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Werner Bischof







user39791
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inviato il 28 Gennaio 2016 ore 16:41

Werner Bischof (Zurigo, 26 aprile 1916 - Trujillo, 6 maggio 1954)

Cinquant'anni fa, moriva in Perù in un incidente d'auto il fotografo svizzero Werner Bischof.
Fotografo d'arte e testimone degli emarginati, fu uno dei primi fotoreporter della storia. Documentò l'Europa del dopoguerra e la caduta del colonialismo.
"I miei occhi si aprono; imparo a vedere". Con questa frase il fotografo svizzero Werner Bischof illustrava alla fine degli anni quaranta il suo passaggio dalla fotografia di moda a quella del fotoreportage.
Un salto mentale ed emotivo dal scintillante mondo del lusso e delle passerelle a quello crudo e desolante della guerra, delle carestie, della solitudine.
Werner Bischof, nato a Zurigo nel 1916 e morto nel maggio del 1954, è uno dei fotoreporter del dopoguerra di maggiore spicco a livello internazionale.
Dopo aver lavorato, all'inizio degli anni quaranta, come fotografo di moda, di successo, per la rivista culturale svizzera "du", Bischof intraprende un viaggio attraverso l'Europa devastata dalla guerra.
Fotografa Berlino, Dresda, Varsavia. È diventata famosa l'immagine spettrale dello scheletro del Reichstag di Berlino, incendiato, ma ancora in piedi.
In Svizzera punta il suo obiettivo sugli emigrati italiani, alla ricerca di un lavoro, ma anche sui rifugiati politici, in fuga dal fascismo.
L'esperienza della guerra lo segna come uomo e come artista. Dimentica le leggiadre figure femminili avvolte in eleganti stoffe e scopre il dolore e la sofferenza.
Bischof fotografa "persone senza storia", esseri umani colpiti da un destino crudele.
E soprattutto molti bambini, grande tema della sua fotografia. "Guardandoli si può cogliere il significato della società", diceva.
"Dappertutto emerge il suo interessamento per l'essere umano, per il suo destino.
Bischof diventa così il testimone dei perdenti e degli emarginati, cambia temi ma mantiene intatto il suo amore per la perfezione tecnica, per la ricerca delle simmetrie, per la luce, che nelle sue immagini ha del mistico.
Il grande fotografo Cartier Bresson osserva che in Bischof anche la miseria più profonda "risplende di luce".
Le immagini di Werner Bischof, fanno il giro del mondo. Le sue figure, i suoi paesaggi in bianco e nero sono di una poesia struggente.
Nel 1949, Bischof entra a far parte della prestigiosa agenzia fotografica Magnum, della quale fanno parte lo stesso Cartier-Bresson e Robert Capa, e diventa uno dei primi membri.
Se in Europa aveva documentato le devastazioni della Seconda guerra mondiale, negli altri continenti l'artista svizzero immortala la fine del colonialismo.
Negli anni cinquanta il fotografo compie viaggi in Corea, Giappone, Hong Kong, Indocina.
Documenta l'attualità per riviste e giornali come Epoca, Paris Match, Life, The Observer.
Nel 1951, con un reportage sulla carestia in India, realizzato per la rivista "Vogue", Bischof riscuote il primo successo internazionale, "ma anche di risvegliare l'interesse e la sensibilità dell'osservatore per altre culture."
Con il suo particolare linguaggio fotografico, Bischof fa presa sul pubblico. Non fotografa le fiamme di un incendio ma i volti spaventati della gente. Le sue fotografie sono di una bellezza "muta".
Come una delle ultime e forse più famose immagini: quella del bambino peruviano che nei pressi di Cuzco, cappellino in testa, sacco in spalla e sandali ai piedi, passeggia sul bordo di una scarpata, fischiettando.
Werner Bischof scatta questa foto nel maggio del 1954, poco prima di morire, in un incidente di macchina nelle Ande a soli 38 anni.
www.swissinfo.ch/ita/werner-bischof--estetica-e-umanit%C3%A0/3800516


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avatarsenior
inviato il 28 Gennaio 2016 ore 17:16

Straordinario. Non solo reportage classico, ma una ricerca meticolosa su pdr differenti. Trovo che si distingua dai reporter classici proprio per questa sua caratteristica. Il risultato, ai miei occhi, è una esaltazione della sofferenza, al contrario di ciò che solitamente si legge da punti di vista simili, cioè imponenza ed esaltazione dell'ego. Giusto annoverarlo tra (o forse IL) i più grandi reporter del 900.

user39791
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inviato il 28 Gennaio 2016 ore 17:18

Per me IL!;-)

avatarsenior
inviato il 28 Gennaio 2016 ore 17:19

Applausi!

avatarsupporter
inviato il 28 Gennaio 2016 ore 17:34

Straordinario! Eccezionale...da urlo. E noi che ci preoccupiamo sempre di avere i giocattoli più sofisticati per fotografare...a quei tempi i mezzi erano davvero rudimentali...eppure!!!
Non credo servano altre parole...
buona luce a tutti/e
Annamaria

avatarsenior
inviato il 28 Gennaio 2016 ore 17:37

beh, il concetto è davvero semplice.
metti nelle mani del fotografo più catastrofico la migliore fotocamera, farà foto catastrofiche.
metti nella mani del fotografo migliore la fotocamera più catastrofica, farà foto migliori.

avatarsenior
inviato il 28 Gennaio 2016 ore 17:40

Beh, all'epoca non esisteva ne l'af, ne automatismi di esposizione. Se non avevi padronanza della macchina, col cavolo che facevi foto... quindi c'era anche una selezione naturale...

user39791
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inviato il 28 Gennaio 2016 ore 19:48

Già!:-P

avatarjunior
inviato il 28 Gennaio 2016 ore 22:44

Impressionante la qualità tecnica ed espressiva di queste foto rapportate all'epoca...questo è decisamente un Big di quelli con la B maiuscola! Eeeek!!!

user39791
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inviato il 28 Gennaio 2016 ore 22:49

Concordo al 100 per 100!

avatarsenior
inviato il 28 Gennaio 2016 ore 23:33

Grande Reporter, le sue foto sono poesia pura, molto belle anche quelle fatte nella
mia Sardegna, raccolte in un bel libro "Werner Bishof in Sardegna 1950" dove fu inviato
da Epoca. A soli 34 anni fece un reportage sui minatori e contadini dell'Iglesiente,
documentando le condizioni della povera gente con un rigore formale ed estetico di alto livello.

avatarsenior
inviato il 28 Gennaio 2016 ore 23:33

barbarapicci.files.wordpress.com/2015/04/werner-bischof-sardegna-1950-

avatarsenior
inviato il 28 Gennaio 2016 ore 23:34

barbarapicci.files.wordpress.com/2015/04/werner-bischof-sardegna-igles

avatarsenior
inviato il 28 Gennaio 2016 ore 23:35

www.sardegnacultura.it/immagini/7_92_20060710162947.jpg

avatarsenior
inviato il 28 Gennaio 2016 ore 23:35

www.sardegnacultura.it/immagini/7_92_20060710162514.jpg

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