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Tragico destino...

INDIA: persone

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Tragico destino inviata il 04 Luglio 2013 ore 13:15 da Memy. 21 commenti, 1677 visite.

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Il tempo di Kamakhya è considerato il monastero più sacro dai devoti di Shakti. E' un crogiuolo di fedeli e sadhu che provengono da tutto il paese e rimane il tempio in cui si svolgono il maggior numero di sacrifici animali. Decine di caprette e piccioli vengono sacrificati tutti i giorni per ottenere la benevolenza della Dea Madre . In un area attigua al tempio centrale i monaci preposti, dopo una breve cerimonia e dopo il lavaggio, sacrificano le caprette decapitandole su di un apposito patibolo. E' indubbiamente una scena crudele ed il disgusto è acuito anche dall' odore del sangue ma aiuta a capire un culto complesso e, sacrifici a parte che per noi sono incomprensibili, non certo privo di fascino. Il momento del sacrificio è ritualizzato e vissuto con rispetto ed alla fine la capretta viene scuoiata e la carne restituita ai richiedenti del sacrificio così potrà essere mangiata. Fin dalla prima volta in cui sono stato in questo tempio anni fa, ho pensato quale potesse essere il modo migliore per raccontare questa scena: il momento della decapitazione è troppo forse e credo che, gli ultimi istanti di vita dopo la " benedizione" siano il momento più intenso. Assam - India Dicembre 2012







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avatarsupporter
inviato il 08 Luglio 2013 ore 10:17

Una quarantina di visite senza nessun tipo di feefback: penso che difficilmente possa lasciare indifferenti per cui mi piacerebbe capire se è perchè la foto non piace oppure disturba....

avatarsenior
inviato il 08 Luglio 2013 ore 10:39

Semplicemente non è facile commentare dopo aver guardato la foto,letto la tua perfetta descrizione del momento e dopodiché riguardare la foto con occhi diversi per il capretto. Non è facile non scivolare in commenti inquinati dal sentimento di pena verso l'animale e la non accettazione degli usi di altre religioni. Personalmente ti faccio i complimenti anche solo per aver postato la foto e la didascalia,siccome sono un documento informativo molto prezioso.
Non so se verrai insultato(spero di no) o idolatrato per questo "documento" ma penso solo che se lo avesse pubblicato il national geogrphic in un articolo che tratta non solo questo argomento gli animi rimarrebbero pacati.

avatarsenior
inviato il 08 Luglio 2013 ore 11:03

Ciao Memy, vedo solo adesso la foto!
Certo ci hai abituato sicuramente a foto più belle, ma riguardare la foto dopo aver letto la didascalia fa effetto.
Per noi abituati ormai al nostro mondo asettico, dalle chiese ai supermercati, la visione della capretta e di tutto
quel sangue sullo sfondo ci "costringe" a vedere ed a pensare, e ci sbatte in faccia il fatto che miliardi di persone vivono in modo molto diverso dal nostro, certo noi non sacrifichiamo animali in pubblico ma quello che avviene nei nostri
allevamenti e nei nostri macelli ....... ma noi non vediamo, deleghiamo ormai questo lavoro a pochi altri.
Secondo me immagini come questa ci disturbano perche' ci fanno riflettere su cose che noi invece evitiamo, lo sappiamo ma cerchiamo a tutti i costi di non averci niente a che fare invece fanno parte di una realta' che noi rifuggiamo.
Peppe


avatarsupporter
inviato il 08 Luglio 2013 ore 11:23

Grazie mille Fotoddo e Peppe !!
Capisco bene la difficoltà di approcciarsie di commentare certe immagini. Infatti è una foto che va contestualizzata ( l' ideale era inserirla in un reportage più ampio ) e per questo mi sono dilungato nella descrizione, ci tenevo a far capire una situazione del tutto particolare.
Il tempio di Kamakhya, tra tutti i templi che visto in India, è forse quello che preferisco proprio perchè è densissimo di emozioni forti e contrastanti..
In quell' angolo di tempio gli animali vengono benedetti e poi sacrificati per ottenere la benevolenza di una divinità ma in fondo è un macello, conme ci sono anche da noi, tanto che poi la carne viene riconsegnata e successivamente mangiata, particolare non secondario e molto importante per non considerare il tutto fine a se stesso....


avatarjunior
inviato il 08 Luglio 2013 ore 20:08

Ciao Memy, condivido quello che ha scritto chi mi ha preceduto, noi non vediamo ciò che succede in un macello nazionale, tanti anni addietro feci un servizio fotografico in un macello a Vieste fu impressionante come farà impressione ad alcuni vedere il tuo scatto. Per tornare alla foto postata mi fa pensare che la capretta si sia voltata per chiedere la grazia.
Massimo

avatarsupporter
inviato il 08 Luglio 2013 ore 21:47

Ciao Massimo,
io anni fa ho lavorato come guardia notturna nel più grande macello d' Europa e chi lavorava nel reparto dove ammazzavano le bestie, mi ha sempre detto che, per quanto possa sembrare più cruento, per l' animale è più indolore lo sgozzamento....

