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Diffrazione







avatarjunior
inviato il 12 Ottobre 2015 ore 7:44

Salve a tutti. Ho una 5100 nikon con obiettivi 18-105 il 35 mm e il tammy 70-300. Cercando di approfondire vari aspetti della fotografia digitale mi sono imbattuto nella diffrazione. Qual'è secondo voi il metodo migliore per capire quando un obiettivo inizia con la diffrazione? Oppure esistono regole standard? E poi guardando una foto scattata da chiunque come si riconosce l'eventuale diffrazione? Grazie a tutti

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2015 ore 7:58

parti dal presupposto che la diffrazione è sempre presente, aumenta solo chiudendo il diaframma.
La nitidezza, o meglio la sensazione di nitidezza, è influenzata sostanzialmente da:
- la resa ottica, che in genere è massima chiudendo 2 o 3 stop
- la profondità di campo che, aumentando chiudendo il diaframma, aumenta la sensazione di nitidezza
- la diffrazione che, chiudendo il diaframma, fa peggiorare la qualità dell'immagine.
E' questo mix che va ottimizzato, quindi è difficile dare una risposta univoca.
In genere l'effetto massimo di nitidezza si ha chiudendo non oltre f8, però conosco ottiche che ancora a f11 o 16 offrono ottimi risultati.
L'unica strada, a mio modesto parere, è fare qualche scatto di prova.

avatarjunior
inviato il 12 Ottobre 2015 ore 8:35

La lente da quanto ho capito non conta. Come ti ha spiegato Gian Carlo F la diffrazione entra in gioco chiudendo il diaframma e diventa visibile oltre f/11 nelle aps-c e f/16 nelle full frame. Questo come regoletta generale (spesso da verificare), che però nel mio caso funziona.

Bisogna considerare la dimensione dei pixel del tuo sensore, leggi nel forum e su internet, con una breve ricerca trovi tutto! ;)

www.cambridgeincolour.com/tutorials/diffraction-photography.htm

avatarjunior
inviato il 12 Ottobre 2015 ore 9:13

Ok grazie mille. Inizio a capire. Mi chiedevo se la focale influisce anche. Che so magari a 18 parlo di dx si nota di più o di meno rispetto a 70? Guardando una foto come riconosco la diffrazione?

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2015 ore 9:59

A f16 o f22 ottieni, una foto meno nitida che a f8, la riconosci per quello, non ci sono altri segnali.
In sostanza è una minore nitidezza e contrasto generale.

user3834
avatar
inviato il 12 Ottobre 2015 ore 10:11

La lente conta tantissimo, la maggior parte delle lenti da il meglio di se a f5.6 per poi calare drasticamente, quindi spesso il problema è proprio la qualità della lente che interviene prima del limite teorico.

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2015 ore 11:18

Credo conti anche la luminosità dell'obiettivo........
Ho un 20mm/4 AI che, presumo, sia ottimizzato a f8, a f11 e f16 fornisce risultati di tutto rispetto.
Probabilmente il nuovo f1,8 G a quelle chiusure non è altrettanto valido perché (sempre probabilmente;-)) magari è ottimizzato per dare il meglio a f2,8 o f4
Qui a f16 con D700


2012_08_07_101241 by Gian Carlo Fusco, su Flickr

avatarjunior
inviato il 12 Ottobre 2015 ore 11:44

Sono novellino e quindi mi scuserete se faccio domande banali. Ad esempio avete detto che in poche parole aperture più ampie rendono meno diffrazione se ho capito bene. Faccio un esempio. Per evitare diffrazione è meglio usare f8 sul 18-105 ad esempio. Ma nella foto di paesaggio dove influiscono diversi fattori per impostare correttamente la reflex si consiglia di usare un diaframma più chiuso per avere maggiore pdc. Non riesco a capire. Più chiudo più pdc e più diffrazione. Come risolvo?

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2015 ore 12:06

Ma nella foto di paesaggio dove influiscono diversi fattori per impostare correttamente la reflex si consiglia di usare un diaframma più chiuso per avere maggiore pdc. Non riesco a capire. Più chiudo più pdc e più diffrazione. Come risolvo?

