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| inviato il 04 Ottobre 2013 ore 6:07
Assolutamente fantastica!!! COMPLIMENTI! |
| inviato il 04 Ottobre 2013 ore 6:38
grazie mille... non dico dove l ho scattata questa però!!!!!!!! |
| inviato il 04 Ottobre 2013 ore 6:49
Tutti devono avere dei segreti Ora sono curiosa, però!!!!!!! |
| inviato il 04 Ottobre 2013 ore 8:42
Bellissima immagine, complimenti ! |
| inviato il 04 Ottobre 2013 ore 8:56
In risposta al thread: fai male a non dargli il giusto valore perché è un bellissimo scatto. Il contesto, immagino, sia una chiesa con l'anziana signora che va a messa. Il maglioncino di lana, la mano segnata. Molto significativa, specchio di un modello sociale in via d'estinzione. La realizzazione è eccellente, la mano sembra quasi spuntare dal buio ed entrare nella luce della speranza. Unico commento che potrei fare: la scelta dell'inquadratura centrale, è voluta? Se si perché? Esigenze compositive o un preciso intento di generare un'immagine rallentata e quasi statica? Ciao |
user17910 | inviato il 04 Ottobre 2013 ore 8:59
E' una mano italiana ? |
| inviato il 04 Ottobre 2013 ore 9:40
Splendida foto.Complimenti |
| inviato il 04 Ottobre 2013 ore 10:22
questa immagine è fenomenale |
| inviato il 04 Ottobre 2013 ore 11:01
Stupenda Maurizio |
| inviato il 04 Ottobre 2013 ore 11:10
Dal libretto sembrerebbe un matrimonio... Immagino una Nonna fiera di avere appena visto sposa la sua nipotina.... |
| inviato il 04 Ottobre 2013 ore 12:09
In risposta al thread www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=last&t=583305#2337056 La foto è tecnicamente ben realizzata. Tu hai chiesto se è una foto espressiva ed io ti rispondo di sì. Lo è perché è impossibile per l'osservatore non pensare a situazioni reali, vissute personalmente, sul tema della vecchiaia, sulla parte finale della vita. Se da un lato questo è sicuramente un pregio, dall'altro ne costituisce un limite. Un limite perché propone un'unica lettura impostata in chiave retorica. Non va "oltre", non sorprende. Quante immagini di anziani rugosi, di vecchi artigiani chini sul banco di lavoro vediamo tutti i giorni (io da 40 anni)? Questa foto, vista da sola, si inserisce in questo filone. Altro discorso sarebbe inserirla in una serie dedicata, in una ricerca su questo tema. In un simile contesto potrebbe trovare un suo perché ed essere un tassello funzionale e coerente. Non vorrei, infine, essere frainteso: la mia non vuole essere una stroncatura. Magari tutte le foto sul sito fossero di questo livello! Ma se mi chiedi, come credo tu volessi fare, un commento approfondito questa è la mia idea. Un caro saluto. Franco |
| inviato il 04 Ottobre 2013 ore 14:08 | Questo commento è stato tradotto automaticamente (mostra/nascondi originale)
Ale, molto commovente foto. Una mano meraviglioso si ritraggono qui e si può vedere un sacco di vita è passato attraverso quelle dita. Mate, siamo tutti diretti in quella direzione, quindi per me, mi fa apprezzare gli anziani nella nostra società molto di più e anche di apprezzare la tua foto. John ... Ale, very moving photo. A wonderful hand you portray here and you can see a lot of life has passed through those fingers. Mate, we are all headed in that direction, so for me, it makes me appreciate the elderly in our society so much more and also to appreciate your photo. John... |
| inviato il 04 Ottobre 2013 ore 15:00
La trovo perfetta e davvero suggestiva, in questo caso trovo che la fotografia sia un canale spettacolare in quanto capace con un solo scatto di raccontare la storia di una vita intera Complimenti! Giada |
| inviato il 04 Ottobre 2013 ore 15:37
ciao e grazie a tutti... quindi jeromin, tu diresti che per valorizzarla di più andrebbe contestualizzata, con altre foto di questa persona?! sempre ragionando tramite standard, quali altre foto avresti fatto?! grazie mille per l auito che mi stai dando! |
| inviato il 04 Ottobre 2013 ore 15:40
Il discorso della contestualizzazione è molto interessante. In questi giorni ho aperto un bloggettino su tumblr dove pubblico delle mini-storie contestualizzate e devo dire che è un lavoro di ricerca e valorizzazione estremamente interessante. Costringe a pensare e scegliere. Concordo con Jeronim |
| inviato il 04 Ottobre 2013 ore 15:48
si, sono perfettamente d accordo.. forse potrebbe essere un modo per alzare la qualità delle mie fotografie.. però è anche vero, che a volte un solo scatto, con un bella carica di intensità, è meglio di tante foto una dietro all altra.. per fare un esempio comprensibile a tutti, di foto della donna afgana di mc curry ce ne deve essere soltanto una... concordate?! |
| inviato il 04 Ottobre 2013 ore 15:52
Beh assolutamente..quella è un'immagine, così come altre, che sopravvive e brilla di luce propria. Chiaro che si tratta di un esercizio. Anche se, a ben vedere, gli scatti di un Mc Curry o di un Salgado, sono anche loro fortemente contestualizzati in progetti più ampi da cui poi magari emergono alcune immagini simbolo particolarmente efficaci. |
| inviato il 04 Ottobre 2013 ore 16:55
Vedi Ale, il discorso credo sia più complesso. Si fa spesso un po' di confusione parlando di racconto, di serie di foto, di progettualità. Restando alla tua foto il problema non è contestualizzarla, ma capire (e lo puoi fare solo tu) se il tema della vecchiaia è nelle tue corde, se ti prende dal punto di vista espressivo al punto di volerlo approfondire. Se decidi per il sì, hai già abbozzato un progetto che potrebbe anche durare anni, e che ti porterà ad interpretare con la macchina fotografica ciò che ti interessa, che ti dà emozione, relativamente a questo tema. Ti ritroverai a raccogliere foto fatte nei modi, nei tempi, e nei luoghi più diversi (e magari anche no) che avranno come filo conduttore quello che tu desideri esprimere. Questa foto potrebbe far parte di questo progetto oppure potresti decidere che non è affatto funzionale ai tuoi intenti. Così però troveresti la sua giusta collocazione. È solo un esempio e l'ho fatto per questa foto e questo tema per comodità di comprensione, ma è un discorso che vale per qualsiasi nostro lavoro. Le divisioni per luoghi, per temi o altro possono andare bene, ma diventano solo uno comodità didascalica se il lavoro non si regge principalmente sulle idee, sui pensieri, sul "sentire" del fotografo. Nei grandi questo modo personale di "sentire" si ritrova in tutte le immagini scattate in tempi, luoghi, e con temi diversi. Prova scorrere immagini di Berengo Gardin o di HCB, ne avrai la riprova. È anche vero che ci sono immagini che, per motivi alla volte misteriosi, stanno in piedi da sole e magari varcano la soglia dell'arte. Ma anch'esse, in genere, sono l'espressione di un guizzo creativo che ha alle spalle il pensiero perseguito quotidianamente dal fotografo. |
| inviato il 04 Ottobre 2013 ore 19:01
grazie mille jeronim.. il tuo discorso mi ha aperto un mondo e nuove idee.. grazie! |
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