| inviato il 22 Dicembre 2017
Pro: Risolvenza ad ogni diaframma, bokeh, microcontrasto, plasticità e tridimensionalità dei soggetti, costruzione e materiali dell'ottica
Contro: La ghiera dei diaframmi, misero copriobiettivo di plastica, contrasto talvolta eccessivo dunque da controllare
Opinione: Lo Zeiss Planar 50mm/2 ZM è uno di quelle ottiche che ti lasciano a bocca aperta. Non scherzo, così è successo a me. Personalmente utilizzo solo il 50mm, dunque stavo cercando per la mia Leica M3 un normale d'eccellenza, che avesse un buon potere risolvente su tutti i diaframmi, senza problemi di front/back focus, che avesse un suo carattere e una sua storia. Ho sempre amato le ottiche Zeiss, così complesse ma poetiche, con quel bokeh talvolta nervoso, eccessivo, che denotano un carattere deciso e forte. Avevo letto che questo Planar per Leica M era secondo solo all'APO-Summicron, ottica da circa 7000 euro, e che superava di gran lunga i Summicron precedenti. Questo ovviamente non cambierà mai di una virgola la qualità delle foto che scatteremo, grazie a Dio è ancora il fotografo a pregiudicare questo punto. Ma andiamo all'ottica. Comincio coi lati negativi. Non mi fa impazzire il fatto che l'anello dei diaframmi sia filettato solo in parte e dunque non sia il massimo della comodità nella gestione, e inoltre avrei preferito che si trovasse vicino all'innesto e non attorno al vetro anteriore. Ma ci si fa l'abitudine, e dopo pochi mesi il tutto diventa semplicemente "normalità". Passiamo agli innumerevoli lati positivi. Scattando a pellicola il risultato è sorprendente. Questo Planar mantiene un potere risolvente molto alto in modo costante su tutti i diaframmi, dunque in parole povere è di una nitidezza impressionante. Ma è anche dolce, delicato, dunque dietro a un carattere aggressivo rivela un bokeh artistico fatto di tante pennellate decise e raffinate. Ed è proprio questo che ho sempre amato degli Zeiss Planar. È un'ottica altamente professionale che nelle mani giuste diventa un meraviglioso scalpello col quale creare opere magiche. A tutta apertura questo Planar regala emozioni: si chiudono leggermente le ombre nelle periferie del fotogramma offrendo una leggera vignettatura solo dove necessario: le zone di luce, anche se ai bordi, non verranno toccate. Questo permette dei ritratti incredibili, crepuscolari, fascinosi. La nitidezza è impressionante anche ai bordi (per intenderci con una Trix 400 tirata a 1600 asa si avrà un dettaglio incredibile). Le zone fuori fuoco staccano dal soggetto in modo gradevole ed omogeneo, spezzando solamente dove qualche elemento stana il carattere impulsivo di quest'ottica, e allora troveranno spazio le meravigliose pennellate di cui parlavo prima. La tridimensionalità e la plasticità di quest'ottica sono ai massimi livelli: in alcuni casi ci si aspetta solamente che il soggetto esca dal fotogramma. Concludo consigliando quest'ottica a tutti coloro che cercano un vetro professionale, che non faccia scherzi, che garantisca la massima qualità ad ogni apertura, ma che non trascuri il lato creativo e artistico del pittore che alberga in ogni fotografo. Oggigiorno è moda ripescare ottiche scadenti trovando "carattere" dove invece ci sono solo aberrazioni e limiti qualitativi. Il vero carattere lo si vede in ottiche come queste, ottiche che fanno emergere il varo carattere del fotografo. Se dovessi descrivere questo Zeiss Planar con un solo aggettivo direi "elegante". Elegante per come si presenta, per la sua qualità costruttiva e per la dolcezza d'utilizzo, elegante per il suo carattere, un po' altolocato e nobile, elegante per come permette di raccontare il mondo, col suo "mood" quasi elegiaco e meditabondo. Una buona fotografia ha bisogno di un buon fotografo ma anche di buoni strumenti: non conosco nessun creativo che utilizzi prodotti dozzinali quando si dedica alla creazione delle proprie opere. E in fotografia il discorso non cambia. |