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Verifica bontà file quando iniziano ad essere tanti tanti


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avatarsenior
inviato il 03 Giugno 2018 ore 14:54

Buongiorno a tutti, oggi piccola dissertazione su backup e verifica del contenuto dei file.

***Premessa***
Con quantità ormai elevatissime di file, si possono fare tutti i backup che si vogliono ma se alcuni file si corrompono e si continua a salvarne copie ormai corrotte, il rischio concreto è di ritrovarsi salvataggi di file corrotti e quindi persi, specie se la cosa avviene un po' per volta che lo scenario peggiore in quanto anche il versioning dei backup diventa inutile per le copie corrotte. I motivi possono andare dal malfunzionamento del disco ai virus, ma anche al semplice errore.
Pertanto quando si fanno i backup è bene verificare gli avvisi e i log relativi a ciò che viene salvato, perché se parte il salvataggio di cose che non si ricorda di aver modificato il dubbio che qualcosa di negativo sia accaduto è lecito e vale la pena andare a controllare.

***Verifica contenuto file***
Un modo relativamente semplice per verificare saltuariamente la bontà dei file, che siano questi foto oppure documenti, è quello di crearne un hash (una sorta di impronta) e controllarli periodicamente con le firme salvate.
L'hash del file viene creato facendolo analizzare da un programma che considerandone tutti i parametri (nome, lunghezza, contenuto, ecc.) tramite una funzione ne deriva una stringa alfanumerica a lunghezza fissa, non replicabile se non in via teorica con altro file, quindi riproducibile solo a parità di file.
Cambiando anche un solo bit nel file l'hash non sarebbe più lo stesso, pertanto se si crea un archivio di hash dei propri file poi lo si può verificare saltuariamente indipendentemente dai backup. Vale la pena sottolineare che tale operazione è di sola lettura, pertanto nulla viene modificato nei file.

Una utility molto comoda e semplice da utilizzare, free e open source, è "HashCheck Shell Extension" (http://code.kliu.org/hashcheck/), ferma al 2009 ma ancora perfettamente funzionante anche in Windows 10.
Col setup se ne aggiunge la voce alla shell che si apre cliccando col tasto destro su un file o su una cartella, potendo decidere dove salvare e come chiamare il file che conterrà tutti gli hash dei file presi in considerazione.
Dopodiché aprendo successivamente il file salvato, lo stesso programma verificherà lo stato dei file e indicando se mancanti o danneggiati, considerando che per un'utility del genere danneggiato equivale a modificato.

Ad esempio io ho le foto catalogate per anno, per cui ho creato un file di hash per ogni cartella, ma nulla vieta di crearne uno unico, sapendo che alla prima modifica di un file contenuto in quella lista si dovrà ricreare il tutto per non avere segnalazioni.
Un altro sistema può essere di farne uno unico per tutti gli anni precedenti e uno a parte per l'anno in corso. Insomma a ciascuno il suo.
E' da considerare inoltre che l'archivio degli hash non è altro che un semplice file di testo che riporta in ogni riga hash e file comprensivo del percorso, apribile e leggibile anche con notepad, pertanto nel primo caso (un archivio hash per anno) se tenuti tutti nella stessa cartella è anche facile creare un archivio totale degli hash semplicemente copiandoli in un unico file da dos con opzione binaria (copy /B) e poi aprendolo per la verifica in una sola volta.




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