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calibrare o non calibrare questo é il problema


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avatarjunior
inviato il 27 Gennaio 2015 ore 21:37

Ciao ragazzi come ho già accennato altre volte,sono da poco a entrato in possesso di un fantastico NEC specrtaview 242,in realtà é stato un po' un caso nel senso che dopo una ricerca avevo optato per il NEC pa242 anche se questa scelta avrebbe precluso la calibrazione hw non perché sia un estimatore della calibrazione sw anzi per nulla,considerato che utilizzo il monitor abbinato ad un Mac book pro(portatile).

Poi complice un abbassamento del prezzo ed eccomi qua.


Ho notato che in molti oggi puntano sulla possibilità di. Calibrare il monitor,io vorrei sapere secondo. Che vantaggio può apportare calibrare il.monitor? Ovviamente tralasciando tutto quello che può essere il vantaggio nella previsione di stampa,il fatto che calibrare un monitor possa essere un passo necessario per ottenere stampe più controllate mi è chiaro,ok,ma a parte la stampa?

avatarjunior
inviato il 27 Gennaio 2015 ore 21:44

Ad avere colori più fedeli possibile a quelli percepiti dell'occhio umano. Ovvio che poi avere una calibrazione perfetta è impossibile. Però avendo un Delta e basso riesci ad avere colori più fedeli. Non solo quando stampi, anche mentri elabori la foto.

avatarjunior
inviato il 28 Gennaio 2015 ore 11:00

Ok grazie,ma fedeli a cosa? Scusa l'ignoranza

avatarjunior
inviato il 28 Gennaio 2015 ore 11:02

Ah no aspetta,ho capito fedeli come scrivi appunto a quelli percepiti dall'occhio durante lo scatto quindi?

avatarjunior
inviato il 28 Gennaio 2015 ore 14:07

Si, a quelli che vedi: durante lo scatto e nella stampa (ovviamente bisogna calibrare anche la stampante).
Lo spectraview comunque è un ottimo monitor precalibrato. Non dovresti avere problemi.
Alla fine non è che cambia più di tanto la foto se i verdi sono a 100 al posto di 99 per dirti. È importante che sia calibrato in modo che il Delta e rimanga basso (2 massimo).
Per farti capire se prendi gli schermi amoled dei Samsung ti sparano i colori saturi al massimo. Quello può fare fastidio, ma parliamo di un Delta e di 5-6.

avatarsenior
inviato il 28 Gennaio 2015 ore 16:19

Calibrare un monitor è essenziale, e la procedura deve essere ripetuta nel tempo perché, come ogni dispositivo reale, tende a derivare dal suo stato di calibrazione.

Il termine "fedele" per un monitor, e in genere in tutta la colorimetria è un termina del tutto improprio e fuorviante.
La gestione del colore si compone di : cattura del colore, riproduzione, riproducibilità e costanza.

L'argomento è complesso e non è facile esplicarlo in un post; comunque proviamo a parlare brevemente del :

Bianco, tanti bianchi

Il nero è di facile definizione e se ne può avere un valido modello nel classico corpo nero non radiante.
Il bianco invece non ha definizione in fisica (come nessun altro colore del resto). Il bianco è una percezione umana che si forma nella nostra mente e corrisponde a un vasto spettro di emissione elettromagnetica.
Ciò significa che noi percepiamo come "bianco" una varietà pressoché infinita di oggetti. Nessuno dei quali ha maggiore o minore "dignità" di altri; non esiste il bianco assoluto.

Vediamo ora i vari bianchi che intervengono nella gestione del colore :

Il bianco nativo dello schermo:
E' l'emissione prodotta dal tristimolo bilanciato del pannello 255.255.255 (per un 8bit); attenzione, non è una terna RGB è solo un tristimolo hardware che arriva sulla matrice.
Questo bianco ha una certa temperatura in K (non gradi, semplicemente Kelvin), di norma gli LCD sono freddini e superano i 6000K e non vanno oltre i 7000K se di buona qualità. Questa temperatura dipende dal pannello in se e varia nel tempo.

