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Oggi ho finalmente visitato la mostra di McCurry, ed e' stata anche l'occasione per incontrare gli amici Moskardino e Desfroos.
Sono andato con un po' di scetticismo considerando il suo lavoro un po' troppo "artificioso" e ne sono uscito con una grande ammirazione. Ci sono si tanti ritratti evidentemente orchestrati ma ci sono anche tanti esempi di reportage con la R maiuscola.
La mostra e' divisa in 4 zone e merita almeno 3-4 ore di tempo. Moskardino ha fatto una considerazione ottima alla fine per programmare il giro, sarebbe meglio fare un giro veloce nei 4 ambienti per poi approfondire, si rischia altrimenti di passare troppo tempo nel primo spazio dedicato ai ritratti, molto scenografico ma non il piu' alto in contenuti.
già guardare otto minuti di filmato mi ha preso e non poco. mi immagino averla vissuto da vicino questa mostra, mi vien la pelle d'oca solo a scrivere. beati voi che ci siete stati ciao Luca roberto
Roberto la mostra e' aperta fino a fine febbraio. Se riesci a fare un giro non te ne pentirai! Ottimo Dax.
Zaimon se hai voglia aggiungi le tue considerazioni. Puo' essere utili per altri visitatori e magari per cogliere aspetti non notati durante la visita.
spenderei due parole sull'allestimento.magnifico. chi ama la fotografia non può non notare come i singoli scatti siano stati esaltati da una disposizione perfetta fatta di contrasti tra buio e luce. nella prima sala immaginate un rettangolo attraversato da linee oblique che vanno da un lato all'altro creando un percorso serpentino. le linee sono segnate da teli neri su cui spiccano le gigantografie illuminate da fasci di luce provenienti dall'alto. il bello è che tra due differenti punti luce (due img) si possono scorgere ogni volta le immagini appoggiate sul telo successivo. una trasparenza che incuriosisce e spinge oltre senza diminuire l'importanza di ciò che è in primo piano. la seconda sala è un capolavoro. sembra sospesa al centro del mondo grazie a specchi posti sotto ai supporti verticali. la sospensione corrisponde perfettamente alla sensazione che si prova davanti alle immagini. si rimane senza fiato. è come entrare direttamente in un incubo fatto a misura d'uomo e costruito dall'uomo stesso. forse uno specchio gigante dell'umanità e della natura.... non vado avanti perché è da vedere!!! la terza è molto più rassicurante. dopo lo shock si entra in un mondo poliedrico, nel vero senso del termine. le foto sono posizionate su parallelepipedi sovrapposti a creare un anello sospeso e sfaccettato. messaggi diversi, foto splendide ma a mio "modestissimissimo" parere un po' sacrificate. l'ultima tappa è costituita da un video che dovrebbe togliere un po' di curiosità sulla famosa ragazza afgana. per me è stata un'esperienza "arricchente" [che brutta parola ma a quest'ora non mi vengono in mente sinonimi adeguati] e averla vissuta in buona compagnia me la farà ricordare a lungo. cri
Ci vado a gennaio, il secondo weekend dell'anno. Gian Luca la tue considerazioni sono oneste, per gli stessi motivi ho deciso di andarci anch'io. Grazie per le informazioni!
user14498
inviato il 09 Gennaio 2013 ore 10:36
Impariamo dai grandi maestri a commentare (raccontare lo scatto) le immagini per il loro contenuto e non per la luce,nitidezza,sfuocato ecc. La tecnica si migliora scattando miglia di foto,scattare e scattare.
La mostra è stata prorogata fino al 7 aprile, per chi fosse interessato...
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