user39791 | inviato il 23 Gennaio 2016 ore 13:55
Dato che questa sezione dedicata alla cultura è un po agonizzante e allo stesso tempo mi sta molto a cuore ho deciso che, tempo permettendo, aprirò periodicamente un post dedicato a un importante fotografo. Alcuni saranno molti famosi e altri un po meno, ma spero tutti interessanti. Userò l'ordine alfabetico. Metterò i suoi dati essenziali e qualche foto, l'arricchimento del post sarà lasciato al vostro buon cuore. Sono molto gradite segnalazioni di eventuali imprecisioni e/o spunti e consigli per il miglioramento di quanto da me proposto. Come espressamente richiestomi indico i riferimenti ai siti da dove ho preso ciò che ho postato nel profilo dell'artista in questione: ">fotogartistica.blogspot.it/2011/02/dmitri-baltermants-locchio-della.ht Dmitrij Baltermants (Varsavia, 1912 - 1990) Dmitri Baltermants è stato un grande maestro della fotografia russa. Soprannominato "l'occhio della nazione",nacque il 13 maggio 1912 a Varsavia, al tempo parte dell'Impero Russo. Iniziò ad avvicinarsi alla fotografia all'età di 14 anni lavorando come assistente di grandi fotografi del tempo. Dopo essersi laureato in matematica, insegnò per un periodo in una scuola militare. Produsse il suo primo reportage in Ucraina occidentale, sul tema delle truppe sovietiche. Attivo come fotoreporter per l'Armata rossa, fu corrispondente di Izvestija e di Na Razgrom Varaga dal 1940 al 1945. Testimone del dramma della guerra, fotografò in prima linea i momenti cruciali del conflitto (l'assedio di Mosca e di Sebastopoli, la battaglia di Stalingrado e la caduta di Berlino), ma le immagini da lui scattate poterono essere rese pubbliche solo nel 1960, quando divenne capo reporter diOgenek, perché mostravano verità che il regime voleva tenere nascoste. Il Partito Comunista, tuttavia, capì ben presto l'utilità di un fotografo per scopi propagandistici e chiese a Baltermants di mostrare l'imponenza e la produttività dell'impero. Il fotografo viaggiò attraverso tutte le Repubbliche dell'ex impero russo, producendo immagini che ritrattavano la gloria dell'URSS. Nel 1949, nominato fotografo ufficiale del Cremlino, si avvicinò a Stalin. Quando Krusciov giunse al potere dopo la morte di Stalin, estese la sua attività oltre i confini sovietici, visitando Cina, India e Vietnam. Nell'ottobre dell' 1964, dopo la caduta di Krusciov, Baltermants documentò i cambiamenti che stavano avvenendo in tutto il paese. Di questo periodo i suoi reportage sul boom economico sovietico e sui successi degli atleti sovietici ai Giochi olimpici. Nel 1969, ebbe l'opportunità di presentare il suo lavoro all'estero per la prima volta, a Londra. Per l'occasione ristampò molte suo foto in bianco e nero per evitare l'esagerato realismo. A partire dagli anni Sessanta iniziò il successo mondiale caratterizzato da riconoscimenti ufficiali, consenso della critica, numerose esposizioni sui reportage della guerra di Russia, servizi su riviste prestigiose (Life, Stern, Paris-Match). Al di là dell'indubbio valore storico delle sue foto, le opere di Baltermants sono diventate simboli universali della tragedia e dell'incomprensibilità della guerra, grazie al personale tocco artistico che sottende ogni scatto. Come nella Guernica di Picasso, si innalzano al livello di grande arte raffigurando attraverso bianchi e neri granulosi il realismo sociale di un evento inesplicabile. L'alto livello culturale combinato con una visione ampia, che tendeva al perfezionismo, aiutarono Baltermants a discernere numerosi dettagli che lasciavano molti suoi colleghi indifferenti e offrirci una visione caratterizzata dall'indubbia abilità nella scelta della luce ottimale e nella ricerca di angoli di campo che assicurassero l'armonia della composizione. Ogni immagine catturata dall'obiettivo della fotocamera si presta ad una successiva riflessione. L'aspetto glorioso della guerra raccontato dal regime cade svelato attraverso retroscena segnati dal sangue. Mediante la raffigurazione del "lato oscuro", di una vittoria macchiata, un