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 | Panasonic Leica 100-400mm f/4.0-6.3 ASPH OIS Pro: Qualità costruttiva, qualità immagine, bokeh armonioso, paraluce integrato retrattile, peso ed ingombro, stabilizzazione (anche per utilizzo a mano libera), sistema di rotazione con fine corsa a 0 e 90 gradi, versatilità d'impiego, rapporto q/p Contro: Qualità immagine attorno alla massima lunghezza focale, paraluce removibile, staffa non arca swiss-ready, Dual-IS disponibile solo in abbinata con corpi Panasonic stabilizzati, sistema di zoomata "a pompa", colorazione nera invece del bianco Opinione: Il Panaleica è a mio avviso, ancora oggi, un must-have per qualsiasi fotografo (anche per il pro che ha bisogno in certi casi della massima leggerezza senza rinunciare a particolare qualità) nel sistema Micro 4/3. Cominciamo dalla costruzione: un vero obiettivo professionale che da questo punto di vista può guardare faccia a faccia qualsiasi superzoom, anche APS-C/FF. Il corpo in metallo, tropicalizzato, trasmette subito una sensazione di concreta robustezza, il primo paraluce integrato ad innesto è una genialata che vorrei trovare di serie su tutti gli obiettivi quantomeno professionali. Anch'esso in metallo, torna utilissimo quando non è possibile portarsi dietro anche il secondo paraluce removibile (invece bocciato, sia per la costruzione in plastica, su cui si può volendo anche passare oltre, quanto per il vetusto e poco pratico sistema di fissaggio con una vite microscopica, che non si può vedere), sia nella sua funzione primaria di paraluce quanto in quella di protezione per la lente frontale, una volta esteso. Ottimo anche il sistema di aggancio e sgancio del supporto treppiede, caratterizzato da una bello e robusto dado di serraggio (di nuovo, in metallo, cosa tutt'altro che scontata) che permette di sganciare comodamente la staffa di appoggio, che ha tuttavia il neo di non integrare un binario arca swiss che permette, su treppiedi predisposti, l'innesto diretto senza dover ricorrere a piastre da avvitare. Comodissimo poi anche il sistema di rotazione per foto verticali che prevede il fine corsa a 0 e 90 gradi, in modo da non dover di nuovo rimettere in bolla la macchina una volta ruotato l'obiettivo. La qualità certo non fa scopa con una leggerezza da record (siamo attorno al kg) nel ristretto largo ambito del M4/3, ma per me peso e dimensioni restano comunque un punto a suo favore, allargando la comparativa tanto agli altri superzoom Olympus/OM System quanto a maggior ragione ai superzoom della concorrenza APS-C/FF con analoghi dati di targa (cfr. range focale 200-800 eq). Punti negativi ulteriori lato costruttivo direi il sistema di zoomata "a pompa" e non interno (ma per contenere gli ingombri è una soluzione che va digerita), sebbene non si traduca in significative variazioni baricentriche, e la mancata adozione del bianco al posto del nero, perché in caso di utilizzo prolungato in estate, con quel corpo metallico e la lunghezza a 400mm comunque non ridottissima, beh forse sarebbe stato più d'aiuto. Altro fiore all'occhiello è poi la qualità di immagine: le immagini sono sempre molto nitide ed il dettaglio resta sempre molto elevato anche con soggetti non proprio vicinissimi. Ad essere pignoli attorno ai 400mm un po' di nitidezza si perde, ma in primis ci può stare trattandosi di uno zoom con una importante escursione focale, ed in secondo luogo si tratta comunque di una perdita graduale e contenuta, non di certo di un crollo verticale. Molto gradevole anche lo sfocato, chiaramente sempre a patto che lo stacco dei piani sia apprezzabile. Degno di nota poi è anche il campo di impiego, che non si ferma alla sola caccia fauna/uccelli, ma si allarga anche a ritrattistica e close-up dove il dettaglio restituito resta di eccellente livello. Nel complesso un obiettivo che mi ha soddisfatto e mi soddisfa appieno, un'eccezionale sintesi di superzoom non estremo per lunghezza ed apertura focale, che riesce tuttavia a mantenere ad alti livelli la Q.I restituita, nonché pesi e dimensioni da fondina (di fatto io proprio in una fondina lo porto in giro montato sulla OM-1), irrinunciabili quando si deve camminare per tanti km e tanti m di dislivello in montagna. Non so se un giorno avrò competenze e soldi per acquistare uno Zuiko 150-400 Pro, o qualche lente che magari lo sostituirà, ma di certo in tal caso questa andrebbe ad affiancare e non sostituire il Panaleica 100-400, che resta un superzoom irrinunciabile nel M4/3, ragion per cui mi sento di consigliarlo vivamente a chiunque dovesse essere interessato all'acquisto. inviato il 14 Agosto 2024 |
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