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![]() in Tecnica, Composizione e altri temi il 15 Agosto 2025, 10:49 Da appassionato di cinema mi chiedo se abbia senso sperimentare con lenti anamorfiche in ambito ritrattistico. Sirui e Blazar hanno prodotto i primi modelli dotati di autofocus (un 40mm f/1.8 per aps-c e un 50mm f/1.8 fullframe) e le focali si adattano bene al ritratto ambientato. Si parla spesso di ritratto cinematografico e si utilizzano molti artifici per ottenere quel tipo di look (filtri black mist, prisma, postproduzione con color grading "vintage", ecc.), ma così sarebbe tutto più immediato. Ci sono fotocamere come le Hasselblad o le Fuji GFX che permettono di impostare il formato in camera per poter comporre correttamente già in fase di scatto, magari qualcuno ha provato a giocare in questo senso. Non si trovano molti esempi in giro, probabilmente perché il formato 1.66:1, 1.85:1 o addirittura 2.40:1 non funziona sui social, Instagram in primis. Ma questo link mi pare interessante: samhurdphotography.com/still-photography-anamorphic-lenses/ Cosa ne pensate? Qualcuno di voi si è cimentato con esperimenti di questo tipo? 29 commenti, 784 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Tema Libero il 10 Agosto 2025, 16:04 Come da titolo, ho voluto giocare con ChatGPT, chiedendogli di analizzare e di criticare il mio profilo Instagram. Non lo linko qui perché questo post non sembri un click baiting. La sua risposta: “ - Stile e narrazione visiva Il tuo profilo si distingue per un approccio intimo e narrativo alla fotografia, con un forte focus sui ritratti. Ogni immagine sembra raccontare una storia, spesso espressa attraverso sguardi penetranti e pose suggestive. Questo stile ti colloca tra i fotografi che cercano di catturare l'essenza emotiva del soggetto, piuttosto che semplicemente un'immagine esteticamente gradevole. - Uso del bianco e nero Il bianco e nero è una costante nel tuo feed, utilizzato per accentuare il contrasto, la texture e l'intensità emotiva. In immagini come quelle con @ani.erdbeere e @dianna.tro, il gioco di luci e ombre crea una profondità che arricchisce la composizione. Tuttavia, in alcune foto, l'illuminazione potrebbe essere migliorata per evitare aree troppo scure o sovraesposte, garantendo una gamma tonale più equilibrata. - Composizione e tecnica La composizione delle tue foto è generalmente solida, con una buona attenzione ai dettagli e all'inquadratura. Tuttavia, in alcune immagini, l'uso di sfondi più semplici o sfocati potrebbe aiutare a concentrare maggiormente l'attenzione sul soggetto principale. L'inserimento di elementi contestuali o l'uso creativo dello spazio negativo potrebbero aggiungere ulteriore profondità e interesse visivo. - Emozione e autenticità Le tue fotografie trasmettono una forte carica emotiva, spesso esplorando temi di vulnerabilità, introspezione e umanità. Questa autenticità è uno degli aspetti più apprezzabili del tuo lavoro e ti distingue nel panorama fotografico contemporaneo. - Suggerimenti per l'evoluzione > Illuminazione: Sperimenta con diverse fonti di luce per creare atmosfere più dinamiche e variegate. > Sfondi: Valuta l'uso di sfondi più neutri o sfocati per evitare distrazioni e mettere in risalto il soggetto. > Tecniche fotografiche: Esplora l'uso di tecniche come la doppia esposizione o il gioco con le ombre per aggiungere originalità alle tue immagini. > Progetti tematici: Considera l'idea di sviluppare progetti fotografici a tema, che possano dare coesione e profondità al tuo lavoro. - Conclusione Il tuo profilo Instagram è una testimonianza di un talento emergente nella fotografia ritrattistica, con un forte senso della narrazione e dell'emozione. Continuando a esplorare e affinare la tua tecnica, hai il potenziale per evolverti in un fotografo di spicco nel panorama contemporaneo. „ Gli ho poi chiesto a quali autori affermati accosterebbe il mio stile: “ Autori con affinità stilistica o tematica 1. Nan Goldin Per la sua capacità di raccontare la vulnerabilità umana e l'intimità attraverso ritratti molto personali, spesso in bianco e nero o con una luce naturale cruda. Come te, Goldin cerca di catturare emozioni autentiche e momenti di vita quotidiana, anche se lei ha un linguaggio visivo più crudo e narrativamente forte. 