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Sardosono www.juzaphoto.com/p/Sardosono ![]() |
![]() | Sigma SD1 Pro: Qualità d'immagine senza rivali, resa e dettaglio cromatici che hanno dell'incredibile, tutti i pregi della pellicola. Con ottiche di qualità, ottima luce e bassi iso produce risultati strabilianti. La resa del bn è quanto di più "filmico" e pulito si possa desiderare (a 100 iso è simile ad una PAN-F) e al salire degli iso il rumore diventa una splendida grana secca. Corpo macchina molto robusto, in lega di magnesio e tropicalizzato, ergonomico nell'impugnatura e nella disposizione dei molti pulsanti, con modalità di accesso alle funzioni sicuramente peculiari ma veramente ben strutturate e rapidissime nell'uso. Eccellente battery grip. Luminosissimo mirino a pentaprisma, con copertura del 98% (il 96% indicato nella scheda è sbagliato). Sollevamento dello specchio, per la riduzione delle vibrazioni. Buffer molto capiente da 2GB. Contro: Rumore cromatico oltre i 400 iso, usabile a colori fino a 1600 (ma in bn il rumore si presenta come una splendida grana secca, ed è usabile anche fino a 6400). Necessita di ottiche di altissimo livello. Velocità operativa non eccelsa, lenta in scrittura, o meglio non sarebbe lenta ma i raw sono da oltre 50MB e quando finisce il buffer (che per fortuna ha capienza per ben 20 raw) bisogna "mettersi comodi" e aspettare. Mancanza del live-view. Molti pulsanti, ma nessuno configurabile. Mancanza di qualunque funzionalità che non sia essenziale (se paragonata ad una qualunque altra reflex di buon livello e di qual si voglia produttore, appare quasi spartana). Difficilmente il Foveon può costituire l'unico corredo fotografico a disposizione. Opinione: Le fotocamere Sigma sono difficili da recensire, la SD1 più di tutte. Lasciamo per dopo la qualità delle immagini prodotte dal sensore Foveon, e cominciamo dal corpo macchina: molto robusto, estremamente ergonomico nell'impugnatura e nella disposizione dei molti pulsanti, con modalità di accesso alle funzioni sicuramente peculiari ma veramente ben strutturata e rapidissima nell'uso. Ma per tutto il resto, se paragonata ad una qualunque altra reflex di buon livello e di qual si voglia produttore, appare decisamente essenziale, quasi spartana. Se e quanto tutto questo rappresenti un limite, oppure, al contrario, possa addirittura essere considerato un pregio, non è possibile dirlo, perché è una valutazione squisitamente personale, che dipende dalle proprie necessità, preferenze e gusti. Certo è, però, che come tutte le fotocamere Sigma anche la SD1 ha oggettivi limiti operativi, che non la rendono idonea per tutti gli usi. Andiamo adesso a vedere cosa c'è sull'altro piatto della bilancia: il sensore Foveon. La qualità e la resa cromatica delle immagini prodotte da questo sensore a tre strati è qualcosa di unico, che non può essere ottenuto con nessun sensore a mosaico, neanche full-frame. Può essere paragonata sensatamente solo ad una scansione da una pellicola ad alta definizione e bassa sensibilità. Essendo a triplo strato, il Foveon contiene l'informazione cromatica per intero e, di conseguenza, a differenza del mosaico non necessita né del processo di ricostruzione (demosaicizzazione) né del filtro anti-aliasing, ed è pertanto privo di ogni genere di artefatti, né di luminanza né cromatici. La grande differenza che questo comporta non può essere descritta a parole ed è anche difficile apprezzarla a video; ma basta osservare delle stampe fine art di grande formato perché la nostra memoria visiva, ormai abituata al mosaico, rimanga letteralmente impressionata ed incredula. Se poste fianco a fianco con le stesse immagini riprese con FF e stampate in pari formato, il confronto è sicuramente sconcertante. Viene da domandarsi: perché mai la Sigma inserisce un simile gioiello di sensore in corpi macchina che non solo non sono allo stato dell'arte, ma addirittura quasi spartani? Beh, ovviamente bisognerebbe chiederlo alla Sigma, ma in parte questi limiti sono dovuti proprio al sensore, sono cioè il rovescio della medaglia. Le Sigma SD1 non è per tutti. Può essere apprezzata solo da chi la fotografia la conosce intimamente, da chi cerca gli strumenti in funzione delle loro peculiarità, scegliendo di volta in volta se e quando è possibile impiegarli al meglio. Insomma, è una fotocamera per fotografi, non per "fotografanti" ancora alla ricerca del "santo graal" della fotocamera ideale, in mano dei quali diventa solo fonte di frustrazione e di rifiuto. In conclusione, la SD1 è in grado di fornire - ad un fotografo che sia capace di gestirla - risultati unici, tipici della pellicola ed inarrivabili col mosaico, purché le condizioni lo permettano: buona luce, bassi iso, ottiche all'altezza e nessuna fretta né particolare esigenza di velocità operativa. Ma in tutti gli altri casi, si deve avere a disposizione altra attrezzatura a cui ricorrere. inviato il 08 Marzo 2015 |
