Armagnac del 1900 in Blog il 16 Settembre 2014, 16:40 Recentemente ho acquistato una bottiglia di armagnac del 1900 e non ho potuto fare a meno di fare un parallelo con gli obiettivi usati che ogni giorno su questo sito vengono proposti, e, sovente leggo astenersi da perdite di tempo, ai buontemponi non telefonate, il mio obiettivo ò migliore di quando l'ho acquistato e così via. Mi sono posto alcune domande ma le pongo anche a tutti gli appassionati di fotografia che frequentano questo forum; - Gli obiettivi usati migliorano nel tempo? La meccanica, l'elettronica, il trattamento delle lenti, la collimazione dell'obiettivo non si alterano? Di quanto si deve svalutare un obiettivo ogni anno? Quanto è stato maltrattato questo obiettivo? Si potrebbe continuare ancora per molto. A questo punto entra in campo l'armagnac: un armagnac di vera qualità deve maturare in botte per moltissimi anni, dopo di che sarà imbottigliato e qui, più diventa vecchio e più buono diventa, un bicchiere non si misura in euro ma in sapore , sfumature, sentori ecc. quindi nel tempo sarà destinato ad aumentare il suo valore. Domanda: Se un obiettivo è stato usato per svariati anni e qualche colpetto se le preso, la pioggerellina di marzo lo ha appena inumidito, il sole lo ha cotto solo un poco, ed è fuori produzione da qualche anno di quanto si deve svalutare? Nel tempo è migliorato? I possessori di questi rottami tecnologici potrebbero prima di mettere in vendita questi oggetti fare visita ad un laboratorio specializzato in grado di certificare se effettivamente è come nuovo? In questo caso l'arroganza di zittire i buontemponi, la paura di perdere tempo se qualcuno vuole qualche informazione sarebbe giustificata da un certificato emesso da terze persone. Se i venditori di ogetti usati (obiettivi, macchine ecc.) si recassero alla Canon o alla Nikon di quanto si vedrebbero svalutare l'ogetto messo in vendita? Che ne pensate? Un buon armagnac vi farà di certo meditare.
Ciao a tutti Renzo
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