| inviato il 04 Dicembre 2014 ore 22:59
Questo, come altri forum, è pieno di post dove si parla di qualità del sensore, mega pixel, nitidezza, ecc... Ma nel mondo della vecchia pellicola, come funzionava? Cioè, le ISO dipendono dal tipo di pellicola e fin qui ci siamo, ma quello che nel digitale sono i megapixel hanno una corrispondenza nel rullino? O meglio, che grandezza di stampe si possono ottenere con un negativo della classica pellicola a 35mm? Simone |
| inviato il 04 Dicembre 2014 ore 23:02
un 30x45 molto molto buono che assomiglia a un 16 mp (ff 1dsm2 canon e pellicola con la stessa ottica fissa) 70x100 discreto di piu con le pellicola non facevo.. con pellicole tipo potra 160... (ogni pellicola poi ha una grana differente tra l altro) altre non ne ho usate... |
| inviato il 04 Dicembre 2014 ore 23:07
Ok, ma quindi la risoluzione dipendeva dalla pellicola? O tutte le pellicole avevano la stessa "risoluzione"? |
| inviato il 04 Dicembre 2014 ore 23:13
dipendeva dalla lente e dalla pellicola in parte le massime erano mi sa le diapositive velvia 50 o le kodak non so il nome come avere bo una 22-30 mp? ma con sfumature infinite e non vincolate a bit... |
| inviato il 04 Dicembre 2014 ore 23:35
@Donagh Anche dalla lente? forte.. E come si sa con quale obiettivo vanno meglio le pellicole? facendo prove? Scusa chiedo perchè io affianco alla 6D una 50E analogica con la quale posso usare tutti gli obiettivi della 6D. Mi piace molto l'effetto del rullino, lo trovo diverso soprattutto nell'incarnato dalla digitale.. quando posso faccio qualche scatto Tipo, se volessi fare dei ritratti di qualità, quale consiglieresti Donagh tra: 50ntino, 100 f/2 e 200 f/2.8 L ii ?? 24-105L l'ho gia escluso io essendo zoom sarà peggio.. grazie |
| inviato il 04 Dicembre 2014 ore 23:47
50 a 5.6 spacca di brutto sulla pellicola.. cma per ritratti il 200 è tosto mi sa! è il discorso dei test soliti mtf guarda dove rende di piu la pellicola "accoglie meglio" e non ha dei tipo di abberazioni che appaiono con il sensore digitale... |
| inviato il 04 Dicembre 2014 ore 23:48
Se le foto erano ben realizzate, oltre un certo ingrandimento potevi vedere la grana della pellicola.... Comunque c' era una certa differenza tra le varie pellicole, anche se si guardava di più alla resa del colore che alla nitidezza vera e propria. Nel bianconero, invece le differenze erano abbastanza vistose, con la Ilford Pan-F, sviluppata a 25/50 ASA, che primeggiava per nitidezza e microcontrasto con una grana finissima, ma potevi usarla solo in studio con luci controllate, perchè non permetteva errori di esposizione. Come stampe non sono mai andato oltre il classico 30x40 da concorso (nel bianconero) ma era già dura riuscire a fare una stampa tecnicamente perfetta. |
| inviato il 05 Dicembre 2014 ore 0:00
“ le massime erano mi sa le diapositive velvia 50 o le kodak non so il nome „ Kodachrome 25 ASA e Kodachrome 64 ASA intendi? Fino a qualche anno fa, quando National Geographics non riconosceva ancora il digitale, erano accettate solo le diapositive Kodachrome. Io non ero un fanatico che seguiva la perfezione, quindi compravo le dia che erano più abbordabili, come le Fuji Sensia o le Kodak Extachrome. Quello che avevo notato è che le Kodak avevano una leggera dominante magenta, rispetto le Fuji. Negli anni '80, le dia che acquistavo maggiormente erano le Ilford, perché erano molto simili alle blasonate Kodak, infatti utilizzavano lo stesso processo di sviluppo. Le pellicole dia che non mi sono mai piaciute erano le Agfa, mentre le Perutz le ho usate qualche volta e mi pare che fossero di quelle che seguivano il processo Kodak. E' praticamente impossibile parlare di paragone risoluzione sensore/pellicola, perché c'è chi dice 6 Mpixel e chi 21 Mpixel (mi pare Kodak). Qualche link: www.aristidetorrelli.it/Articoli/RisoluzionePellicolaDigitale/Risoluzi Giorgio B. |
