user39791 | inviato il 31 Gennaio 2016 ore 9:32
Margaret Bourke-White (New York, 14 giugno 1904 - Stamford, 27 agosto 1971) È una fotogiornalista e documentarista americana. Nata nel 1904 a New York e morta a Stamford, Connecticut nel 1971, ha conquistato diversi primati: è stata la prima fotografa del magazine Life, la prima fotografa di guerra americana, e fra le altre cose, la prima fotografa al mondo ad essere ammessa all'interno dell'Unione Sovietica per documentarne le condizioni all'inizio del primo conflitto mondiale. Margaret viene influenzata fin da piccola dalle peculiari personalità dei genitori. Il padre, ingegnere e ricercatore, le trasmette la passione per la natura, la fotografia e il perfezionismo. La madre aggiunge una dose di coraggio e tenacia alla sua personalità, passandole il seguente mantra: "Reject the easy path. Do it the hard way". Dopo un percorso di studi frammentario e composito (studia fra le altre cose danza, entomologia e biologia, in ben sette college differenti), e un matrimonio breve e assai disastroso, a 21 anni Margaret decide di diventare fotografa d'architettura. Ma non di un'architettura qualunque: si trasferisce infatti, a Cleveland, sede delle più importanti industrie metallurgiche dell'epoca, e abbraccia in pieno la missione di documentare il lavoro nelle fonderie della città. La grandezza di questa fotografa si vede fin da questo suo iniziale, delirante desiderio di entrare dentro i templi dell'industria pesante, e sicuramente non un posto per signorine, all'epoca. Ma Margaret Bourke-White è una fotografa capace di rendere il cemento delle fonderie dell'Ohio interessante, narrativo e definitivamente simbolico del cambiamento economico che si andava verificando negli Stati Uniti negli anni Venti. Alcuni esempi: l'acciaieria Otis Steel Mill, e successivamente la costruzione della diga di Fort Peck in Montana durante il New Deal. Nel 1929, Margaret viene assunta dal Times, che all'epoca aveva appena inaugurato il magazine illustrato Fortune. Il nome è propizio: nonostante la crisi economica in corso, Margaret si trova a scattare immagini di straordinario impatto, come quelle che documentano la costruzione del Chrysler Building, e gli altri simboli della Grande Mela. Il 1930 segna la svolta nella carriera di Margaret: viene inviata in Germania a documentare il riarmo delle truppe, e capisce che un paese che vale la pena di fotografare è l'ancora inesplorata Unione Sovietica. Grazie al suo occhio per l'architettura industriale, incuriosisce le autorità russe e riesce a ricevere un visto per entrare nel paese. È la svolta verso una fotografia più incline a documentare l'umano che l'artefatto: dopo la Russia, Margaret fotografa la Grande Depressione. Margaret Bourke-White è presente per documentare anche il secondo conflitto mondiale, scattando alcune delle immagini più iconiche di Stalin che si hanno a disposizione. Particolarmente devastanti sono le fotografie che scatta dopo la liberazione del campo di concentramento di Buchenwald. Un'avventuriera visionaria che allo stesso tempo ha sempre mantenuto lo sguardo vigile sulla realtà più umile e fragile del mondo, Margaret Bourke-White muore nel 1971. www.softrevolutionzine.org/2015/margaret-bourke-white/ cartesensibili.files.wordpress.com/2013/08/margaret-bourke-white-1946- walkingphotoblog.files.wordpress.com/2014/06/margaret-bourke-white_con samuraipaolo.files.wordpress.com/2012/08/margaret-bourke-white-the-lou luminaria.mx/wp-content/uploads/2015/06/Margaret-Bourke-White_campo_di www.fotografareindigitale.com/wp-content/uploads/2013/05/Margaret-Bour s-media-cache-ak0.pinimg.com/736x/8b/19/df/8b19df1cc8ed288443fbd8635b9 lamiradadelmamut.files.wordpress.com/2015/05/tumblr_mbo6rwscvc1rw3fqbo numerofblog.files.wordpress.com/2015/05/margaret-bourke-white2.jpg www.softrevolutionzine.org/wp-content/uploads/2015/03/978338.jpg www.softrevolutionzine.org/wp-content/uploads/2015/03/photo-fortpeckda s-media-cache-ak0.pinimg.com/736x/80/cf/37/80cf378bfc6b83789a549715592 blogs.denverpost.com/captured/wp-content/photos/timelife013A.jpg www.softrevolutionzine.org/wp-content/uploads/2015/03/margaret-bourke- |
