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![]() in Blog il 12 Aprile 2025, 21:42 4 commenti, 206 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Tecnica, Composizione e altri temi il 10 Aprile 2025, 20:55 ![]() Al limite li riposto se non li ritrovate: si tratta di scatti a f/4.5, f/16, /f32 con uno zoom Tamron 70-300 pagato €269 nuovo anni fa (fino alla serie VR, i Nikkor 70-300 un tempo erano Tamron rimarchiati!). Disponibili anche f/8, f/11, f/22. Citiamo subito un fatto che non trovate citato da nessuna parte: la diffrazione l'occhio la percepisce maggiormente su un grandangolo rispetto ad un tele. È una questione di risoluzione angolare. Ho usato focale 135 mm corrispondente a 364 mm equivalenti FF. Cavalletto, ovviamente. Distanza sui 100 m. Nessun crop e PP, solo Cobalt Standard. Le prove pratiche sono sempre preferibili a qualsiasi modello teorico. Molti sono convinti che con sensorini da 1" (virtuali) non si possa chiudere a f/8. No! C'è anche stato su Juza uno che a proposito di una Canon 5DSR ha sentenziato che meglio sarebbe fermarsi a f/8. Questo necessita di una spiegazione. Il crop di un 1" rispetto ad un FF è 2.7. Se uno ingrandisce i due sensori alla stessa dimensione, allora si percepisce più diffrazione dal sensorino, quando invece la teoria prevede che un sensel da 2.37(J5) µm SENTA meno la diffrazione di uno da 4.14 µm (5DSr). No. La diffrazione la subisce di più la megapixellata da 50 Mpx. Si salva visivamente perché la si ingrandisce 2.7(2) volte di meno. La diffrazione è anche funzione della lunghezza d'onda (colore). Parlando di Fuji, considerare che al posto del 50% ha il 58% di sensel verdi G. Non è un Bayer classico. Le colonne d'Ercole della diffrazione è f/22. Per le mani mi sono passati file Phase One, si siedono come tutti a f/22. I più svegli si chiederanno perché A. Adams fotografava anche a f/64, ma quella non era fotografia digitale. @Dodo, Enrico f/32 non perdona il minimo sporco sul sensore, ma quanto siete occhiuti? ![]() 53 commenti, 3110 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Tecnica, Composizione e altri temi il 21 Marzo 2025, 7:25 Mi sono imbattuto di recente su YT su una splendida spiegazione degli ISO. Imperdibile. 35 commenti, 1934 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Tecnica, Composizione e altri temi il 11 Marzo 2025, 9:03 Bisogna essere clienti Kindle Amazon. Su PC a colori! Scade a mezzanotte. 2 commenti, 254 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Tema Libero il 16 Gennaio 2025, 18:40 @Rocco Toscani non ha mai detto che Ali era stato lo sportivo più intelligente bensì che fosse la persona più intelligente che lui avesse incontrato. Sul piano del livello raggiunto nel suo campo Ali è arrivato molto più in alto di Toscani. Nel frattempo ho approfondito come gli intellettuali hanno giudicato Ali. Qualcosa riporterò. (Fra gli intellettuali non annovero Minà e Tommasi). 9 commenti, 328 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Tema Libero il 10 Novembre 2024, 13:56 Andrò a "Parthenope" per la terza volta. La prima volta mi ha tramortito la Celeste, magistralmente diretta. Già la seconda volta ho cominciato a capire di più. Impossibile vedere Sorrentino una volta sola. Un prof di Cinema della Cattolica di Milano ebbe a dire ""La grande bellezza" ho dovuto vederla sette volte per afferrarla". Parthenope è meno difficile. Pietrangeli negli anni '60 ha impiegato due attrici teenager per "Io la conoscevo bene" e "La parmigiana". Era un femminista ante-litteram. Chissà perché commentano "la giovanissima Celeste Dallaporta". Alla vigilia di Natale fa ventisette anni. La Sandrelli ne aveva sedici di anni e la Spaak meno di venti. Nonno della Celeste era il celebre fotografo Ugo Mulas. Lui e la moglie erano due belli, testimoniato dall'autoritratto. Anche una delle due figlie è bella e fotografa. Il padre di Celeste, contrabassista jazz, un po' meno bello. Fatto sta che la Celeste è uno schianto in "Parthenope", imperdibile... ![]() 0 commenti, 154 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Tema Libero il 14 Maggio 2024, 8:47 Sabato 11 maggio apro "IL FOGLIO QUOTIDIANO" e trovo: “ Quella rissa nella giungla non è stata solo un match di boxe „ L'autore del libro è Claudio Colombo della "Gazzetta dello Sport". Il Claudio è di Monza come me (non lo conosco di persona). Nel 2017 era stato direttore de "Il Cittadino di Monza e Brianza". Nato nel 1957, ha seguito l'incontro su Capodistria. Nel 1974 ero a Vancouver e da studente non mi potevo permettere la diretta in circuito chiuso. 