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Il Leica APO Macro-Elmarit-R 100mm f/2.8 è un obiettivo tele per formato FF e APS-C, fuori produzione. La messa a fuoco avviene tramite Manual Focus, non è presente stabilizzazione d'immagine. Il prezzo medio, al momento dell'inserimento della scheda, è sui 3000 €;
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Pro: Alta definizione, ottima resa dei colori e intanto…”tridimensionale”
Contro: Questo elicoide che bisogna girare e girare, e con una certa energia (non è così fluido) mentre si allunga e si accorcia per mettere a fuoco, non è il massimo della praticità mentre si è in precario equilibrio a fotografare una libellula sul bordo di un ruscello…
Opinione: Ho comprato questo obiettivo quando costava 3 milioni e rotti di vecchie lire. Pareva follia ma non lo fu, perché si trattava di uno dei migliori obiettivi macro mai realizzati (e che non perde nulla con la lente addizionale dedicata per arrivare all'1=1).
Ora, a distanza di anni, lo utilizzo soprattutto per fare video in 4k con la Panasonic GH4, ed è sempre una lente eccezionale.
Continua ad offrire immagini non solo estremamente definite e con una brillante ed equilibrata resa dei colori, ma intanto - e soprattutto -offre una separazione dei piani e delle forme con una capacità di “costruire” la scena in…”3D” che invano si cercherebbe a questi livelli in produzioni che non siano Leica… o Zeiss..
Infatti mi pare che solo il più recente Zeiss Makro Planar 100 f/2, almeno a giudicare dalle immagini che vedo (non ho avuto il piacere di provarlo) abbia caratteristiche simili o superiori.
Opinione: Il miglior 100 macro in circolazione.Sono obbligato a scrivere per rientrare nei 350 caratteri.Nitidezza, contrasto, senso di tridimensionalità alle foto che realizza.Tutto ai massimi livelli.Assenza di distorsioni e colori saturi e reali anche con macchine che offrono brutti jpg. come la Canon 6d e le altre FF in genere.
Lavora al meglio con diaframmi aperti.
Opinione: Capolavoro leica di vetro ottico e alluminio anodizzato, uno dei miei preferiti in assoluto. E' eccellente da 2.8 ai diaframmi medi senza significativi miglioramenti di qualità ottica. Per molto tempo punto di riferimento per nitidezza e correzione cromatica, da considerare che è stato calcolato nel 1987. Proprio per le sue caratteristiche l'epiteto macro gli sta stretto, è ai diaframmi aperti che è da superlativo. Ergo obiettivo versatilissimo. Io lo uso più che altro nel ritratto pechè nel piano di messa a fuoco (occhi) regala dettagli emozionanti, anche se va riconosciuto un certo nervosismo nel bokeh che in obiettivi della stessa scuderia più luminosi e progettati per il ritratto non si vede (ho un 35/2 prima serie e un 180/2 apo summicron); ma come si sa è questione di gusto. Sul piano di messa a fuoco per dettagli e colori è quasi indistinguibile dal 180/2. Per capirne le qualità necessita di elementi sensibili con risoluzioni molto elevate.
Pro: Vedi sotto quanto dico sul suo uso nelle foto di paesaggio. Sulla sua capacità di risoluzione non sono io che devo dire qualcosa di nuovo. Non noto aberrazioni cromatiche che mi diano fastidio e apprezzo la possibilità di messa a fuoco estremamente precisa nei close up, in virtù di un lunghissimo focus throw (quasi 720°), e anche sulle lunghe distanze, dove pure si riducono molto i gradi a disposizione. La relativa resistenza che oppone la ghiera di messa a fuoco ha, se non altro, il vantaggio di ostacolare spostamenti accidentali della messa a fuoco. Con l'Elpro 1:2-1:1 non riesco ancora a notare uno scadimento di qualità. Da notare che la lunghezza focale alla minima distanza di messa a fuoco rimane quasi invariata (mi pare intorno a 95mm), a differenza dei macro attuali nei quali si accorcia sensibilmente.
