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Pro: Dimensioni, robustezza , esposizioni perfette in condizioni di poca luce anche con lunghe esposizioni, comodo commutatore sistema automatico / manuale, silenziosa e priva di vibrazioni , insieme corpo / obiettivi molto equilibrato
Contro: Otturatore elettronico dipendente dalle pile , mirino con campo visivo del 97 %
Opinione: Il modello OM2 , comparso nel 1974, pur presentando un corpo simile alla OM1 , fu veramente rivoluzionario : esistevano già fotocamere ad esposizione automatica ma ora l'esposizione veniva valutata " in tempo reale " , cioè mentre veniva scattata la foto . Tramite due cellule al silicio, la fotocamera misura l'esposizione mentre la pellicola si impressiona, tenendo conto solo della luce effettiva che arriva sulla pellicola. Grazie alla velocità di reazione delle cellule di misura , venne sviluppato il primo sistema di lampeggiatore elettronico che utilizzava le cellule stesse per la regolazione della durata del flash, lavorando così in completo automatismo, in luce diretta o indiretta, con soffietti , tubi di prolunga, filtri , con qualsiasi sensibilità della pellicola.
Personalmente ho trovato eccezionale l'uso con poca luce , con tempi di esposizione oltre il 1 sec. , anche di qualche minuto , ottenendo esposizioni impeccabili.
Il modello OM2 Spot / Programm , rappresentò la massima evoluzione : comprendeva la possibilità della misurazione esposimetrica spot e , posizionando l'anello del comando del diaframma dell'obiettivo sulla valore più chiuso, l'uso di un programma che sceglieva la coppia tempo/diaframma . Non fu un modello riuscito , presentando problemi ai circuiti elettrici .