user20639 | inviato il 07 Gennaio 2015 ore 12:23
Quando andiamo a comprare dei fiori, li preferite con molto nailon e nastrini colorati o solo i fiori con il manicotto per portarli dalla vostra amata? E se il nailon servisse per il trasporto, per non rovinarli, ma poi chi li riceve, continuasse a mantenere il nailon, perchè gli piace... Tutto è possibile e va rispettato. So che in questo argomento si sono versati fiumi di inchiostro o si sono consumati i pulsanti delle tastiere, ma trovo che la moda di confezionare il paesaggio o plastificarlo con gli effetti velluto sia di buon gusto solo in determinati casi e situazioni. Sicuramente c'è un esagerazione, bisogna ammetterlo, poi c'è chi lo fa bene e chi sperimenta, è giusto così, sicuramente si. E' bello fare tanta strada per godersi e carpire paesaggi naturali che non abbiamo mai visto, ma poi mostriamo le nostre interpretazioni, che in alcuni casi, il grado di irrealtà supera in modo incontenibile la fantasia stessa. Siamo liberi di interpretare qualsiasi cosa, come vogliamo noi, ma non si può dire: Paesaggio Naturale. Cosa ne pensate? |
| inviato il 07 Gennaio 2015 ore 14:40
Che non si può dire paesaggio naturale Premesso questo entrare nel campo interpretativo non è un male..anzi..però è difficile avere certezze, poco importa se il risultato sia più o meno reale o realistico, l'importante è che trasmetta il messaggio previsualizzato e voluto dall'autore o che almeno raggiunga il target a cui il lavoro è diretto, personalmente ciò che gradisco meno di parte della paesaggistica attuale è la ricerca della ricetta standard, buona per tutte le occasioni, magari copiata (a volte non tanto bene) dal guru di turno, credo che non solo sia importante cercare sempre ( o almeno il più possibile) un approccio personale ma anche essere pronti a variarlo a seconda di luoghi e situazioni, ovviamente è solo un mio parere |
user20639 | inviato il 07 Gennaio 2015 ore 17:09
Caterina, hai colto subito quello che volevo dire, ti ringrazio: “ personalmente ciò che gradisco meno di parte della paesaggistica attuale è la ricerca della ricetta standard, buona per tutte le occasioni, magari copiata (a volte non tanto bene) dal guru di turno „ Sicuramente uno dei peccati capitali più grossi in fotografia è copiare, andare in una certa località perché si è già visto i risultati, ispirati magari in una rivista. Poiché, il luogo non rende benissimo come si poteva pensare, si copia anche gli effetti o le invenzioni di altri, quindi, rifarsi completamente a soluzioni altrui, qua il peccato diventa quasi offensivo. Il peccato più grande, però, è quello che un tale effetto piacerà di più, perché è di moda e lo fa anche Tizio e Caio, quindi la mancanza di ricerca personale, l'adagiarsi su quello che più è sicuro per stupire e senza rischio, in realtà si tratta di imitazione. E' proprio l'imitazione a estirpare qualsiasi volontà di ricerca personale, anche se minima e difficile..., ma non solo, quando si imita esce l'interpretazione plasticosa e irreale. Una specie di incartamento della fotografia con vari strati di nailon. |
user20639 | inviato il 07 Gennaio 2015 ore 17:16
Certo è, chi cerca il nuovo o tenta di riportare la realtà nuda e cruda, spesso non ha buoni risultati. Il campo della ricerca è come qualcosa che non si sa dove sia, ma sai che c'è solo per il fatto di averlo pensato. |
| inviato il 07 Gennaio 2015 ore 17:23
Ciao, è un discorso valido più o meno per tutti i generi, sinceramente di stili personali ne vedo ben pochi, vedo molte fotocopie create seguendo regoline su composizione e post, è un mio parere personale, ma la maggior parte degli scatti, presenti qui e altrove, sono senz'anima; devo ammettere che, effettivamente, non sia assolutamente facile, soprattutto per chi è all'inizio, trovare una strada personale che eviti gli standard visti e stravisti. Luca |
| inviato il 07 Gennaio 2015 ore 17:26
„ Che non si può dire paesaggio naturale „ E nemmeno nailon!!!! :-))))) |
| inviato il 07 Gennaio 2015 ore 18:04
