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Il Zeiss Planar 135mm f/2 (C/Y) è un obiettivo tele per formato FF e APS-C, prodotto dal 1975 al 1992 (fuori produzione). La messa a fuoco avviene tramite Manual Focus, non è presente stabilizzazione d'immagine. Il prezzo medio, al momento dell'inserimento della scheda, è sui €;
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Pro: Contributo di sfuocato, gamma tonale, nitidezza
Contro: Manual focus, peso
Opinione: Obiettivo davvero sorprendente, nonostante “l'età” , nitidezza ancora ai massimi livelli, diaframmato regge contro l'Apo Sonnar, cede invece alla massima apertura (ci mancherebbe) dove però mantiene un discreto dettaglio e uno sfuocato davvero molto piacevole per progressione e “restituzione” cromatica, consigliatissimo per il ritratto, soggetti in luce ambiente o in esterni con basso livello di illuminazione. Come già avevo verificato su pellicola, anche sul digitale prevale sul Sonnar 135 (pur MM) a 2.8 in modo evidente, ma a infinito anche ai diaframmi centrali, dati tecnici peraltro dichiarati da casa madre e confermati dai test MTF; migliore anche per una più ampia gamma tonale. Probabilmente è il motivo per cui mantiene un prezzo elevato sul mercato dell'usato oltre al fatto di essere relativamente raro; sicuramente entrambe le cose si possono spiegare per la grande differenza di prezzo rispetto al 2.8 (oltre il triplo nei periodi in cui erano in produzione) difficilmente giustificabili da un solo diaframma di differenza e caratteristiche abbastanza esclusive certamente non apprezzabili da tutti. La cosa era invece diversa per il 100 mm e ancor di più per l'85 dove il Planar aveva 2 diaframmi di vantaggio e costava meno del doppio. Concludo dicendo che oltre alla notevole differenza di prezzo sul mercato dell'usato rispetto al Sonnar (che rimane un signor obiettivo) ha anche peso e ingombro apprezzabilmente superiori oltre alla scomodità del paraluce non incorporato, e quindi, per preferirlo, bisogna provarlo e… innamorarsene
Contro: la messa a fuoco manuale non è un difetto, è una delle sue caratteristiche, con cui bisogna fare i conti
Opinione: un obbiettivo unico, la resa dei colori mi lascia ogni volta sbalordito. con lightroom la maggior parte delle volte non c'e' bisogno di correggere quasi niente nei colori, nella saturazione, ecc. è difficile da "domare" per quanto riguarda la messa a fuoco, siamo tutti viziati da incredibili autofocus, qui si entra in un altro mondo. e ovviamente più apri il diaframma e maggiori sono le difficoltà, ma anche le soddisfazioni. la ntidezza è a livelli estremi, ho provato a croppare foto che riportavano gente lontana, e si riusciva a leggere il dettaglio dei volti. quindi, la unica vera controindicazione è la difficoltà di messa a fuoco manuale, che richiede una precisione estrema, e ovviamente rallenta. Ma sempre più spesso esco solo con questo obtv, e lascio a casa roba non da poco, come il 70-200 II 2.8 canon, piuttosto che il 24-70 2.8 canon , ecc., sia nelle uscite di città (milano) sia in campagna, sia per le foto che amo fare, nei locali dove si suona musica. è un altro mondo, al quale non siamo abituati, ma dopo un po' che lo usi, non lo lasci più.
Opinione: Era stato progettato nella prima metà degli anni '70 per essere inserito nel sistema Rolleiflex SL, per tentare di migliorarne i risultati commerciali. Con quell'attacco è rimasto a livello di prototipo, con pochi esemplari costruiti. Venne presto reinserito nel sistema Contax, dove affiancava il sonnar 2,8/135, offerto però ad un prezzo molto più elevato di quello richiesto per il fratellino minore. Ad inizio anni '80 la produzione venne sospesa, per essere temporaneamente ripresa nel 1992, quando questo obbiettivo venne proposto in una limitata tiratura 60° anniversario. I prezzi furono sempre elevatissimi. Se si cerca lo zeiss che cede qualcosa in termini di prestazioni a t.a. barattandole con colori ricchissimi di sfumature e contorni trasognanti (senza eccesso) questo potrebbe essere l'obbiettivo giusto, a condizione di usarlo a tutta apertura. Al contrario del severissimo Planar 2/100, questo 2/135 con schema ottico più semplice (un elemento in meno, niente flottante, spalancato è meno descrittivo, ma in cambio regala softcromie molto particolari. Il 100 descrive, il 135 racconta. Ovviamente le prestazioni sono comunque di tutto rispetto, ma ad esempio a qualsiasi apertura comune si dimostra meno risolvente del sonnar 2,8/135 (che è una lama). Ad F2 è presente un debole residuo di AC facilmente eliminabile in Post Produzione. Facilmente soggetto a flare, richiede attenzione. La costruzione è esemplare. A tenerlo in mano la qualità percepita è di altissimo livello.
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