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![]() in Tema Libero il 03 Novembre 2016, 12:48 Avvertenza: questo post vuole essere principalmente un racconto della mia esperienza e si conclude con un quesito tecnico semiserio. Quindi se del racconto non ve ne può fregar di meno potete passare direttamente al quesito tecnico semiserio. Non mi offenderò. Se invece leggerete anche il racconto sentitevi liberi di insultarmi o solidarizzare ma vi prego non deridetemi che quando faccio outlet ci patisco. Luogo: Mercato del pesce di Tsukiji - Tokyo Protagonisti: Una Fujifilm X-T1, frutti di mare ossidrici, un p i r l a (cioè io), mia moglie (cioè mia moglie). Comparse: venditore di frutti di mare ossidrici, Aki Non si può visitare Tokyo senza andare a Tsukiji. Punto e basta. E io e mia moglie, da perfetti turisti abbiamo seguito l'assioma e in mattinata siamo andati a Tsukiji. Non voglio dilungarmi sulla bellezza del mercato, su quanto è esotico, sul sushi a colazione, sulla balena fatta a fette e via discorrendo. Quindi passo al sodo. L'idea era quella di farsi un giro e pranzare assaggiando un po' di specialità preparate sul posto. Inutile dire che la varietà di cibi e la quantità di bancarelle è disorientante, ma il caso ha voluto che mi cadesse l'occhio su un vecchietto che grigliava succosi frutti di mare con una fiamma ossidrica e che venivano poi serviti dentro una bellissima conchiglia. Così, da buon metalmeccanico, ho provato un'attrazione irresistibile per la fiamma ossidrica e mi sono messo in fila. Vengo servito e felice come una donna in un negozio di scarpe mi appresto a consumare con fierezza i miei frutti di mare con le bacchette. Mia moglie intanto comincia a farmi foto da ogni angolazione possibile. Foto. Già perchè di questo si parla in fondo. Vuoi che da buon turista democristiano fossi sprovvisto di macchina? Claro che no. X-T1 + 10-24... al collo... Dai che avete già capito...Non ci vuole molto Anyway, sto facendo il × indisturbato quando mi accorgo che una copiosa quantità di sugo di pesce e prodotti della combustione sono finiti irrimediabilmente, oltre che sulla giacca e sulla sciarpa, anche sulla parte superiore della macchina. E sull' obiettivo. Esatto. Avete letto bene. E' difficile spiegare a parole come ci si sente. Credo sia come essere picchiati mentre si è seduti sul cesso. Un misto di muta disperazione che cresce man mano che la dignità ti abbandona. In preda al panico getto via la conchiglia (pensate che c'era ancora una chela di aragosta da finire...) e cerco di asciugare malamente con dei fazzolettini la macchina e me stesso. Provo ad accenderla......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... Niet nada zero kaput. Mia moglie mi parla cercando di tranquillizzarmi " no dai, è impossibile che non vada...è impermeabile. La asciughiamo e vedrai che poi si accende. " Un po' come quando nei film qualcuno dice al protagonista "vedrai, andrà tutto bene" e capisci che è inequivocabilmente f o t t u t o. Continuo a tentare di pulirla in maniera compulsiva con fazzoletti, soffiando sotto le ghiere, scuotendola, cambiando batteria, con la respirazione bocca a bocca, ma niente da fare. Morta annegata nel succo di pesce ossidrico. (morte orribile peraltro) Al che mia moglie, vista la mia incapacità di compiere ulteriori azioni e di esprimere concetti che non fossero accostamenti tra divinità e animali prende in mano la situazione. "×, siamo a Tokyo, andiamo alla Fuji" La guardo senza espressione e tra una divinità e un animale dico "ok andiamo". Dopo mezz'ora la signorina Aki mi guardava stranita ripetendo " Fish soup??? Really???" E io , " yes, fish fish" mentre le suggerivo a gesti di annusarla. Dopo averla annusata si è finalmente convinta di avere davanti un perfetto i d i o t a e con la dovuta professionalità compila un foglio e mi spiega la trafila. Stringendo, in pratica avrebbero preso in carico macchina e obiettivo e dopo 3 giorni mi avrebbero comunicato il costo della riparazione. Stava a me poi decidere se farla riparare o meno. In ogni caso avrei poi potuto ritirare tutto dopo 10 giorni ad Osaka. Ok. Affare fatto. Andata. Salutiamo con la tipa troppo educata per deridermi apertamente che sorride annusandosi le dita. Dopo tre giorni arriva la fatidica telefonata. Non voglio girarci intorno. Obiettivo ok. Macchina no. Costo totale riparazione 70000 Yen (quasi 700 euro). A Dio e a qualche suo collaboratore sono fischiate le orecchie in maniera fastidiosa. Naturalmente ho rifiutato la riparazione e ho pagato circa 20 euro per il controllo della lente il giorno del ritiro ad Osaka. E lo stesso giorno ho comprato una X-T1 silver con meno di 100 scatti a 630 euro. Se non altro i frutti di mare erano da sballo Quesito tecnico semiserio Riassunto per chi ha saltato il racconto Da buon p i r l a mentre mangiavo ho rovesciato sulla macchina del succo di cottura di molluschi che probabilmente è penetrato sotto le ghiere e ha fatto un casino e ora non si accende più. La Fuji mi ha chiesto circa 700 euro per ripararla. Sono in possesso del manuale di servizio per smontarla anche se non credo sarei all'altezza. Tecnicamente è ancora in garanzia. Ora secondo voi quale potrebbe essere il danno? Posso provare a farci qualcosa o devo buttarla via e bon? Grazie a tutti 42 commenti, 3162 visite - Leggi/Rispondi | 45 anni, prov. Genova, 3212 messaggi, 320 foto Invia Messaggio Privato Aggiungi Amico Blixa ha ricevuto 316945 visite, 10120 mi piace "Il cielo sopra il porto aveva il colore della televisione sintonizzata su un canale morto" William Gibson - Neuromancer Registrato su JuzaPhoto il 06 Luglio 2014 AMICI (100/100) |
Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me