Se quando, da giovincello, mi dilettavo con il pianoforte fossi riuscito a suonare "la campanella" di Liszt tutta di fila sarei stato estremamente gratificato, a prescindere dal risultato ottenuto, figuriamoci se fossi stato in grado si interpretarlo a modo mio o magari comporre autonomamente; arrivato ad un certo punto decisi che non sarei mai diventato bravo e mi limitai, come faccio tuttora a godermi la musica scritta ed interpretata da chi è capace. Probabilmente per chi è all'inizio riuscire a replicare scatti fatti da fotoamatori più bravi, professionisti o artisti è già un grande risultato. Poi c'è chi decide di fermarsi e chi dopo un po' sente stretto il precorso fatto da altri e cerca di stare sulle proprie gambe, uscendo dalla spirale della ricerca delle perfezione formale, abbracciando progettualità, una propria visione sia stilistica che magari artistica, supportando il tutto con una solida base culturale, Probabilmente per uno che riesce, ce ne sono 1000 che si perdono per strada, vuoi per scarsa applicazione, vuoi per non predisposizione naturale, vuoi per mancanza di tempo. |
| inviato il 07 Gennaio 2015 ore 18:30
Riguardo all'oggetto del thread, una chiave (forse di Volta) è proprio la moda. O meglio, l'accoppiata tra moda e possibilità tecniche. Prendiamo una cartolina, magari proprio paesaggistica, degli anni 50. Che nessuno mi dica che quei colori sono reali. Eppure... Negli anni il misto di moda e possibilità tecniche si è spostato tra il cross processing, certe desaturazioni o certe altre ipersaturazioni. E pari passo gli stili. Una foto di Ghirri è decisamente diversa da una di Fontana. Oggi la possibilità tencologica è all'inverso, ovvero non è un limite verso l'alto ma casomai verso il basso, ovvero ci è possibile fare qualsiasi cosa, e questo è retroattivo: oggi si può ottenere un cross process realistico, un alone etereo à la Ghirri, un saturo à la Fontana. Persino un panorama in HDR che dio-ce-ne-scampi-e-liberi. E alla fine il cosiddetto "Paesaggio Naturale" diventa relativo. Naturale rispetto a cosa? Riguardo infine al farsi un proprio stile, non è neanche una novità questa. Le prime opere di pittori, scultori, compositori e in certi casi anche scrittori risentono molto dell'influsso del maestro o della cosiddetta "scuola". Quadri di artisti famosi che rasentano il plagio, magari dipinti in giovane età. Non la vedo come una cosa negativa. Noi stessi quando abbiamo iniziato a scrivere a scuola abbiamo copiato le lettere dell'alfabeto centinaia di volte. E poi copiato le nostre stesse copie, e poi alla fine ognuno ha maturato la propria calligrafia. Vero è però che se la nostra formazione si ferma alla copia è un problema. Specie se a forza di allenarsi si è imparato a riprodurre ma non a vedere. |
| inviato il 07 Gennaio 2015 ore 18:52
Buonasera, penso che le risposte precedenti abbiano già spiegato tutto...il talento naturale, il tempo a disposizione, la capacità di applicarsi, il bombardamento quotidiano di migliaia di immagini, tutti fattori che influiscono sulle performance di chi cerca di scattare con modi innovativi...le persone normali come me, seguono, anche se a volte inconsciamente, alcune mode alle quali è difficile sfuggire... Poi ci sono i geni, ma quello è un'altro mondo, non mi appartiene... Buon proseguimento a tutti |
| inviato il 07 Gennaio 2015 ore 18:53
Non mi sono spiegato bene (pensavo bastassero l'assenza della virgola ed i trattini) E' una parola sola: un panorama in HDR "che dio-ce-ne-scampi-e-liberi" non è un panorama in HDR , che Dio ce ne scampi e liberi Intendevo quei paesaggi HDR fatti con tone mapping terrificanti che si possono trovare scrivendo "hdr" su google immagini. |
| inviato il 07 Gennaio 2015 ore 19:11
Solo una precisazione, io mi riferivo solo alla tendenza a replicare le tecniche di post, specie quelle un po' spinte “ "Paesaggio Naturale" diventa relativo. Naturale rispetto a cosa? „ Credo che i paletti che mette il NG nei suoi concorsi, pur non totalmente efficaci e non sempre condivisibili siano una prima risposta, se le tre cime al tramonto sono di un rosso più o meno intenso non cambia, molto vederle diventare verde acido forse potrebbe avere un significato comunicativo per l'autore ma difficilmente potrebbe essere "naturale" |
| inviato il 07 Gennaio 2015 ore 19:16
Tecnicamente una foto del lago del Moncenisio, seppur splendido e in alta montagna, non è naturale perché il lago c'è grazie ad una diga, idem per i bellissimi paesaggi toscani, dove l'azione dell'uomo nel plasmare il territorio c'è e si vede. |
| inviato il 07 Gennaio 2015 ore 19:42
Non credo che l'autore del post intendesse questo, ma fosse più vicino al " la scena si deve presentare come agli occhi del fotografo" scritto in alcuni regolamenti.. poi come ho detto si possono fare mille distinguo..ma un senso c'è.. |
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