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Calcolo della profondità di campo di una DX rispetto al FF


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avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2013 ore 20:44

Premetto che non ci capisco una mazza nei calcolatori on line......vorrei sapere se è giusto moltiplicare x 1,5 il valore di diaframma impostato su una DX per avere un corrispettivo in FF......

E se sì la profondità di campo ottenuta è la stessa a parità di distanza dal soggetto o a parità di scena inquadrata?
Spero di essermi spiegatoMrGreen

Grazie

avatarjunior
inviato il 13 Ottobre 2013 ore 21:08

se dobbiamo considerare che la differenza tra il formato dx e fx consiste soltanto nel 1,5x di crop

è matematico - sì, hanno la stessa pdc

e non vedo perché deve cambiare

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2013 ore 22:10

Puoi usare questo, è ottimo e ti consente di selezionare che tipo di fotocamera hai

www.dofmaster.com/dofjs.html

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2013 ore 22:37

se dobbiamo considerare che la differenza tra il formato dx e fx consiste soltanto nel 1,5x di crop
è matematico - sì, hanno la stessa pdc e non vedo perché deve cambiare


Io non sono d'accordo, perché comunque secondo la convenzione che regola il concetto di PdC la foto in APS è destinata, al pari di quella in FF, ad una stampa 20x25 cm, e pertanto deve essere ingrandita un numero di volte maggiore. Avrà pari profondità di campo del FF ma rappresentandone l'ingrandimento di una parte. Se vuoi confrontare a parità di RR, devi o ingrandire ulteriormente il FF oppure scalare in diminuzione l'APS. In entrambi i casi l'APS avrà una PdC maggiore di 1 stop e dispari.
Il paragone cioè ha un senso se fatto a parità di inquadratura. E in quel caso la differenza è quella che ho detto sopra.

E se sì la profondità di campo ottenuta è la stessa a parità di distanza dal soggetto o a parità di scena inquadrata?


L'equivoco nasce dal fatto che alcuni fotografi naturalisti considerano l'APS un metodo per allungare la focale effettiva (ridurre l'angolo di campo) rispetto al FF: a loro quindi non interessa il confronto a parità di inquadratura.

Ma pensandoci bene allora, se non è a parità di inquadratura, ma "a parità di distanza", che confronto è ? Tra cosa? Gradirei un tentativo di risposta da quelli che sostengono questa tesi; solo dopo aver ponderato i contorsionismi necessari per dare una forma accettabile alla frase che definisce il tipo di confronto si potrà prendere nel giusto senso la frase: "ha la stessa profondità di campo a parità di distanza".

A parità di inquadratura vuol dire con l'APS con una "focale FF"/1,5 (o FF/1,6 in Canon). Cioè NON allontanandosi per ripristinare l'inquadratura, ma alla stessa distanza ma con una focale equivalente, altrimenti sarebbe comunque alterata la prospettiva e la foto non sarebbe identica.

Per una disamina del problema ti rimando qui

Paolo


avatarjunior
inviato il 14 Ottobre 2013 ore 6:18

Per una disamina del problema ti rimando qui


non mi risulta

dal confronto

una FF - 1ds mkIII 85 f 1,2 chiuso a 5,6 distanza soggetto 300 cm pdc 41,3 cm
una APS-C - 7d 85 f1,2 chiuso a 5,6 distanza soggetto 300 cm pdc 26,1 cm

stesso diaframma, stessa distanza ma la focale non e' la stessa per entrambe

per una aps-c 85mm sono da moltiplicare per 1.6 ed e' tutto un altro angolo di campo

quindi, i 26.1cm di pdc ottenuti con una aps-c moltiplicati per il fattore crop 1.6 otteniamo il risultato di quei 41 cm di pdc su una FF,

si equivalgono





avatarjunior
inviato il 14 Ottobre 2013 ore 9:36

ho notato solo adesso che pure il diaframma cambia da un formato all'altro

il 35 f/1.8 G sul DX diventa circa un cinquantino 2.8

sarebbe interessante capirne il procedimento

avatarsenior
inviato il 14 Ottobre 2013 ore 10:07

E' il rapporto focale tra la lunghezza focale dell'obiettivo e il diametro del diaframma alla massima apertura e...
il 35 f/1.8 G sul DX diventa circa un cinquantino 2.8

...a grandi linee è proprio così.

avatarsenior
inviato il 14 Ottobre 2013 ore 10:48

" Per una disamina del problema ti rimando qui "

non mi risulta

sarebbe interessante capirne il procedimento


Prima dici che non ti risulta quanto scritto (visto che rimanda al link, evidentemente anche lì) e dopo che sarebbe interessante capire perché il un 35mm 1.8 su APS-C ha la stessa profondità di campo di un 56 mm f.2.8.

Vuol dire che non hai letto attentamente il link, perché c'è scritto chiaramente in un mio intervento nella 5a pagina.

Dopo un po' di tempo il mio ragionamento ha avuto il crisma (involontario!) di dpreview - se era necessario, ed evidentemente lo era perché nonostante le formule riportate qualcuno sembrava (e sembra!) ancora non persuaso - quando, recensendo il nuovo zoom sigma 18-35 f1.8 afferma che è stato progettato per fornire ad una APS-C la stessa profondità di campo di uno zoom f.2.8 su FF. .