| inviato il 05 Dicembre 2014 ore 0:09
Grazie farò delle prove In casa ho dei rullini Fuji classici 200 iso .. Ne avevo provato uno con i vecchi obiettivi e il risultato non mi era affatto dispiaciuto. |
| inviato il 05 Dicembre 2014 ore 8:32
all'inizio degli anni 2000 avevo letto un articoli in cui si parlava di un'equivalenza pari a 80mpx.. probabilmente non si considerava il fatto che la pellicola era enormemente più graduale nella perdita di dettaglio. ad ogni modo i test andrebbero rifatti adesso con le lenti attuali, perchè la morbidezza che si vedeva sulle pellicole poteva anche esssere un limite delle ottiche. ora ci sono obiettivi che hanno capacità risolutive spaventose: sarei curioso di vedere il sigma 50 art all'opera su pellicola, forse la risolvenza della pellicola verrebbe aggiornata. |
| inviato il 05 Dicembre 2014 ore 12:37
“ ad ogni modo i test andrebbero rifatti adesso con le lenti attuali, perchè la morbidezza che si vedeva sulle pellicole poteva anche esssere un limite delle ottiche. ora ci sono obiettivi che hanno capacità risolutive spaventose: sarei curioso di vedere il sigma 50 art all'opera su pellicola, forse la risolvenza della pellicola verrebbe aggiornata. „ Quello che ho notato riutilizzando gli obiettivi che usavo su EOS 300 a pellicola, è che sulla 400D erano più morbidi del 18-55 ciofeca che veniva dato insieme alle 400D (la prima versione pre-IS). Non so se l'alta risolvenza del 50 art si nota in una pellicola, ho i miei dubbi.... Giorgio B. |
| inviato il 05 Dicembre 2014 ore 14:08
Con una Pentax MX, un 85mm f/1.9 Super Takumar da ritratto e Fuji Velvia 100 ASA ottenevo dei negativi per stampe di un metro sul lato maggiore. Quanto alla grana visibile nelle stampe ottenute con pellicola da 400 o 800 ASA (adesso la sigla è ISO) era veramente artistica e non una cosa orrenda da vedere come nel digitale. Ps: Nei negativi ottenuti con ottiche fisse e sviluppati a regola d'arte era possibile vedere la trama della stoffa nei ritratti e più che sufficienti per stampe di grandi dimensioni. |
| inviato il 05 Dicembre 2014 ore 14:35
La Velvia è una pellicola invertibile (diapositiva) e la sua sensibilità nominale è 50 ISO (il sistema iso esiste ormai da decenni e ben prima che fosse introdotto il digitale). A meno che nella tua frase "Ottenevo dei negativi per stampe" non ti riferisci al fatto che rifotografavi la diapositiva con una pellicola negativa colore e usassi questa per le stampe. Ma in tal modo la qualità ottenibile sarebbe stata assai più modesta. La stampa della Velvia in genere veniva fatta con il sistema Ilfochrome |
| inviato il 05 Dicembre 2014 ore 14:48
io posso dire la mia avendole avute insieme sia 1dsm2 che pellicola i 30x45 erano molto simili... |
| inviato il 05 Dicembre 2014 ore 17:00
Quindi possiamo affermare che, a parte la comodità nell'utilizzo del digitale, c'è stato anche un netto miglioramento della qualità con l'utilizzo dei sensori a discapito della pellicola (escludendo naturalmente il miglioramento tecnologico degli obiettivi)? |
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