| inviato il 23 Aprile 2021
Pro: Nello Still Life è in grado di risolvere discretamente i 102MP della GFX 100 se utilizzato su treppiede con stabilizzatore OFF e diaframmato tra 8 e 11, usando eventualmente la funzione Focus Bracketing per estendere la zona nitida.
Contro: Autofocus molto lento e impreciso, anche con la GFX 100, soprattutto quando la luce non è particolarmente intensa, ad esempio con le lampade pilota dei flash. E' molto frustrante quando vedi che l'autofocus va dalla parte sbagliata e non puoi farci nulla, se non aspettare che arrivato a fine corsa torni indietro, il che nella ritrattistica significa spesso perdere l'attimo fuggente, soprattutto con soggetti spontanei e non professionisti (modelli). In queste situazioni l'autofocus del GF110 è decisamente meglio, soprattutto con soggetti statici, probabilmente per la differenza di 2 stop di diaframma. Ciò non è un problema nello Still Life con apparecchio su treppiede e soggetto immobile, dove preferisco la messa a fuoco manuale.
La rotazione della ghiera di messa a fuoco non controlla direttamente lo spostamento meccanico degli elementi dell'obiettivo, ma è un comando digitale, tanto è vero che sugli obiettivi non è riportata una scala metrica. Puoi impostare la messa a fuoco in modalità lineare o non lineare, ruotando in senso orario o antiorario, ma di fatto c'è troppo da girare, non ha nulla a che fare con un classico obiettivo. Non è possibile sviluppare la memoria muscolare che ti permette in manuale di agire in maniera istintiva.
Puoi impostare molti ausili per la messa a fuoco manuale, ma devi studiare bene la questione e se ti dedichi a più generi di fotografia essere pronto a cambiarli di volta in volta. Ad esempio, trovo utile nello still life che appena ruoto la ghiera in manuale tutto il mirino mi ingrandisca la parte in cui ho posto il quadratino di messa a fuoco. Questa impostazione, ovviamente, è inutilizzabile quando l'apparecchio non è su treppiede.
A F4 vignettatura evidente nella maggior parte dei rapporti di riproduzione utili, il che tuttavia non è un grande problema nella ritrattistica e neppure nello Still Life dove difficilmente scatterai a tutta apertura.
Opinione: Obiettivo macro del sistema GFX, con rapporto di riproduzione massimo di 1:2 e non l'1:1 proposto da tutti gli altri concorrenti. Per arrivare al rapporto di riproduzione 1:1 occorre comprare il tubo di prolunga MCEX-45G di 45mm.
Per sfruttare il sensore 33x44mm oltre che per la scala tonale e cromatica anche per la nitidezza, occorre che l'apparecchio sia su treppiede, lo stabilizzatore OFF (lo stabilizzatore neutralizza le grandi vibrazioni di quando si scatta a mano libera, ma ne produce di sue) e stare attenti alla diffrazione, fenomeno fisico inevitabile diaframmando l'obiettivo. Tenere presente:
Uno: nel rapporto di riproduzione 1:1 il tiraggio dell'obiettivo è doppio rispetto a quello all'infinito, l'esposizione aumenta di 4 volte (2 stop) e il diaframma effettivo pure. Il valore F5,6 all'infinito in realtà con un rapporto 1:1 è F11. Il che significa che maggiore è il rapporto di riproduzione più l'obiettivo dovrebbe essere lasciato aperto, nonostante una sempre minore profondità di campo.
Due: il fattore di ingrandimento dell'immagine. Se vogliamo ottenere una stampa 80x100cm, con un formato 20,3x25,4cm dobbiamo ingrandire 4x, con un 10,2x12,7cm 8x, con un 33x44mm 24x, il che spiega che più il formato di ripresa è piccolo – anche quello digitale – più la diffrazione o le vibrazioni (scattare a mano libera) limitano la qualità dell'immagine finale perché qualsiasi circolo di confusione dato dalla diffrazione o anche dal movimento viene moltiplicato moltissimo.
Altri grandi vantaggi del grande formato o degli apparecchi a corpi mobili (banchi ottici) sono i decentramenti per il controllo prospettico e i basculaggi per inclinare il piano di messa a fuoco secondo la regola di Scheimpflug. In certe situazioni – paesaggi, architettura, still life – significa avere tutto a fuoco a diaframmi relativamente aperti. Un esempio è la ripresa dei binari del treno che vanno da noi all'infinito perfettamente nitidi anche a tutta apertura (attenzione che non passi il treno, altrimenti all'infinito ci andiamo noi!).
Per sfruttare le possibilità di controllo prospettico e del piano di nitidezza, ho comprato l'adattatore View Camera Adapter G, così posso usare gli apparecchi GFX come sensori montati su banco ottico.
Ricapitolando, il GF 120 è un buon obiettivo per lo still life e all'occorrenza può essere usato nella ritrattistica, ma con i limiti dovuti per lo più alla lentezza dell'autofocus, quindi con soggetti immobili o modelli.
Per quanto riguarda lo still life, quando è richiesta una buona estensione dell'area a fuoco, ottenibile velocemente con i basculaggi del banco ottico, per ottenere la massima qualità si può procedere con scatti multipli tramite la funzione Focus Bracketing diaframmando tra 8 e 11. Se si vuole procedere con uno scatto unico, diaframmando a 16 o al limite a 22 le immagini sono ancora utilizzabili, ma non è possibile sfruttare a pieno le potenzialità dei 100MP e ingrandire molto a causa della diffrazione.
Il Focus Bracketing permette di ottenere ottime immagini, molto buono per un uso occasionale. Tuttavia, è molto dispendioso in termini di tempo e risorse, abbreviando la vita degli otturatori e dei flash, nonché richiedendo spazi di archiviazione enormi. Non è utilizzabile in caso il cliente sia in studio e voglia vedere subito il risultato, nel qual caso è meglio procedere con un apparecchio a corpi mobili con sensore digitale, così uno scatto e puoi subito vedere il risultato finale.
Ho menzionato il grande formato e gli apparecchi a corpi mobili perché nello Still Life, campo di applicazione del GF 120, i vantaggi di questo tipo di apparecchi, associati non solo a pellicole piane ma anche a sensori digitali, è innegabile. |