intero popolo prende coscienza della sua storia; le immagini diventano allora strumento di fusione tra i sentimenti dell'artista e quelli di un popolo sconvolto, dando origine ad opere cariche di trepidazione ed emozioni. baltermants.com/media/img/structure/fight.110220.jpg baltermants.com/media/img/structure/leaders.110220.jpg 36.media.tumblr.com/tumblr_m33tlhQGWW1qb8vpuo1_1280.jpg grayhawkinsgallery.files.wordpress.com/2014/05/baltermants-grief.jpg 2.bp.blogspot.com/-AExrbFeJRn0/UEwQZmHINxI/AAAAAAAAADo/YR7u1pvDH78/s16 i.ytimg.com/vi/9EgyMnhlHEg/maxresdefault.jpg 41.media.tumblr.com/tumblr_lmg6jb1tLi1qdjto7o1_1280.jpg 3.bp.blogspot.com/-XkyFvq4ineg/T0xCQSD-0wI/AAAAAAAAF-I/Vt09rWqS0dc/s16 baltermants.com/media/img/structure/moscow.110220.jpg www.ivorypress.com/cphoto/es/sites/default/files/imagecache/width920/D odaaniepce.files.wordpress.com/2013/07/baltermants-08.jpg 1.bp.blogspot.com/-aZE0O0OQsCY/TVukphZSbGI/AAAAAAAAAus/gJaP7eWNIYY/s16 2.bp.blogspot.com/-_zJJ5cYP95M/TVukM0FkyOI/AAAAAAAAAuk/iyEbn_9uqoo/s16 |
| inviato il 23 Gennaio 2016 ore 14:32
Molto interessante. Leggendo la sua storia e guardando le sue foto è abbastanza lampante quali siano le foto "volute da lui", scaturite dalla sua sensibilità, e quelle invece volute dal regime a scopo propagandistico. Le "sue", pur essendo magari meno "perfette", possiedono un carico emotivo che solo pochi fotografi sono riusciti a trasmettere. Decisamente tra i miei preferiti fino ad ora! |
user39791 | inviato il 23 Gennaio 2016 ore 14:50
“ è abbastanza lampante quali siano le foto "volute da lui", scaturite dalla sua sensibilità, e quelle invece volute dal regime a scopo propagandistico. „ Concordo! |
user52859 | inviato il 23 Gennaio 2016 ore 14:53
Notevole! |
user39791 | inviato il 23 Gennaio 2016 ore 15:50
Già! |
| inviato il 23 Gennaio 2016 ore 16:02
Che pugno allo stomaco! Ti ringrazio doppiamente questa volta, visto che prima di questo post non conoscevo questo grande fotografo. Vado ad approfondire un po' |
| inviato il 23 Gennaio 2016 ore 20:17
Veramente belle queste foto, che avevo già visto in alcuni libri di storia. Quella che hai postato alla fine effettivamente è fantastica nella sua drammaticità. I reportages di guerra mi affascinano sempre molto. |
user39791 | inviato il 23 Gennaio 2016 ore 20:28
Grazie per i vostri contributi! |
| inviato il 23 Gennaio 2016 ore 22:03
Grazie, vedere queste foto fa pensare alla leggerezza del miliardo di foto on line sul www al motto "anche tu fotografo"...del nulla. Qui c'è la forza del soggetto oltre alla capacità di scattare. E per avere un soggetto così devi stare li insieme a lui. Ha ragione Scianna: noi comuni mortali è meglio che pensiamo all'album di famiglia. |
user39791 | inviato il 23 Gennaio 2016 ore 22:24
Lo credo pure io. |
| inviato il 23 Gennaio 2016 ore 22:30
Giusam, permettimi di puntualizzare una questione (forse ho frainteso il tuo messaggio eh...). Scianna dice che "la massima ambizione per una fotografia è quella di finire in un album di famiglia" perché ritiene che la fotografia trovi la sua massima espressione nell'immortalare frammenti di vita quotidiana...ricordi che trovano così il modo di restare indelebili al tempo. Che sappia io non ha mai espresso queste parole con l'intento di sminuire l'attività fotografica "dei comuni mortali", anzi, in un'intervista ha pure precisato che la fotografia dovrebbe essere praticata con passione e per divertimento, senza ambire a chissà quale carriera da "maestro di fotografia". |
| inviato il 23 Gennaio 2016 ore 22:31
Ottimo lui non lo conoscevo |
user39791 | inviato il 23 Gennaio 2016 ore 22:38
Luca Tonon hai ragione e sinceramente non conoscevo questa affermazione di Scianna, ciò non toglie che foto come queste si pongono ad un livello diverso rispetto a quelle di molti di noi. |
| inviato il 24 Gennaio 2016 ore 10:00
Filiberto su questo non ci sono dubbi! se fossimo in grado di produrre foto del genere difficilmente saremmo qui a discutere su un forum! |
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