Il bianco RGB:
E' il bianco del modo colore RGB (255.255.255 per gli 8bit) non ha temperatura e non ha spettro di emissione; è solo un bianco matematico privo di una caratterizzazione colorimetrica.

Il bianco D65:
E' il bianco Daylight 6504K definito dallo standard ICC; fa riferimento a una emissione spettrale teorica corrispondente alla luce di mezzogiorno.




Il bianco D50:
E' il bianco Daylight 5003K definito dallo standard ICC; fa riferimento a una emissione spettrale teorica corrispondente alla luce dell'orizzonte.




Ovviamente ci sono molti altri bianchi possibili, la normativa ICC ne definisce 20 standardizzati e la temperatura colore in una foto può essere la più varia.

Ora poniamo una domanda retorica : "il mio monitor è fedele nel riprodurre il bianco?"
Ovviamente la risposta a questa domanda non esiste; per fare un raffronto e stabilire una "fedeltà" si deve porre il bianco del monitor in relazione a una entità misurabile definita a priori.
Non ha senso alcuno dire che il tal monitor A è più fedele del tal monitor B, entrambi hanno un bianco nativo e nessuno dei due è un bianco assoluto.

Ora, una delle obiezioni che sento dire più spesso è che il "bianco" dovrebbe avere opponenti a* e b* pari a zero nel LAB. Ma questo è vero solo per il bianco di quel LAB.
Infatti non esiste un solo ed unico LAB; quello che è usato nel sistema ICC, come spazio e come PCS è il LAB D50.
Per cui solo il bianco 5003K ha opponenti a* e b* pari a zero; qualsiasi altro bianco ha opponenti diversi, ma è pur sempre un bianco.

Allora perché calibrare il monitor a uno specifico bianco?

Perché è essenziale conoscere esattamente che bianco viene riprodotto dal monitor.
In fase di calibrazione possiamo modificare questo bianco per farlo coincidere quanto più possibile a un bianco standardizzato, come D65 o D50, oppure lasciarlo su bianco nativo.
Sulla base di questi valori calibrati e misurati poi si procede alla profilazione.

Limitandoci alla questione del bianco immaginiamo di avere una foto in ProPhoto e di dover effettuare la compensazione a monitor; il monitor è calibrato su D65.
Il bianco del ProPhoto è D50 (come il PCS) e deve essere tradotto nel bianco D65 del monitor.
Per farlo si deve usare un adattamento cromatico; esistono diverse trasformazioni: Von Kries, Bradford, CAT02.

Photoshop usa la Bradford per compensare a monitor, per cui :

Coordinata LAB su ProPhoto --- Bradford--> Coordinata LAB nello spazio monitor D65

100 . 0 . 0 ---> 99,999978 . 0,000223 . -0,000057

Che tradotto in XYZ è : 0,950471 . 1 . 1,08883

Che altri non è che il valore approssimato del bianco D65 0.9504 1 1.0888

La differenza tra i due valori in DeltaE2000 è pari a circa 0,5749

Quindi il CMS calcola l'adattamento cromatico fidandosi che il monitor sia a quella determinata temperatura; se nel tempo il monitor deriva e il CMS non ne viene informato con un nuovo profilo ottenuto da una nuova calibrazione, il calcolo rimarrà il medesimo e non si adeguerà più allo stato reale dell'hardware.

Da qui la necessità di calibrare, e ricalibrare nel tempo il monitor.

avatarjunior
inviato il 28 Gennaio 2015 ore 17:26

Ecco, lui ti ha spiegato tecnicamente tutto quello che c'è da sapere. O quasi MrGreen

avatarjunior
inviato il 29 Gennaio 2015 ore 14:57

Se ho ben capito il tuo ragionamento la necessità di calibrare deriva dal fatto che la visualizazione sul monitor non è stabile,ma soggetta a deriva.

