma prima o poi ci riuscirò per apprezzare meglio che dal web i suoi lavori. Sorriso

avatarjunior
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 18:07

Filiberto hai colto la sua particolarità, cioè la mancanza di figure umane ma la presenza dei segni del passaggio dell'uomo! ;-)

Grazie a tutti per il passaggio e per i vostri commenti! MrGreen

avatarsupporter
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 20:39

Filiberto hai colto la sua particolarità, cioè la mancanza di figure umane ma la presenza dei segni del passaggio dell'uomo!


Questo lo accomuna ad altri grandi interpreti del paesaggio urbano quali Axel Hütte e Gabriele Basilico (per la verità nelle foto di quest'ultimo ogni tanto qualche omino che fa capolino c'è).

avatarsenior
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 20:44

guardatevi anche il suo (per certi versi) "clone" Josef Hoflehner, molto simile nel trattare il paesaggio. Anche lui bianconero ottimizzato con maschere, anche lui spesso formato quadrato (Hasselblad), anche lui una attenzione maniacale per la composizione

avatarjunior
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 20:56

@Roberto P. ti di perfettamente ragione sull'analogia con Basilico per quanto riguarda la figura umana!
Per quanto riguarda Hütte, purtroppo non lo conoscono e non sono riuscito a trovare molto materiale, quindi se conosci qualche sito dove poter spulciare tra i suoi lavori ti sarei lieto se volessi indicarmeli! Cool

@Claudio Santoro interessantissima segnalazione, hanno una somiglianza nello stile veramente disarmante! Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 21:26

Luca, ottima segnalazione.
Kenna mi piace davvero moltissimo, mi è sempre piaciuto ed è semnz'altro uno dei miei fotografi preferiti specialmente grazie al suo stile spesso molto "geometrico" che è una cosa che mi affascina sempre moltissimo.
Inoltre, nemmeno a dirlo, ha un utilizzo e resa del bianco e nero che proprio come dire, mi fa impazzire.. sia quando spinge sull'elevato contrasto sia quando dona all'osservatore quel senso quasi aleatorio nelle sue foto.. alcune sembra quasi che da un momento all'altro possano essere soffiate via al minimo alito di vento..

Sono anche molto affascinato dal suo modo di scattare in analogico, e trovo le sue lunghissime esposizioni qualcosa di speciale.
Giusta anche il fatto che sia stata fatta notare da alcuni di Voi una certa "somiglianza" tra Kenna e Basilico (altro fotografo che mi piace tantissimo essendo io specialmente in questo periodo perso nella fotografia d'architettura) ed in generale soprattutto in questi ambiti sono assolutamente concorde nel cercare l'assenza di presenza umana.. è una cosa che cerco sempre anche io .

Anche se, per vari motivi, sto lavorando su questa mia fissazione MrGreen

Spero vivamente prima o poi di riuscire a vedere una sua mostra, credo sarà qualcosa di speciale per me.

user39791
avatar
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 21:32

Se vogliamo estremizzare era ciò che faceva un secolo e mezzo fa Atget.

avatarsenior
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 21:40

Un fotografo che ha sviluppato alla perfezione il concetto di fotografia zen.
Penso sarà il prossimo autore del libro che comprerò.

avatarjunior
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 21:40

grande maestro per me. lo seguo da anni e mi impressiona sempre nel suo minimalismo

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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