|
Accetta Cookie | Personalizza | Rifiuta Cookie |
![]() in Tecnica, Composizione e altri temi il 08 Giugno 2017, 8:50 La Sony Nex5 a IR. La mia modifica. 56 commenti, 4644 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Articoli il 30 Novembre 2015, 14:00 Dove cammina il mio destino, c'è un filo di paura... (F. De Andrè, Canto del servo pastore) Tutto intorno a me è buio, nero come la pece. I muscoli delle gambe, in tensione da ore, sono indolenziti e la voglia di riposare è tanta. La lampada frontale illumina qualche metro del sentiero, sono concentrato su come e dove metto i piedi passo dopo passo, e finalmente vedo il grande masso dove ho preparato il campo. Folate di nebbia, come onde che risalgono la scogliera, mi investono e rendono l'ambiente più inospitale. Giro intorno al grande masso, staccatosi tempo indietro dalla roccia qualche centinaio di metri più in alto insieme ad altri che punteggiano il piccolo pianoro. Lì ho piantato la mia piccola tenda, ben ridossata e quindi riparata dal vento freddo che scende dal passo. Dormire a 2150 mt a metà ottobre sulle Alpi, con una attrezzatura non prettamente "invernale" potrebbe diventare una esperienza poco piacevole, specie se non si sono prese tutte le possibili precauzioni. Finalmente poso lo zaino, e senza perdere un attimo mi dedico ad accendere il fuoco. Che bello aver preparato tutto con la luce del pomeriggio, il fuoco è pronto per essere acceso e ho una buona quantità di legna, nel giro di pochi minuti luce e calore mi circondano e il luogo in cui mi trovo diventa immediatamente più familiare. In una notte buia a fredda, in mezzo alle montagne in solitaria avere un conforto del genere non ha prezzo, ti scalda veramente il cuore. Il fuoco scoppiettante si solleva alto, non rimane che prepararsi la cena. Purtroppo non ho portato niente da cuocere ma solo pane, formaggio, affettato e un dolce. Adesso ci vorrebbero delle costine di maiale oppure una bella braciola con l'osso da fare sulla brace, il tutto innaffiato da un bicchiere di vino rosso! Ma meglio accontentarsi, altro peso sulle spalle sarebbe stato insopportabile. ![]() Calco per bene il cappello sulla testa e mi vesto il più possibile per non raffreddarmi. Vicino a una decina di metri una fonte sgorga acqua cristallina in maniera rumorosa e alterna. Qui probabilmente in estate ci vive un pastore, a 50 mt c'è una capanna di lamiera chiusa e ben tenuta riparata dietro un altro grosso masso. Oltre alla fonte, al rumore delle folate di vento e al crepitio del fuoco non si ode altro. Il cielo è sempre più punteggiato di... 39 commenti, 7111 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Articoli il 06 Novembre 2014, 14:00 E' arrivato il gran caldo, l'afa rende quasi faticoso respirare nella pianura Cuneese. Il sole a picco dentro l'abitacolo dell'auto, dalla radio suonano i "Muse" e c'è tanta voglia di arrivare a destinazione. Giugno è iniziato da poco e la neve in questo periodo nelle alpi marittime si scioglie velocemente ed è difficile prevederne la quantità, quindi bisogna navigare a vista. Oggi la meta desiderata è un delizioso lago di origine glaciale chiamato Vej del Bouc, nella selvaggia valle Gesso sui monti di confine con la Francia, luogo che già conosco per esserci stato altre volte e che amo in modo particolare. Il motivo del ritorno è perchè, come capita spesso quando si fanno escursioni in montagna, non si riesce a goderle con la luce giusta e sopratutto mi incuriosiva poterlo ammirare sotto le stelle. Immaginavo la mia figura seduta sul roccione ad osservare il lago, circondato dalle montagne innevate, immerso nel silenzio della notte stellata. Questo dovrebbe essere il momento migliore per ammirare il lago nel suo splendore, cioè quando inizia il disgelo e una parte della superfice è ancora ghiacciata. Il mio progetto originale prevede di dormire in tenda ai margini del lago, per poi ritornare sulla via di casa il mattino dopo. Le perplessità, detto già della quantità di neve e della possibilità materiale di posare la tenda per la notte riguardava anche il vento, essendo un luogo senza ripari naturali e di conseguenza la temperatura poteva essere rigida nonostante la calura della pianura. Finalmente è giunta l'ora di mettersi lo zaino in spalla, accidenti al solito è molto pesante. Tra l'attrezzatura fotografica, la tenda, il sacco a pelo, il materassino, il cibo e tutto il vestiario occorrente ho un peso non indifferente sulle spalle. Considerando che dovrò fare 850 mt di dislivello, quasi tutto nell'ultima parte della gita, con tre ore previste di cammino per arrivare ai 2054mt slm del lago mi preparo per una bella sfacchinata, ma lo spirito è alto. Le previsioni sono buone, è arrivato l'anticiclone sul nord-ovest dell'Italia. San Giacomo, partenza della escursione, è un gruppo di case dove finisce la strada asfaltata e che si rianima in questa stagione anche perchè sede di un delizioso