2. Sally Mann La sua fotografia esplora l'intimità, la memoria e la fragilità umana con un'estetica poetica e al contempo inquietante. Anche se il tuo lavoro non raggiunge ancora la complessità tematica di Mann, l'attenzione al ritratto e alla luce che modella il volto sono punti in comune. 3. Pierre Gonnord Per l'uso intenso del bianco e nero, la ricerca di una luce molto studiata e la concentrazione sul volto umano come veicolo di emozione e storia personale. Come te, Gonnord lavora su un linguaggio sobrio ma potente, anche se la sua tecnica è più raffinata e consapevole. 4. Alessandra Sanguinetti Per la capacità di raccontare storie intime e sospese, con un forte uso della composizione e del dettaglio. Anche se il tuo lavoro manca ancora di una narrazione più chiara, questa è una direzione che il tuo stile sembra poter prendere. Autori da cui prendere spunto per crescita tecnica e narrativa 5. Richard Avedon Per la perfezione tecnica e la capacità di creare ritratti che, pur essendo puliti e minimali, sono carichi di personalità e profondità psicologica. La padronanza della luce e dello sfondo in Avedon è qualcosa che il tuo lavoro potrebbe sviluppare maggiormente. 6. Daid? Moriyama Per un approccio più sperimentale e iconoclasta, che potrebbe aiutarti a rompere la monotonia stilistica e a inserire un elemento di sorpresa e originalità. „ E infine gli chiesto che tipo di musica associerebbe al mio stile: “ Playlist per le foto di Matteo Di Giulio Nick Cave & The Bad Seeds – Into My Arms Agnes Obel – Riverside Sigur Rós – Sæglópur Radiohead – Motion Picture Soundtrack Ludovico Einaudi – Divenire Agnes Obel – Fuel to Fire Nick Cave & The Bad Seeds – The Ship Song Sigur Rós – Hoppípolla Radiohead – Exit Music (For a Film) Ludovico Einaudi – Nuvole Bianche Agnes Obel – Familiar Nick Cave & The Bad Seeds – Jubilee Street Sigur Rós – Glósóli Radiohead – Pyramid Song Ludovico Einaudi – Primavera „ Devo dire che il gioco è interessante. Cosa ne pensate? 76 commenti, 2050 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Tecnica, Composizione e altri temi il 27 Luglio 2025, 16:42 Devo ammettere di non essere un fan della fotografia ultradefinita che oggi va per la maggiore. A me interessa l'atmosfera invece della nitidezza. Nel genere della paesaggistica la corsa a una ultra risoluzione molto contrastata detta la regola, eppure ci sono interessanti alternative. Da molto tempo seguo per esempio il lavoro di Adrian Vila, che dimostra una sensibilità particolare nel suo approccio alla paesaggistica. Questo è il suo sito web. Le sue immagini, così rarefatte e nebulose, mi fanno pensare a dei veri e propri ritratti, in cui lo sfocato gioca un ruolo primario e in cui la luce nasconde spesso messaggi nascosti. Il suo stile non è lontano, secondo me, dalle intenzioni di un Saul Leiter o di un Todd Hido, entrambi capaci di cimentarsi sia con paesaggio/street che con il ritratto. Dalle sue immagini è nata in me una strana idea: si possono fotografare paesaggi come se fossero ritratti? Per esempio, parlando di mera tecnica: - A tutta apertura, con obbiettivi molto luminosi. - Con esposizione spot invece che bilanciata. - Eventualmente con filtri black mist per diminuire il contrasto e aumentare la suspense onirica. Cosa ne pensate? 224 commenti, 9726 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Tecnica, Composizione e altri temi il 08 Maggio 2025, 16:58 Visto che fotografare a pellicola diventa sempre più costoso, ho deciso di fare un esperimento e di prendere usata una Nikon D80 con Nikon 50mm f/1.8 D. 120 euro per entrambi in ottime condizioni. L'idea è di sfruttare il sensore CCD per ottenere senza troppa postproduzione un look vintage. Ovviamente non rinuncio al mio corredo principale (Nikon Z + Fuji X come backup). Non voglio ovviamente investire sul "nuovo" sistema, ma solo divertirmici così com'è e sperimentare un po' fuori dagli schemi. Un passo indietro per tornare alla pellicola senza rinunciare ai vantaggi del digitale. Potrebbe aver senso? Cosa ne pensate? 