Contro: Il più evidente è il flare nell'aspetto di haze, un velo con un crollo di contrasto negli scatti controluce, con il sole nell'obiettivo (o anche vicino). Si potrebbe sfruttarlo a fini espressivi, ma rimane un limite, a volte abbastanza grave.
In più di un caso mi ha lasciato perplesso, nei close up dei fiori alpini, lo sfocato nervoso ai diaframmi più aperti intorno F/5.6. Appaiono anche margini doppi, questo non capita però a F/2.8 che ho imparato a usare e dà bellissimi risultati, per quanto concerne sia la nitidezza sia lo sfocato, con resa delle alte luci gradevolmente bollosa, come detto, a tutta apertura.
A diaframmi più chiusi probabilmente per qualcuno sarebbe preferibile un maggior numero di lamelle del diaframma, io non so ancora cosa devo pensare dei perfetti eptagoni (sopra, nelle "Caratteristiche ottiche", si legge che il diaframma è a sei lamelle, è un dato errato, ne ha sette) che appaiono sulle alte luci sfocate, anche se tenderebbero a non dispiacermi. Si potrebbe poi obiettare che si ferma a RR 1:2, con l'Elpro dedicato però arriva a 1,1:1. Qui si potrebbe però lamentare che la distanza di lavoro si riduce a 9,5 cm dall'Elpro e a 7,2 cm dal paraluce (dell'Elpro). A me non importa che gli animaletti si eclissino, non l'ho preso per loro, ma mi dà fastidio che tenda a sbatacchiare più facilmente sulle rocce e imponga una vicinanza del corpo umano all'oggetto che accelera il processo di scioglimento delle più delicate formazioni di ghiaccio o di neve.
Opinione: Non ho dato nessun voto numerico, è un metodo che dà risultati del tutto inattendibili. Copio con modifiche un giudizio che ho scritto in una sezione del Forum, può forse servire a qualcuno:
"La risoluzione mi pare perfetta sulla D800E. L'obiettivo non è ottimizzato solo sulla distanza ravvicinata, ma appare ottimo (che è il superlativo assoluto di buono) anche a infinito. I colori sono tutti molto ben separati, per i paesaggi direi anche troppo (sarà questa la "secchezza", che può anche non piacere, di cui ho letto da qualche parte?). Una cosa sorprendente è l'evidentissima capacità di separare i piani, in uno scatto a infinito ognuno degli alberi che rivestono i monti è evidentemente separato dagli altri e in sé conchiuso. Anche per questo dico che la conversione in BN di questi paesaggi può dare grande soddisfazione se si riesce a collocare ogni oggetto in una zona o subzona di grigio (più o meno). Ai miei occhi è poi ormai attestata la capacità di separare i monti dalle nuvole che li avvolgono o li coprono in parte. Si percepisce distintamente lo spazio che li separa, anche in condizioni non particolarmente favorevoli di luce, addirittura anche nel live view ho notato questo effetto, a saperlo sfruttare darebbe un grandissimo contributo alle foto in montagna, sia pure imponendo un omaggio, peraltro piacevole, al gusto romantico del sublime."
Opinione: Costruzione superlativa, un piacere da toccare (contro: il peso). La qualità di immagine è nota, e l'obiettivo è un medio tele molto versatile, ottimo anche per i ritratti, e che naturalmente non teme i close up dato il rapporto di ingrandimento. Non lo ho mai provato con l'aggiuntivo ottico che lo porta al rapporto di ingrandimento 1/1, ma per fare macro seria preferirei altri sistemi.
Non mi è entrato nel cuore sino in fondo perchè in genere gli preferisco il 75 M summilux, ma non è colpa sua.
Foto scattate con Leica APO Macro-Elmarit-R 100mm f/2.8
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