![]() | Sigma SD15 Pro: Eccellente qualità d'immagine, resa e dettaglio cromatici favolosi, da pellicola. Con ottiche di qualità, ottima luce e bassi iso produce risultati incredibili. La resa del bn è davvero molto filmica e pulita (a 100 iso simile ad una PAN-F) e al salire degli iso il rumore diventa una splendida grana secca. Corpo macchina molto robusto, ergonomico nell'impugnatura e nella disposizione dei molti pulsanti, con modalità di accesso alle funzioni sicuramente peculiari ma veramente ben strutturate e rapidissime nell'uso. Eccellente battery grip. Mirino a pentaprisma luminosissimo, con copertura del 98% (il 96% indicato nella scheda è sbagliato). Sollevamento dello specchio, per la riduzione delle vibrazioni. Contro: Rumore cromatico oltre i 400 iso (però in bn diventa una splendida grana secca, usabile anche fino a 6400). Velocità operativa non eccelsa. Mancanza del live-view. Molti pulsanti, ma nessuno configurabile. Mancanza di qualunque funzionalità che non sia essenziale (se paragonata ad una qualunque altra reflex di buon livello e di qual si voglia produttore, appare quasi spartana). Difficilmente il Foveon può costituire l'unico corredo fotografico a disposizione. Opinione: Le fotocamere Sigma sono difficili da recensire. Lasciamo per dopo la qualità delle immagini prodotte dal sensore Foveon, e cominciamo dai corpi macchina: molto robusti, estremamente ergonomici nell'impugnatura e nella disposizione dei molti pulsanti, con modalità di accesso alle funzioni sicuramente peculiari ma veramente ben strutturate e rapidissime nell'uso. Ma per tutto il resto, se paragonati ad una qualunque altra reflex di buon livello e di qual si voglia produttore, essi appaiono decisamente essenziali, quasi spartani. Se e quanto tutto questo rappresenti un limite, oppure, al contrario, possa addirittura essere considerato un pregio, non è possibile dirlo, perché è una valutazione squisitamente personale, che dipende dalle proprie necessità, preferenze e gusti. Certo è, però, che le fotocamere Sigma hanno oggettivi limiti operativi che non le rendono idonee per tutti gli usi. Andiamo adesso a vedere cosa c'è sull'altro piatto della bilancia: il sensore Foveon. La qualità e la resa cromatica delle immagini prodotte da questo sensore a tre strati è qualcosa di unico, che non può essere ottenuto con nessun sensore a mosaico, neanche full-frame. Può essere paragonata sensatamente solo ad una scansione da una pellicola ad alta definizione e bassa sensibilità. Essendo a triplo strato, il Foveon contiene l'informazione cromatica per intero e, di conseguenza, a differenza del mosaico non necessita né del processo di ricostruzione (demosaicizzazione) né del filtro anti-aliasing, ed è pertanto privo di ogni genere di artefatti, né di luminanza né cromatici. La grande differenza che questo comporta non può essere descritta a parole ed è anche difficile apprezzarla a video; ma basta osservare delle stampe di grande formato perché la nostra memoria visiva, ormai abituata al mosaico, rimanga letteralmente impressionata ed incredula. Viene da domandarsi: perché mai la Sigma inserisce un simile gioiello di sensore in corpi macchina che non solo non sono allo stato dell'arte, ma addirittura quasi spartani? Beh, ovviamente bisognerebbe chiederlo alla Sigma, ma in parte questi limiti sono dovuti proprio al sensore, sono cioè il rovescio della medaglia. Le fotocamere Sigma non sono per tutti. Possono essere apprezzate solo da chi la fotografia la conosce intimamente, da chi cerca gli strumenti in funzione delle loro peculiarità, scegliendo di volta in volta se e quando è possibile impiegarli al meglio. Insomma, sono strumenti per fotografi, non per "fotografanti" ancora alla ricerca del "santo graal" della fotocamera ideale, ai quali produce solo frustrazione. In conclusione, il Foveon è in grado di fornire - ad un fotografo che sia capace di gestirlo - risultati unici, tipici della pellicola ed inarrivabili col mosaico, purché le condizioni lo permettano: buona luce, bassi iso, ottiche all'altezza e nessuna fretta né particolare esigenza di velocità operativa. Ma in tutti gli altri casi, si deve avere a disposizione altra attrezzatura a cui ricorrere. inviato il 08 Marzo 2015 |
Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me