224 commenti, 10089 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Tema Libero il 16 Ottobre 2023, 0:35 Sotto YT c'è Caffè Bohr. Ultimamente è comparso un video che descrive la spettroscopia agli attosecondi applicata agli elettroni (atto=10^[-18] ). Premio Nobel 2023 a tre fisici. Qualche fisico chiama per comodità "effetto fotoelettrico interno" il processo per cui fotoni incidenti sul silicio Si causano la mobilità di elettroni, cioè quello che succede quando scattiamo una foto digitale. Grande fu la mia sorpresa quando su un sito di Juzini ho visto lo schemino dei fotoni che "strappavano" elettroni al silicio. Quello è l'effetto fotoelettrico propriamente detto, non c'entra con la fotografia digitale. Qualcuno deve averli avvisati e il disegnino adesso non c'è più... ![]() 2 commenti, 363 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Tema Libero il 15 Settembre 2023, 1:28 L'avevo promesso in un 3d che puntualmente è stato chiuso (credo per eccesso di OT) di mettere insieme due siciliani DOC e un redefossiano altrettanto DOC. Paolo non ha saputo controllarsi, volevo spingere gli Juzini a comprargli il libro. Evidentemente lui ha un'idea diversa dalla mia su come impostare le PR. Adesso sta a lui riaprire un 3d puramente sulla boxe, se lo vorrà. Veniamo a quello che sta a cuore a ME. Mi mancano poche lettere delle 25 che Toscani ha indirizzato ai colleghi fotografi in "Caro Avedon". Da Brianzabiblioteche ho in prestito due libri di Sciascia e Scianna (che ne ha scritti 31 (!) di libri, purtroppo di "Obiettivo ambiguo" non ho l'edizione aggiornata). Sta di fatto che nella prima edizione Scianna cita innumerevoli fotografi e Toscani non compare. Andrea.taiana aveva invece citato lo Scianna della seconda edizione che si era riferito a Toscani come a un fotografo pubblicitario, se ho capito bene. Qui su Juza Toscani suscita reazioni per lo più negative. Congetturo che pochi qui avranno visitato la retrospettiva del 2022 a Palazzo Reale a Milano o sfogliato il relativo catalogo. Quindi molti parlano per sentito dire, si limitano alle campagne United Colors Benetton. O anche: non si trovano d'accordo con le idee che Oliviero qualche volta espone diciamo un po' troppo vivacemente. www.oggi.it/people/vip-e-star/2023/05/27/oliviero-toscani-e-la-pubblic Di Michele Brambilla non ci si può fidare perché è un interista (!), però come giornalista è bravo se si accetta che è un cattolico abbastanza fondamentalista (abbiamo passato molte partite della Gerardiana insieme sugli spalti). Uno come Toscani che ha avuto la Donna Jordan come girlfriend va rispettato per forza. La Jordan è l'epitome della coscia lunga (in Italia: la splendida Loredana Bertè giovane). 85 commenti, 4966 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Tema Libero il 21 Agosto 2023, 18:21 Oltre a De Luca, a Salerno c'è Jervolino. Ha tutta l'aria di un wunderkind. Sta traghettando "L'Espresso", non più interessante per GEDI. Sulla rivista compaiono ogni settimana foto scelte da Oliviero Toscani con commenti di Enrico Dal Buono. Quindi le copie sono costretto a tenerle tutte. Settimana scorsa (foto di Oliviero?) dei superstiti di Stazzema. Questa settimana uno scatto probabilmente suo davvero. Commentati da Enrico Dal Buono. L'anno scorso a Milano il penultimo giorno della sua mostra a Palazzo Reale a Milano dovetti andare per forza. Provo pena per i profani limitati alle campagne pubblicitarie Benetton. Oliviero Toscani, per me come Hemingway, Rivera, Gilles: vi adorerò sempre. ![]() 24 commenti, 1197 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Tema Libero il 18 Agosto 2023, 8:31 Nati entrambi il 18 Agosto 1943. Roberto è morto anni fa, il Gianela c'è ancora. Rosato si affermó come mediano di spinta. Il paron Rocco stravedeva per lui. Al Milan fu convertito in mediano di marcatura e poi addirittura in marcatore di centravanti. Celebri le botte che rifilava a Sandro Mazzola ma il Sandrino (quando non era acciaccato) era pressoché impossibile da fermare con le buone. Rosato era un "angel face" che nascondeva un "killer", come nei film B di Hollywood. Un pettegolezzo riportava che Rocco andasse in Piemonte a riempire il bagagliaio di vino e che andasse dalla madre vedova del Roberto che divenne sua amante. Boh! È come la storia incoraggiata da interisti&juventini che il Gianni fosse anche gay, adesso si direbbe -bi. Rocco calcisticamente era follemente innamorato di Rivera. Dopo lo scudetto del '68, il Milan festeggiò all'Hotel Adda a Paderno d'Adda, ad un passo del famoso ponte. Nell'occasione Gianni Brera (che è sempre stato interista) chiese a Nereo il modulo vincente del Milan. Lui rispose che la squadra era organizzata con una linea Maginot per impedire agli avversari di segnare. Il gioco era affidato al Gianni, davanti due centravanti come Sormani e Prati. Sormani giocava con la schiena rotta (come Nesta anni dopo), Pierino era nato a Cinisello Balsamo che allora aveva 10,000 abitanti e adesso è una cittadina. Pierino ha giocato poco in Nazionale perché si trovò davanti un certo Gigirriva di Leggiuno. Il quale aveva un sx che era un castigo. Cmq nel '69 col Celtic a S. Siro c'ero. Nevicava. il "fröbi" era rosso per la visibilità. Non rimbalzava per niente. La partita non doveva neanche iniziare. 