Di tale deriva è però difficile accorgersi ad occhio nudo in particolare se vediamo sempre lo stesso monitor quando visualizziamo foto.

confermi quanto affermato?

Data la capacità adattiva dell'occhio umano si rischia di visualizzare banchi sballati dal valore di riferimento impostato, ma di percepirlo come bianco ad occhio,da qui derivano tutta una serie di scostamenti numerici che rendono la visualizazione sempre più viziata da errore...

ho ben capito?

Grazie per l'intervento

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2015 ore 15:13

Esatto. Per una corretta compensazione a monitor server poterlo mappare in modo preciso.
L'unico modo è farlo in proprio e ripetutamente nel tempo.

E' importante capire che noi non vediamo mai la foto, non vediamo mai lo spazio teorico AdobeRGB o ProPhoto ecc.., vediamo solo la sua compensazione a monitor. Se il CMS usa una mappa del monitor che non è accurata allora introdurrà una variabile aleatoria nel sistema.

Il DeltaE, nelle sue varie versioni, che viene calcolato alla validazione del profilo è la misura dello scostamento tra la "mappa" e la misurazione effettuata dallo strumento.
Valori di DeltaE basso indicano una mappa ben fatta, e non che il monitor sia buono o cattivo e neanche "fedele".

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2015 ore 15:20

detto questo che sonda consiglieresti? e quante volte in un anno bisognerebbe calibrare il monitor? E' un argomento che mi interessa perchè da poco ho preso un monito hp come si deve e benchè sia riuscito a calibrarlo alla meglio con l'aiuto del programmino della mac vorrei cmq una coa più precisa possibile.

Grazie

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2015 ore 15:39

Non è facile consigliare uno strumento, non li conosco tutti e su alcuni monitor certi colorimetri vanno meglio di altri...
Comunque la scelta secondo me va su un prodotto X-Rite o Datacolor, entrambi molto validi.

Per la frequenza dipende molto dal tipo di monitor e da quanto importante è per noi la precisione della catene del colore.
I monitor professionali come NEC o Eizo sono più stabili nel tempo; io ricalibro e profilo una volta al mese, oppure appena prima di fare lo sviluppo di una serie di foto a cui tengo.

avatarjunior
inviato il 29 Gennaio 2015 ore 15:50

giusto per chiarezzo il concetto l'ho afferrato,ma CMS cosa vuol dire?

avatarjunior
inviato il 29 Gennaio 2015 ore 16:06

ok ci sono color menagment sisitem:softewere per la gesione del colore
da Wikipedia:
"Ad ogni immagine prodotta da uno scanner o da una fotocamera digitale viene associato il profilo colore della periferica che associa alle coordinate di periferica (RGB) le relative coordinate cromatiche (XYZ o Lab). Quando l'immagine viene inviata ad un monitor o ad una stampante il sistema di gestione di colore calcola una conversione di colore tra il profilo dell'immagine e il profilo della periferica di uscita in modo che le coordinate colorimetriche dei colori di ingresso corrispondano alle coordinate colorimetriche della periferica di uscita. In questo modo i colori originali e quelli dell'immagine stampata o visualizzata corrispondono"

avatarjunior
inviato il 29 Gennaio 2015 ore 16:09

lightroom e Photoshop piuttosto che anteprima di mac utilizzano tutti lo stesso cms?
oppure ognuno ha il suo?

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2015 ore 16:16

Ci sono vari CMS, i prodotti Adobe usano il CMS ACE proprietario, Microsoft ha il suo ICM per le specifiche ICC e il WCS per il suo nuovo sistema di gestione colore (che non si fila nessuno), Apple usa il ColorSync, ACDSee, Firefox e RawTerapee usano il LittleCMS.

Tutti i CMS che fanno riferimento alle specifiche ICC funzionano in modo analogo, ma il loro algoritmo interno è leggermente diverso.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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