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Omo River - Il villaggio di Jinka è molto colorato e la gente cordiale. Questa ragazza, con la sua famiglia, vedendomi fotografare mi ha offerto un té alla menta. Mi sono avventurato in una conversazione fatta di un inglese stentato e di gesti. Alla fine ho chiesto uno foto souvenir alla ragazza che ha posato un pò tesa con il suo cellulare in mano. Praticamente nessuno dispone di un telefono fisso, il cellulare rimane l'unico modo di comunicare, pur nella difficoltà della ricarica della batteria. Qui l'elettricità al villaggio è fornita solo qualche ora la sera da grossi gruppi elettrogeni.
La casa alle spalle della ragazza, come la maggior parte delle case della regione, ha una struttura portante in pochi pali di legno, le pareti sono in rami ripuliti, intrecciati e impastati con argilla, sterco e paglia. La perpendicolarità di muri, porte e finestre è un optional. Il pavimento è composto da pietre accostate al fine di isolare l'umidità del terreno, il tetto è una semplice lamiera ondulata che, con le piogge, tende facilmente ad arrugginirsi. La pittura fuori è in calce colorata applicata direttamente sul fango. Con il sole e le piogge i colori diventano acquerelli fino a scomparire totalmente e a mostrare la terra rossa sotto. Il risultato finale è una tavolozza di colori brillanti che fa piacere fotografare, meglio con la gente locale.
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A Jinka (Omo River) le case sono fatte quasi tutte come di consuetudine: pietre accostate a fare da pavimento, struttura portante in legno messa in piedi in maniera approssimativa, cioè porte, finestre e muri storti da ogni lato, tamponature in fango impastato a paglia, un filo di calce colorata a tinte forti, quando va bene, a rifinire il tutto. Con il sole, l'acqua ed il tempo la calce si stacca mostrando la terra che sta sotto. Il risultato finale è d'effetto: tanti colori che contrastano con la terra nuda rossa. La ragazza della foto era con la sua famiglia: mi avevano invitato li a prendere un té alla menta... Alla fine l'ho pregata di mettersi in posa davanti casa per una foto souvenir. Come vedi poi nella mano ha un minuscolo cellulare che non capisco come fa ad alimentare. Le luci sono una rarità ed il paese non ha corrente continua per 24 ore. Ciao, Andrea
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