0-0 col groppo in gola perché su terreno normale avremmo vinto. Al ritorno a Glasgow non abbiamo mai passato la metà campo. Appena dopo il centrocampo un terzino (distratto) del Celtic ha fatto una rimessa a mano corta. Si è avventato Pierino Prati da Cinisello e non ricordo quaranta metri più emozionanti per me. Ha tirato fuori il portiere e ha fatto un passaggio in rete, à la Meazza. In porta c'era Fabio Cudicini alto più di 1.90. Gli anglo lo chiamavano "black spider" per via della calzamaglia nera. Quell'anno era quasi impossibile battere il Cuda. C'ero anche col Manchester United a S. Siro, zeppo di campioni del mondo del '66. Al fischio Law (ex-torinista che ce l'aveva con gli italiani) andò a piedi uniti sul Gianni scassandogli la caviglia. Sugli spalti scese il gelo milanista. Successe l'incredibile: Karl Heinz Schnellinger prese in mano la squadra. Gli inglesi lo lasciarono libero di impostare a tutto campo, quella sera sembrava Di Stefano. 2-0 e al ritorno un altro assedio tipo Fort Apache col Cuda a strabiliare gli inglesi. Finale al Bernabeu con l'Ajax. Anquilletti su Crujiff. Il Trap andò dal Paron e lo assicurò "quello lo marco io, l'Anguilla non ce la fa". 4-1 alla fine alla squadra del calcio totale. Tre di Pierino e uno di Sormani. Contropiede ai massimi livelli contro il possesso palla olandese. Ad un certo punto il Gianela (che non è mai stato un fulmine di guerra) entrò in area. Il portiere lo dribblò secco ma era finito troppo a sx, non "vedeva" la porta. Si fece intorno metà difesa dell'Ajax e li scartò tutti. Continuava a non avere l'angolo per tirare. Arrivò Pierino al centro e ricevette un pallonetto preciso dal Gianni che era rimasto un tempo interminabile in area nemica. Il Pierino di testa era forte, non come Riva, ma era forte. Madrid ai piedi del Milan di Rocco. Dopo la bicchierata la squadra organizzò un assalto ad un collegio femminile e dovette arrivare la polizia di Franco per dissuaderli. Quel mitico Milan si dissolse a Buenos Aires dove Rivera segnò ancora scartando tanti argentini. 1-0. Ma fummo picchiati tutta la sera, specialmente Prati fu preso a calci nella schiena dal portiere. Non è stato più lui, come quando gli interisti esplosero un petardo vicino all'orecchio di Dida e poi lui parava a corrente alternata (per qualche anno Dida è stato più decisivo di Buffon). Ci sono oggi segnali che il Gianni sia un po' svaporato. Si è diplomato allenatore pro, vuole comprarsi una squadra (coi soldi degli altri, come sempre). Si meraviglia che non lo chiamino nel giro della Nazionale. Dice che Brera l'ha chiamato abatino perché era amico di frate Eligio. No. Brera l'aveva definito abatino in altre occasioni. Anzi l'Ur-abatino era Livio Berruti che si è laureato in Chimica Industriale a Padova. A Roma '60 gli piaceva la Rudolph, ma trovò un ostacolo in Cassius Clay. Quello che non posso avallare della sua intervista a "Repubblica" è che se giocava lui la finale avremmo battuto il Brasile di Pelé in Messico nel '70. Pia illusione. Perché quel mondiale fu caratterizzato dalle diarree e Rivera stesso era stato uno dei più colpiti. Quel Brasile in pratica giocava in dieci perché il centravanti Tostao soffriva di distacco della retina. Valcareggi mise Rosato su Tostao e Burgnich su Pelé. L'attaccante più pericoloso, sempre marcarlo col difensore più forte e cattivo. Burgnich nell'Inter marcava le ali, non un finto centravanti come Pelé. Una confessione. Rendo omaggio a Cesare Guaita, prof di Milanologia a Chimica alla Statale di Milano. Si fece costruire casa fuori delle mura di Milanello per seguire la squadra. Un pozzo di scienza milanista che mi fece il grande onore di nominarmi suo Assistente dedicato a Gianni Rivera. Amen. 3 commenti, 507 visite - Leggi/Rispondi | 9107 messaggi, 2 foto Invia Messaggio Privato Aggiungi Amico Valgrassi ha ricevuto 26428 visite, 34 mi piace Registrato su JuzaPhoto il 19 Agosto 2014 |
Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me