campeggio, di un rifugio e noto punto di partenza per numerose escursioni in quota, mentre nel periodo invernale la strada è chiusa per la neve e le frequenti valanghe che la percorrono ed è... 80 commenti, 15230 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Articoli il 10 Dicembre 2013, 14.00 Il mio zaino non è solo carico di materiali: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male. R. Casarotto Dopo una giornata di lavoro, approfittando di una finestra di previsioni del tempo buone ,in tutta fretta mi sono organizzato per realizzare un mio piccolo sogno che avevo in mente da un pò. Caricato quindi zaino e macchina fotografica mi sono messo in auto alla volta delle Alpi Marittime, che ho raggiunto quando già buio nel punto in cui mi ero prefissato e che già conoscevo, località Gias della casa in Val Gesso. Era una notte di luna piena , serena e tranquilla, la temperatura alla partenza, 1700 mt circa, 7°C e con una leggera bava di vento. Ero solo, la montagna di fronte a me illuminata dalla luce lunare, lo zaino in spalla e la macchina fotografica nella borsa legata agli spallacci. Scrivo su un biglietto che lascio sul cruscotto in macchina le destinazioni con le date di rientro programmate, faccio un profondo sospiro come per farmi coraggio e mi metto in marcia, l'avventura può iniziare. Lo zaino è pesante, ma la mia previsione di dormire per due notti nel bivacco mi ha costretto a portare molte cose necessarie, meno male che l'attrezzatura fotografica ha un peso tutto sommato contenuto. Niente giacca a vento addosso, nonostante la leggera brezza meglio stare poco coperti tanto fra un pò mi scaldo per la salita, e infatti dopo un pò inizio a sudare. Più salgo e più sento di stare per staccarmi dal mondo civilizzato, l'unico mio collegamento con questo è l'auto che ho abbandonato. Il telefono non prende, lo sapevo, però lo uso come GPS cartografico (ne ho anche un altro acceso, non si sà mai) in modo da avere dietro tutti gli strumenti per non perdermi anche se la mia cartina è comunque sempre presente. Man mano che salgo la fatica si fà sentire causa il peso, ma la mente inizia a essere libera. Nei forti contrasti della montagna illuminata dalla dura luce lunare si scorgono figure immaginarie, sul crinale mi sembra di vedere un gigante che mi osserva e oggetti vari si formano improvvisi lungo il sentiero. Ma cerco di prestare la massima attenzione a dove metto i piedi, sono solo e... 286 commenti, 38322 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Blog il 02 Marzo 2013, 10:29 LE EFFEMERIDI DEL SOLE............ Può accedere ad un paesaggista che, recandosi in un posto per fotografare all'alba o al tramonto, abbia l'esigenza di sapere approssimativamente dove sorgerà o calerà il sole. Qui indico uno dei tanti siti disponibili sul web, questo molto esauriente e ben fatto per i nostri scopi, dove potrete trovare informazioni, divise per i maggiori centri Italiani ed Esteri. www.marcomenichelli.it/sole.asp (Che ringrazio per la disponibilità al link e la collaborazione) Verificate di aver inserito la data giusta, il posto più vicino a dove vorrete recarvi, e nella riga del giorno prescelto potrete trovare l'ora che il sole sorge e tramonta, nonchè gli azimut. Nota: L'azimut è l'angolo che si crea tra il nord (o°) e il punto che ci interessa (il sole) leggendo i gradi in senso orario, con il fulcro la nostra posizione. 0° nord, 90° est, 180° sud, 270°ovest Adesso che sappiamo l'ora , e sappiamo anche l'azimut, con una bussola graduata possiamo sapere dove precisamente il sole si troverà nel momento prescelto. Nel caso, più probabile, che non abbiate una bussola graduata, basta una semplicissima bussola che indichi il nord, e la stampa del pdf che trovate allegato. Quando vi trovate in posto individuate il Nord con la bussola (ne basta veramente una da pochi cents) e allineate il foglio sul nord. Leggete in corrispondenza del mese e troverete le posizione del sole ( il calcolo è stato fatto per il giorno 15, in certi mesi la differenza di una decina di giorni sulla posizione del sole è notevole, quindi ad esempio se cerchiamo l'alba il 1 ottobre, sarà esattamente a metà tra settembre ed ottobre). Il calcolo è approssimativo, sia per latitudine e lungitudine nonchè altitudine, ma le variabili non inducono errori maggiori di +-2° in tutta Italia. Il pdf lo trovate a questo link, copiatelo nella barra degli indirizzi e lo potrete scaricare. skydrive.live.com/?cid=d00341f0d07dbcd0#!/?cid=D00341F0D07DBCD0&id=D00 Max Lucotti 1 commenti, 1555 visite - Leggi/Rispondi | Invia Messaggio Privato Aggiungi Amico Max Lucotti ha ricevuto 679672 visite, 10200 mi piace Contatti: Sito Web Sono appassionato di Fotografia dal 1981, primo amore una yashica FX3 caricata a Kodachrome. E il primo amore non si scorda mai. Registrato su JuzaPhoto il 16 Agosto 2011 AMICI (96/100) |
Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me