Paolo

PS la mia affermazione è un po' triste perché dire che l'affermazione di dpreview ha immediatamente troncato i post con i dubbi quando non c'era riuscito il ragionamento con le formule, significa, a ben vedere, che si riconosce più "la ragione dell'autorità" che non "l'autorità della ragione".

avatarjunior
inviato il 14 Ottobre 2013 ore 10:57

a parità di distanza cambia sia l'inquadratura che la pdc

avatarsenior
inviato il 14 Ottobre 2013 ore 11:14

a parità di distanza cambia sia l'inquadratura che la pdc


È una prima risposta alla mia domanda:
Ma pensandoci bene allora, se non è a parità di RR, ma "a parità di distanza", che confronto è ? Tra cosa? Gradirei un tentativo di risposta da quelli che sostengono questa tesi; solo dopo aver ponderato i contorsionismi necessari per dare una forma accettabile alla frase che definisce il tipo di confronto si potrà prendere nel giusto senso la frase: "ha la stessa profondità di campo a parità di distanza".


Noi siamo d'accordo: il calcolo dice questo. Dice che la profondità di campo è diversa, e noi sappiamo che è diversa anche l'inquadratura.

Convieni con me, allora, che quella frase ("ha la stessa profondità di campo a parità di distanza") non ha alcun senso.

Tuttavia io non escludo che qualcuno possa intendere invece qualcosa di ragionevole; io purtroppo non sono riuscito a capire "cosa" di preciso. Per potere valutare se è una possibilità veritiera avrei bisogno che sia definita in modo inequivoco da qualcuno che la ritiene sostenibile.

Se l'inquadratura non è la stessa, semplicemente io non sono in grado di fare confronti.

Paolo

avatarjunior
inviato il 14 Ottobre 2013 ore 13:36

Premetto che non ci capisco una mazza nei calcolatori on line......vorrei sapere se è giusto moltiplicare x 1,5 il valore di diaframma impostato su una DX per avere un corrispettivo in FF......

E se sì la profondità di campo ottenuta è la stessa a parità di distanza dal soggetto o a parità di scena inquadrata?
Spero di essermi spiegatoMrGreen

Grazie

Swagger, visto che non vuoi sentir parlare di formule, cerco di risponderti con un esempio pratico:
supponiamo che hai scattato un bel ritratto alla tua donna con un aps-c, se vuoi scattare la stessa foto (stessa scena, stessa pdc)con una full frame, ammesso che la tua donna sia paziente, hai due possibilità, o con la FF ti avvicini e chiudi il diaframma grosso modo di 1.5x, oppure, monti un ottica più lunga di 1,5x e scatti ad un diaframma più chiuso di 1.5x.

Spero di aver dat risposta al tuo quesito.

Ciao.

Vi

avatarjunior
inviato il 14 Ottobre 2013 ore 14:03

buono eh

Vuol dire che non hai letto attentamente il link, perché c'è scritto chiaramente in un mio intervento nella 5a pagina.


può voler dire tante cose se mi avessi indicato la pagina perché leggere vari marasmi a iniziare dal primo post non era una priorità assoluta e mi sono fatto da solo una conclusione, poiché ho corretto il tiro mi vieni a leggere la morale (?), suvvia

un giorno tornerei sull'argomento ma non adesso, in ogni caso rimane un ragionamento interessante per quel che deve riguardare la pdc perché ogni formato è un universo a parte con le sue regole, sia il crop che il FF o anche le compatte


avatarsenior
inviato il 14 Ottobre 2013 ore 21:32

Grazie delle risposte ragazzi.....Spero di aver capitoCoolMrGreen

avatarsenior
inviato il 14 Ottobre 2013 ore 23:40

può voler dire tante cose se mi avessi indicato la pagina perché leggere vari marasmi a iniziare dal primo post non era una priorità assoluta e mi sono fatto da solo una conclusione, poiché ho corretto il tiro mi vieni a leggere la morale (?), suvvia

???
In questo forum ci sono i nervi a fior di pelle... Si fanno domande ma poi si pretende di comprendere cose non propriamente banali senza neanche concentrarsi un minimo: si vuole la risposta secca, chiara ed efficace con una battuta; la si pretende come ce la si aspetta, anche se ci si aspetta l'impossibile...

E non ho letto nemmeno un... "comunque, grazie per la risposta".

Scusa se ho provato a soddisfare la tua curiosità: visto il risultato non credo lo farò ancora!

Ad uso di eventuali altri lettori. La tua conclusione è clamorosamente fasulla come il resto: dal punto di vista della PdC le regole sono le stesse a prescindere dal formato. Quello che cambia è solo il valore del circolo di confusione, che è caratteristico di ogni formato in quanto legato all' ingrandimento necessario per ottenere la stampa 20x25 convenzionale.

Paolo

avatarsenior
inviato il 14 Ottobre 2013 ore 23:46

o con la FF ti avvicini e chiudi il diaframma grosso modo di 1.5x, oppure, monti un ottica più lunga di 1,5x e scatti ad un diaframma più chiuso di 1.5x.

Le due cose non sono equivalenti: se ti avvicini otterrai la stesso proporzione nell'inquadratura, ma solo del piano che hai scelto, nel tuo esempio la donna. La prospettiva invece sarà diversa, quindi lo sfondo avrà una proporzione diversa.

A furia di ripetere la battuta, ormai luogo comune, che vorrebbe che usando gli obiettivi fissi "lo zoom diventano i nostri piedi" si è diffusa la convinzione di una mezza verità, o, meglio, di una mezza falsità.

Paolo

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