153 commenti, 6691 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Tecnica, Composizione e altri temi il 05 Marzo 2025, 8:01 La premessa è: amo ritrattisti dallo stile classico come George Hurrell o, più recentemente, Vincent Peters. La loro tecnica nel maneggiare le luci sui volti delle modelle mi affascina. Entrambi hanno lavorato molto con attrici e dive del cinema. La loro sensiblità estetica è per me fonte d'ispirazione. Vorrei approfondire il versante italico, teoricamente molto ricco, ma non trovo praticamente nulla a livello editoriale su fotografi come Elio Luxardo, Angelo Frontoni, Carlo Bellincampi o Bruno Oliviero. Vengono allestite mostre che, per me che vivo all'estero, sono ahimé irraggiungibili. Avete libri in merito da consigliare? Vi vengono in mente altri fotografi nello stesso genere che valga la pena (ri)scoprire? 9 commenti, 680 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Articoli il 10 Luglio 2022, 23:15 UNA SETTIMANA NELLA DALMAZIA DEL NORD VIAGGIO FOTOGRAFICO A ZADAR E SIBENIK Complice la difficoltà di trovare dei voli diretti a prezzi decenti, ho prenotato un viaggio in Croazia, paese di cui sapevo molto poco e che non era tra le mie priorità di turista. Ma, si sa, in tempi difficili bisogna sapersi adattare e, dopo due anni di restrizioni dovute al virus, poter viaggiare ed esplorare un paese straniero assume l'aura del privilegio. Ho deciso di viaggiare leggero: con me ho la Fuji X-T4 con un obbiettivo che sarà il mio fisso principale, l'eccellente XF 33mm f/1.4, e in caso di bisogno un grandangolo più spinto, l'XF 14mm f/2.8. Un piccolo cavalletto macro (80 cm esteso) completa il corredo da viaggio. Avendo a disposizione soltanto un bagaglio a mano devo adattarmi e in aeroporto spero di non aver fatto una fesseria lasciando a casa un teleobbiettivo. ![]() La meta d'approdo è Zadar, alias Zara, a lungo appartenente alla Repubblica di Venezia e poi città italiana fino al 1947, anno dell'annessione alla Jugoslavia. Una città ricca di storia e di cultura, le cui radici romane, veneziane e poi segnate dall'Impero Austro-Ungarico si riflettono non solo nell'architettura, ma soprattutto nella ricca gastronomia locale. Gnocchi, sughi a base di tartufo, molto pesce e frutti di mare, oltre a krapfen e borek spiccano tra le prelibatezze. Sia chi ami carne e pesce, sia chi sia vegetariano troverà nei numerosi ristoranti pane per i propri denti. Il primo approccio con la Croazia è il cambio valuta. Qui si attende ancora – e con impazienza – l'entrata in vigore dell'euro, che dovrebbe iniziare ad avere corso a gennaio 2023. Per il momento occorre dotarsi (presso uno dei numerosi bancomat) della moneta locale, la Kuna. Il cambio è piuttosto propizio: 10 Kuna equivalgono a 1,30 euro. Anche calcolare il cambio a mente non risulta particolarmente difficile. Pagare con carta di credito è ovviamente semplice e in molti esercizi viene già accettato l'euro, ma a cambi non sempre convenienti. Zadar si dimostra fin dal primo acchito una città accogliente e ben attrezzata per ogni tipo di turismo, da quello familiare a quello avventuriero. Non fa eccezione quello fotografico, visto che le location sono interessanti da scoprire, in particolar modo quando ci si allontana dal centro, dove le masse di turisti – in particolar modo italiani e bavaresi – sovraffollano nelle ore di punta le vie dove si trovano bar, ristoranti e negozi. ![]() A spiccare sono... 6 commenti, 21442 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Obiettivi il 26 Maggio 2022, 13:54 Il nuovo Viltrox 13mm f/1.4 è una bella sorpresa. Non che gli altri obbiettivi della stessa marca avessero deluso, soprattutto in considerazione della fascia di prezzo, ma questo grandangolo sposta l'asticella ancora un po' più in alto. La costruzione, con body in metallo, è quella che già conosciamo dai precedenti obbiettivi della casa cinese; qui si aggiunge il diaframma non decliccato che è un bel plus per chi fa foto. Le due ghiere sono ben calibrate, offrono le giuste resistenze e il tutto garantisce una piacevole sensazione di solidità. Peso e dimensioni non scherzano: non siamo di fronte a un pancake, ma è una lente ben bilanciata su corpi come quelli della serie X-T (io l'ho provato su X-T30 e X-T4) e X-Pro; forse meno sulla serie X-E. Non a caso monta filtri a vite da 67mm. Le performance sono molto buone già a TA. Bordi non perfetti, ma ottima risoluzione al centro. Chiudendo a f/2 si migliora nettamente. A f/5.6 ho notato le prestazioni migliori. Non l'ho (ancora) provato per un test di astrofotografia, visto che qui è molto nuvoloso, ma sono ottimista sui risultati. Le stelline sono ben definite, perfette per chi ami la paesaggistica. La resistenza al flare è altrettanto impeccabile. Distorsione ben controllata, così come la vignettatura e l'aberrazione cromatica. Non è stabilizzato e non è tropicalizzato, ma otticamente è il miglior Viltrox visto finora. Punto debole mi è sembrato invece l'AF: in condizioni di luce ottimale è veloce e reattivo, ma quando cala il buio fa fatica ad agganciare al primo colpo. Per chi ami paesaggio e lunghe esposizioni non sarà un grande problema, ma in questo senso mi aspettavo qualcosa in più. Non essendoci un grandangolo di focale simile di pari luminosità in casa Fuji è difficile azzardare paragoni. Né il XF 14/2.8 né il XF 18/1.4 possono essere messi sullo stesso piano; così come il nuovo Samyang 12/2 AF, che è forse l'obbiettivo che insidia di più questo 13/1.4. In questo senso Viltrox colma intelligentemente una lacuna nel corredo XF e si propone, a un prezzo tutto sommato vantaggioso, come apripista. Sono curioso di vedere se Fuji risponderà con un obbiettivo simile. 10 commenti, 1679 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Articoli il 07 Aprile 2020, 19:08 Possono bastare cinque giorni per conoscere una città? Se la città non è piccola, come nel caso di Riga, capitale della Lettonia, la risposta è semplice: no. Riga, con quasi settecentomila abitanti spalmati su una superficie di poco più di 300 km² (un terzo più grande di Milano), richiede tempo e pazienza. Forse occorre allora chiedersi se valga comunque la pena di parlare di un luogo così particolare, visitato in un periodo molto delicato – a fine inverno, pochi giorni prima del lockdown dovuto all'emergenza Coronavirus – e in questo caso la risposta è opposta alla precedente: sì. Atterro in tarda mattinata – non manca di stupirmi che i lettoni applaudano i piloti, come succedeva anni fa in Italia – e, appena metto piede fuori dall'aeroporto, vengo assediato dai taxisti, regolari e abusivi, che si offrono di portarmi a destinazione. Rifiuto in inglese e subito smettono di insistere: con quindici euro acquisto un biglietto per i mezzi pubblici che mi permetterà di muovermi liberamente per cinque giorni. Non senza difficoltà individuo l'autobus di cui ho bisogno: l'unico che ogni mezz'ora fa la spola con la città. «È corretto per il centro?», chiedo. L'autista grugnisce. Decido di prendere quella non risposta per un sì e salgo a bordo. Mentre l'autobus si mette in moto, gli altoparlanti trasmettono una musica molto melodica in una lingua che sembra russo. Mi guardo attorno: sono tutti biondi, massicci e con gli occhi chiarissimi; le donne hanno capelli lisci e incarnato diafano. Pur vivendo da diversi anni in Germania non sono abituato a una tale omogeneità. I sobborghi di Riga scorrono dal finestrino. Sono grigi, decadenti, proprio come ci si aspetterebbe da una periferia post-sovietica degli anni Settanta, sebbene io non abbia mai visto una periferia post-sovietica negli anni Settanta. Capannoni dall'aspetto trascurato, grandi blocchi abitativi squadrati, finestre dai vetri rotti. Sensazione d'abbandono totale. ![]() Il mio Airbnb, una stanza singola con bagno condiviso, è in pieno centro. Camera spaziosa, arredamento piuttosto pacchiano, ma pulita e ordinata: per meno di dieci euro a notte non posso pretendere di più. Decido di visitare il centro, macchina fotografica al seguito, nonostante la minaccia della pioggia e il sole che già comincia a tramontare. Non avevo previsto l'ora di fuso orario, qui è più tardi che in Germania o in Italia. Le strade sono un incubo e le macchine possono circolare praticamente ovunque, anche davanti all'imponente chiesa di San Pietro, il cui campanile, uno dei... 18 commenti, 59439 visite - Leggi/Rispondi | Invia Messaggio Privato Aggiungi Amico Matteo Di Giulio ha ricevuto 192087 visite, 2291 mi piace Interessi: Fotografia - Storie - Viaggi Contatti: Sito Web Ex scrittore emigrato in Germania, ho scoperto la fotografia ritrattistica dopo anni di street e paesaggio. Ora mi dedico nel tempo libero alle persone e alle loro emozioni. Registrato su JuzaPhoto il 18 Febbraio 2018 |
Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me