| inviato il 31 Gennaio 2016 ore 11:46
Fotografie che potrebbero esser state scattate ieri, incredibilmente attuali per tecnica e decisioni stilistiche...invece hanno 50 e più anni. Una reporter decisamente abile ed avveniristica! |
user39791 | inviato il 31 Gennaio 2016 ore 11:52
La penso come te. |
| inviato il 31 Gennaio 2016 ore 12:02
Non posso che essered'accordo con voi, grazie per avermela fatta conoscere. |
| inviato il 31 Gennaio 2016 ore 12:18
Scusate ragazzi ma la foto del carro armato non è della Bourke-White. Fa parte della famosa serie scattata da Koudelka durante l'invasione sovietica della Cecoslovacchia nel 1968. |
| inviato il 31 Gennaio 2016 ore 12:29
E' una fotografa che conosco molto poco, ma come altri suoi colleghi del 900 hanno avuto la fortuna di documentare un secolo esplosivo fatto di molte guerre (due mondiali), crisi finanziarie, povertà, industrializzazione, conquiste sociali e lavoro .... e boom economico. Hanno attraversato un secolo memorabile e irripetibile dove documentare seriamente significava, a volte, rischiare molto e aver coraggio e poi dal punto di vista tecnico non avevano la tecnologia fotografica di qui disponiamo noi. Comunque ammiro la modernità e la capacità di raccontare della Bourke-White. ottima iniziativa. |
| inviato il 31 Gennaio 2016 ore 12:33
Si in effetti quella del carro armato é di Josef Koudelka. |
user39791 | inviato il 31 Gennaio 2016 ore 12:57
Grazie Franco per la segnalazione, ora la tolgo! Tolta!! |
| inviato il 31 Gennaio 2016 ore 23:21
Il riferimento alla foto Dust Bowl é ad una foto di Dorotea Lange. Un saluto. |
user39791 | inviato il 31 Gennaio 2016 ore 23:27
Scusa ma non ho capito. |
| inviato il 31 Gennaio 2016 ore 23:42
Dorotea Lange ha scattato la foto che nell'articolo da te linkcato é attribuita alla Bourke-White. Il titolo é "Migrant Mother". |
user39791 | inviato il 31 Gennaio 2016 ore 23:57
OK! Ho eliminato quella parte. Grazie per la segnalazione. |
| inviato il 01 Febbraio 2016 ore 9:00
L'immagine dei due minatori di colore è stata scattata per conto di Life nei pressi di Johannesburg con un caldo infuocato e a 1500 metri di profondità. Era uno degli scatti preferiti dalla stessa Margaret, una donna che non si è mai tirata indietro davanti al pericolo (basta guardare l'immagine sopra, in cui è stata ripresa mentre faceva foto appollaiata su uno sperone del più alto grattacielo della città). Negli U.S.A. la Bourke-White è considerata un riferimento per il fotoreportage socialmente impegnato e la si studia in ogni scuola di fotografia. Fabio |
| inviato il 01 Febbraio 2016 ore 12:06
“ ...una donna che non si è mai tirata indietro davanti al pericolo... „ Dalla voce su Wikipedia: it.wikipedia.org/wiki/Margaret_Bourke-White "Perseguendo la sua missione lei stessa divenne leggenda: nel 1937 durante un servizio nell'Artico il suo aereo fece un atterraggio di fortuna e si interruppe per giorni e giorni ogni contatto; nel '42 in navigazione verso il Nord Africa la nave fu silurata nel Mediterraneo e passò una notte e un giorno su una scialuppa di salvataggio." Sembra una tragica ironia il fatto che una persona che ha corso tali rischi sia morta così: "Dopo una caduta nella sua casa di Darien, nel Connecticut, morì il 27 agosto 1971, all'età di 67 anni" Probabilmente la causa della caduta è stato il Parkinson contro cui lottava dal 1957. Ho trovato questa sintetica ma interessante biografia: www.ticket24ore.it/minisiti/Bourke-White/margaret.htm |
| inviato il 02 Febbraio 2016 ore 9:48
Una grande fotoreporter, ottima segnalazione! |
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