Beh..... con il mio 16mm a f/8 ho una profondità di campo che va da 0,55 metri all' infinito (su Canon 1DsIII - con circolo di confusione di 0,030).....
come a dire che mi metto a fuoco anche la punta delle scarpe MrGreen
Chiudere oltre ad f/11 nelle foto da paesaggio non ho mai capito a cosa serva, salvo che tu non fotografi la neve al sole senza filtri.....

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2015 ore 12:57

la diffrazione è condizionata dalla dimensione del foro derivante dal diaframma dell'obiettivo, quindi il valore di diaframma F in rapporto alla dimensione della lente, oltre al numero e tipo di lamelle, concorrono nel rendere visibile tale effetto.
Aggiungo che essendo la diffrazione proiettata sul sensore, conta anche il tiraggio, e quindi condizionato dalla marca di fotocamera o dall'utilizzo di lenti e accessori addizionali, tipo i tubi di prolunga.
infine la densità per mm del sensore può essere più o meno in grado di evidenziare questo fenomeno fisico nella immagine acquisita.

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2015 ore 13:02

nel caso specifico, una nikon D5100 da 16Mpx per formato APS-C 1.5 potrebbe presentare il problema della diffrazione oltre f/7, ma questo valore è variabile in rapporto all'obiettivo, che non conosco.

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2015 ore 14:23

Sono novellino e quindi mi scuserete se faccio domande banali. Ad esempio avete detto che in poche parole aperture più ampie rendono meno diffrazione se ho capito bene. Faccio un esempio. Per evitare diffrazione è meglio usare f8 sul 18-105 ad esempio. Ma nella foto di paesaggio dove influiscono diversi fattori per impostare correttamente la reflex si consiglia di usare un diaframma più chiuso per avere maggiore pdc. Non riesco a capire. Più chiudo più pdc e più diffrazione. Come risolvo?

Hai capito bene.
Però non ti fissare troppo sul fattore diffrazione, diciamo che fino a f11 con qualsiasi ottica sei ancora in una situazione valida.
Riguardo al paesaggio ti consiglio di approfondire il concetto di iperfocale (esistono molte APP che ti forniscono quel dato), con quella risolvi tantissimo e puoi usare diaframmi non troppo chiusi, ti consente di sfruttare al massimo la zona di nitido

user52859
avatar
inviato il 12 Ottobre 2015 ore 14:47

Ho letto che che conta anche la focale utilizzata per via della distanza che deve percorrere la luce nell obiettivo, cioè in un 300mm dovrebbe manifestarsi prima che in un 50mm

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2015 ore 14:52

Al solito, tante chiacchiere, tanti numerelli, ma NESSUNO ha fatto la considerazione più importante, ossia che la diffrazione in immagine riduce la nitidezza SOLO SE SI VEDE.

In altre parole, nessuno ha messo in conto il formato dell'immagine finita.

Che te frega se lavori con l'ottica in diffrazione, anche profonda, ma poi quella diffrazione non la vedi perchè l'immagine è troppo piccola per vederla?

In fotografia, QUELLO CHE NON SI VEDE NON CONTA, e non conta nulla, zero.

Dire che un'ottica va in diffrazione ad F 11, non ha alcun senso se non si introduce la dimensione dell'immagine: su immagine formato francobollo è tutto nitido anche se chiudi ad F 32, mentre su un A1, anche solo ad f 11 la diffrazione fa una immagine meno nitida di F 5,6 e per certi usi, addirittura, F 11 non lo puoi usare.

Ed altre al formato dell'immagine, la diffrazione si vede più o meno con il soggetto fotografato ( su una foresta con le foglioline o su una scacchiera la stessa diffrazione produce danni molto diversi) e col tipo di fotoritocco che si applica a quella immagine: oggi ci sono software che recuperano in sorprendentemente bene la diffrazione.

E' meglio fare delle prove con la propria attrezzatura e sulle foto che poi uno stampa invece che sparare numereli inutili: dalle prove uno vede quanto può strozzare il diaframma e quando.

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2015 ore 15:15

Se uno fa delle domande tecniche sulla diffrazione, mi sembra educato rispondergli..... per quel che mi riguarda le foto potrebbe guardarle su un televisore da 60" 4k full Hd..... e non mi sento autorizzato a pensare che le stampi in formato 10x15.
Le regole dell' ottica è sempre giusto conoscerle, anche se poi magari non le utilizziamo per tutte le foto.


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