Tornando alla foto anche io ho avuto quell' impressione il suo sguardo e i belati facevano pensare che avesse capito chiaramente quale sarebbe stato il suo destino.

avatarjunior
inviato il 08 Luglio 2013 ore 23:37

Si , ma quando vedi che gonfiano le capre prima di ucciderle per stirare la pelle o i torelli che sentono l'odore della morte ancor prima di entrare nel mattatoio questo non lo dimenticherò mai.Triste
Ciao

avatarsupporter
inviato il 09 Luglio 2013 ore 10:22

Non lo so, francamente non l' ho mai visto e non ci tengo nemmeno a vederlo... se posso scegliere evito tant'è che quando lavoravo al macello non ci sono mai entrato se non dopo la fine del turno ed il lavaggio.
In questo caso la ritualità ed il fine del gesto danno una connotazione non priva di interesse che volevo cercare di capire e documentare anche se, capire a fondo una religione con milioni di dei e dove la stessa dea ha 180 nomi diversi seconda delle sue manifestazioni, almeno per me, è davvero un impresa ardua!
Però non per questo non si può cogliere il fascino di questo tempio sorto nel luogo esatto dove cadde il sesso di Sati, mentre Shiva disperato ne portava in giro per l'universo il corpo bruciato. Shakti significa forza, potenza, energia femminile, è la manifestazione femminile del divino.
In una sala buia del tempio principale, per accedere alla quale si devono fare ore di fila, la Dea Madre è adorata sotto forma di yoni, il sesso femminile attorno alla quale scorre un rivolo d'acqua proveniente da una sorgente purissima che continuamente irrora la yoni. I pellegrini toccano la yoni, bevono l'acqua che le scorre intorno, la ornano con fiori e la celebrazione principale che si tiene nel tempio è una festività durante la quale la Dea viene onorata per il suo mestruo portatore di vita, fortuna, abbondanza e buone energie.
In questo luogo, i riti propiziatori, compreso il sacrificio degli animali, renderanno fertili le coppie sterili, risolveranno problemi sessuali, faranno svanire il malocchio o faranno sì che un nemico personale sia reso innocuo...

avatarsupporter
inviato il 09 Luglio 2013 ore 10:28

Scrivere le righe precedenti mi ha dato lo spunto per chiedermi come mai non abbia mai pensato di assistere alla celebrazione del mestruo della Dea ed alla fine ho realizzato che voglio assolutamente andarci !
Un altro viaggio, un altra esperienza da sognare e da realizzare.....:-P

avatarsenior
inviato il 09 Luglio 2013 ore 10:53

Una foto molto cruda.

avatarsenior
inviato il 09 Luglio 2013 ore 11:20

Ho assistito ad una macellazione di una pecora con il rito mussulmano per le strade di kargil in Kashmir, ho fatto qualche scatto che ho ancora sepolto nell'HD ma non ho mai avuto il coraggio di pubblicarle ne di riguardarle. Scelta personale, mi disgustano sia la violenza che il sangue...
Non giudico mai per principio riti e usanze dei posti che visito, ritengo inoltre che certe scene, anche ben peggiori, si possano osservare nei nostri macelli, allevamenti o pollerie, dove gli animali vengono ammazzati con metodi moderni ma non meno cruenti. E' il caso dei polli che vengono fulminati con una scarica elettrica e poi passano in una spennatrice... peccato che molti non muoiono subito e subiscono quindi l'operazione di spennatura, tramite ruote dentate, da vivi....

avatarsupporter
inviato il 09 Luglio 2013 ore 13:41

Grazie Archimede e Pisolomau.

