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Prealpino
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avatarParere su Olympus tg-4 (o 5)
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 27 Dicembre 2017, 12:21


Ciao a tutti e buone feste!

Da circa sette anni uso la mia prima fotocamera compatta, una Canon Powershot A3100 IS, come macchina d'avventura, al mare (su barca o catamarano) e in montagna. Le piccole dimensioni e il valore contenuto mi permettono di portarla ovunque e senza pensieri, tanto per fare foto ricordo quanto per "studiare" nuovi soggetti su cui tornare con tranquillità in un secondo momento.

Ciò premesso, dato che la povera Powershot ha tirato le cuoia qualche settimana fa, ho iniziato a guardarmi intorno per una degna sostituta. Ho notato l'Olympus TG-4 e la più recente TG-5 . Le caratteristiche sembrano fare proprio al caso mio, soprattutto per quanto riguarda la lunghezza focale equivalente (25-100), la possibilità di scattare in raw e, soprattutto, una scocca compatta,a prova di urti e acqua.

La domanda che mi e vi pongo però è la seguente: ne vale davvero la pena? Le recensioni non dicono poi più di tanto rispetto a quello che trovo sul sito Olympus e i giudizi che ho letto sostanzialmente si risolvono in una ripetizione dei messaggi commerciali della casa di produzione. Inoltre ho notato che la qualità di alcune delle immagini postate sul web appare "ambigua". I jpeg spesso appaiono impastati e non capisco se questo elemento è una caratteristica del file , emendabile scattando in raw con un po' di postproduzione. L'uso che ne farei mi suggerisce di fare un investimento ad hoc, così da avere un muletto che, incorciando le dita, per i prossimi anni, ma, al contempo, il prezzo mi porta a domandarmi se conviene spendere qualcosa in meno e scegliere una compattta con qualità simili ma non "indistruttibile".

Qualcuno di voi ha esperienze o pareri a riguardo?
Grazie!




2 commenti, 380 visite - Leggi/Rispondi


avatarSony FE 70-300, qualcuno lo ha provato?
in Obiettivi il 08 Agosto 2017, 11:29


Il suo prezzo,attualmente, è maggiore ma non molto distante da quello del Sony FE 70-200 f4 e, alla luce delle recensioni on line che lo letto, la qualità ottica è buona ma non a livello tale da giustificare il suo prezzo. Per esempio baldi di photozone.de concludono la loro recensione così :" Coming to the final verdict ... well, we have doubts here. The lens is a bit expensive relative to its performance. If you want to have 300mm, you just don't have another choice (Ndr: non era stato ancora annunciato il 100-400) at the moment but if you can live with a little less we'd rather recommend the Sony FE 70-200mm f/4 G OSS instead ". Dxomark conclude invece così : " In terms of optical quality alone, the FE 70-300mm F4.5-5.6 G OSS is on par with the best of its rivals. It has good sharpness at the longer focal lengths, though closing down a stop at 300mm to f/8, when light levels permit, improves levels significantly. While that is a limitation of models like this, this has to be balanced with the extra versatility that they offer over a fixed-focal length 300mm lens [...] ".
Qualcuno lo ha provato non per fotografare mattoni, grafici etc.? Qual'è il vostro parere e le vostre critiche?



52 commenti, 6450 visite - Leggi/Rispondi


avatarLetizia Battaglia
in Tecnica, Composizione e altri temi il 24 Febbraio 2016, 22:51


Letizia Battaglia è una fotografa e fotoreporter siciliana. Inizia la sua carriera nel 1969 collaborando con il giornale palermitano L'Ora. Nel 1970 si trasferisce a Milano dove incomincia a fotografare collaborando con varie testate. Nel 1974 ritorna a Palermo e crea, con Franco Zecchin, l'agenzia "Informazione fotografica", frequentata da Josef Koudelka e Ferdinando Scianna. Nel 1974 si trova a documentare l'inizio degli anni di piombo della sua città, scattando foto dei delitti di mafia per comunicare alle coscienze la misura di quelle atrocità.

Suoi sono gli scatti all'hotel Zagarella che ritraevano gli esattori mafiosi Salvo insieme ad Andreotti e che furono acquisiti agli atti per il processo.
Diviene una fotografa di fama internazionale.
Ma Letizia Battaglia non è solo "la fotografa della mafia". Le sue foto, spesso in un vivido e nitido bianco e nero, si prefiggono di raccontare soprattutto Palermo nella sua miseria e nel suo splendore, i suoi morti di mafia ma anche le sue tradizioni, gli sguardi di bambini e donne (la Battaglia predilige i soggetti femminili), i quartieri, le strade, le feste e i lutti, la vita quotidiana e i volti del potere di una città contraddittoria. Negli anni '80 crea il " laboratorio d'I f", dove si formano fotografi e fotoreporter palermitani: la figlia Shobha, Mike Palazzotto, Salvo Fundarotto.

Letizia Battaglia è stata la prima donna europea a ricevere nel 1985, ex aequo con l'americana Donna Ferrato, il Premio Eugene Smith, a New York, riconoscimento internazionale istituito per ricordare il fotografo di Life. Un altro premio, il Mother Johnson Achievement for Life, le è stato tributato nel 1999.

Ha esposto in Italia, nei Paesi dell'Est, Francia (Centre Pompidou, Parigi), Gran Bretagna, America, Brasile, Svizzera, Canada. Il suo impegno sociale e la sua passione per gli ideali di libertà e giustizia sono descritti nella monografia delle edizioni Motta: Passione, giustizia e libertà (lo stesso titolo di una sua mostra recente).

Dal 2000 al 2003 dirige la rivista bimestrale realizzata da donne Mezzocielo, nata da una sua idea nel 1991.

Nonostante le sue radici profondamente siciliane, la Battaglia si era trasferita nel 2003 a Parigi, delusa per il cambiamento del clima sociale e per il senso di emarginazione da cui si sentiva circondata, ma nel 2005 è tornata nella sua Palermo.
Tratto da it.wikipedia.org/wiki/Letizia_Battaglia


Se avete una mezz'oretta consiglio anche il seguente video






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avatarVittorio Sella
in Tecnica, Composizione e altri temi il 24 Febbraio 2016, 14:05


Vittorio Sella fu un alpinista ed un fotografo di montagna, dalle Alpi al Polo Nord, dal Ruwenzori all’Himalaya, sviluppò un forte interesse antropologico, oltre che “topografico”.

Vittorio Sella (Biella 1859- Biella 1943) era figlio di Giuseppe Venanzio (1823 - 1876), uno studioso di chimica a Parigi, autore di uno dei primi manuali di fotografia italiani, “Plico del fotografo” (1856), un volume che ebbe un notevole successo anche all’estero e particolarmente in Francia, per la precisione e l’ampiezza dei testi. I Sella furono lungamente impegnati, nell’omonima azienda laniera, sorta a San Gerolamo di Biella, dove tuttora è conservato con grande cura e passione dal discendente Lodovico Sella, l’Archivio fotografico Sella, nell’ ‘Istituto di fotografia della montagna’. Anche uno zio di Vittorio si occupò di fotografia, il suo nome era Quintino Sella, e fu estremamente noto per aver ricoperto la carica di Ministro nel primo Regno d’Italia ed essere stato tra i fondatori del Club Alpino Italiano, attivo dal 1863. Vittorio Sella partecipò come fotografo a numerose spedizioni, anche con il Duca degli Abruzzi, a sua volta avventuroso esploratore, specialmente in Alaska, raccogliendo, come pure sul Ruwenzori, un prezioso corpus di immagini geografiche sociologiche e antropologiche. Il fotografo americano Ansel Adams dedicò a Vittorio Sella, in occasione della sua scomparsa, un memorabile saggio, dove vengono sottolineate “ la vastità del soggetto e la purezza delle interpretazioni di Sella, in grado di commuovere colui che le guarda, fino alla soggezione religiosa ”; un commento che gratifica come pochi altri, la straordinaria opera fotografica di Vittorio Sella.

fonte www.alinariarchives.it/ajax_modal_popup.php?mp=biografiaFotografo&id=1

ideabooks.com/niu/wp-content/uploads/alpi03-20.jpg
www.decaneasarchive.com/images/pan/KR22122210.jpg
www.decaneasarchive.com/images/pan/SK656610.jpg
Vedi anche le foto nell'archivio Alinari www.alinariarchives.it/it/search?isPostBack=1&panelAdvSearch=opened&fo



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avatarRicomincio d'a7
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 08 Aprile 2015, 22:57


Ricomincio. Si, perchè il mio corredo canon è andato distrutto (alluvione). Dopo molti mesi ho deciso (con fatica) di riniziare con la mia passione, partendo da zero,perchè mi è rimasto solo il 18-55. Praticando fotografia di paesaggio, piccoli reportage, ho pensato di abbandonare l'apsc per buttarmi sul ff, avendo ricevuto in regalo alcune ottiche fisse mf conterei di sfruttarle e quale occasione se non quella di partire con una a7 liscia?
Una serie di fattori mi hanno orientato in tal senso, al momento non li enuncio, se dovesse servire a chi leggerà non mancherò di integrarli nella discussione.



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