Condivido con te il disgusto per il sangue e la violenza ma al tempo stesso credo che certi immagini possano mostrare qualcosa di diverso e facciano riflettere..

avatarsupporter
inviato il 09 Luglio 2013 ore 13:58

Un documento un po' crudo ma che deve far ragionare. Sono d'accordo con quanto scritto da Peppe550 e credo che ogni religione ed ogni popolo abbia tradizioni proprie che dobbiamo comunque rispettare, così com'è giusto che gli altri rispettino le nostre.
Un bravo a Memy
Massimo

avatarsupporter
inviato il 09 Luglio 2013 ore 16:03

Grazie Massimo !

avatarsenior
inviato il 09 Luglio 2013 ore 17:11

Ciao, concordo con Fotoddo ... e mi è difficile commentare lo scatto restituendomi quest'ultimo un non ben definito senso di angosciante disagio che si fonde nel contempo con il dovuto rispetto del rito dove, come anche tu asserisci pochi interventi sopra ".. la ritualità ed il fine del gesto danno una connotazione non priva di interesse ..."
Una foto veramente d'effetto in ogni caso ;-)

Bye!

user22061
avatar
inviato il 09 Luglio 2013 ore 17:21

Io vedo la foto solo ora, è uno splendido documento e per la scena che hai ripreso e per come è inquadrata, non trovo sia una foto cruda, è molto eloquente. Mi piace proprio perchè tocca immediatamente le corde giuste della sensibilità e persino la radice della mente deputata alla conservazione. Ritengo abbia fatto un grande scatto. Un saluto.

avatarjunior
inviato il 09 Luglio 2013 ore 17:22

Tornando alla foto anche io ho avuto quell' impressione il suo sguardo e i belati facevano pensare che avesse capito chiaramente quale sarebbe stato il suo destino.


Certo che lo capiscono. Tutti gli animali prima di essere uccisi lo capiscono. Anche nei macelli.
In questa foto stessa si capisce dagli occhi...

Commentando apaticamente la foto non saprei, forse avrei incluso interamente il capretto.

avatarsupporter
inviato il 09 Luglio 2013 ore 17:22

Ciao Memy!
Sai, sono tornata più volte a riguardare questa tua foto e ogni volta cercavo le parole adatte per commentarla. Difficile esprimersi compiutamente quando certe immagini ti coinvolgono emotivamente e non si tratta del feeling di un tramonto, di una foto intensa di street ecc ecc.
Nel mio viaggiare ho assistito a scene molto forti...anche più di questa.
La conclusione che nel tempo ho fatto mia è che sia comunque sbagliato giudicare moralmente qualcosa solo perche ci è lontano e non ci appartiene per sensibilità e cultura.
Chiaro che il nostro "sentire" si ribella a quanto ho espresso appena sopra e da qui la difficoltà nel gestire la visione e, soprattutto, l'assistere (come è successo a te) a scene come questa.
La tua immagine unita alla didascalia incide profondamente chi guarda e io non posso che avallare la tua scelta di postare questa immagine cruda e sinanche sconvolgente. E' un modo di venire a conoscenza di usanze che noi non faremo mai nostre e che non dovremmo avere la pretesa di capire ma nemmeno l'arroganza di giudicare.
Bravo Memy!
Un caro saluto
Michela

avatarsupporter
inviato il 09 Luglio 2013 ore 17:48

Grazie mille Massimo, Paolo, Bobnc21e Michela

Non ho incluso tutto il capretto perchè sarebbero entrati elementi di disturbo e perchè mi interessava concentrare maggiormente l' attnezione sullo sguardo che altrimenti si sarebbe perso..

Ho scattato anche nel momento della decapitazione ma quelle foto le trovo molto più fini a se stesse e meno significative di un immagine come questa.

Concordo con te MIchela, mai giudicare e comunque vale sempre la pena ci cercare di capire pur con tutti i limiti di una formazione culturale molto diversa.
Sarà ma questo tempio, sorto intorno alla yoni della Dea Madre, con la moltitudine di pellegrini, il rosso presente ovunque, la moltitudine di pelleggrini, sadhu e mendicamnti nel loro complesso li trovo molto affascinanti e fanno parte di quel fascino anche i sacrifici...
Per quanto mi riguarda sono convintamente agnostico ma trovo che questo sia uno di quei posti dove il misticismo è più forte , una sensazione che ad esempio mi è capitato di provare anche salendo e scendendo i gradini delle torrri della Sagrada Familia dove la tensione verso l' altro non è solo architettonica ma si respira.....
Come ho detto, è una scena che può fare effetto ma ha un suo significato profondo ed una sorta di fascino al quale è difficile sottrarsi: io non mi lascio sconvolgere da scene come questa ma non starei mai e poi mai ad osservare un animale mentre viene ucciso in un macello....

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2013 ore 8:19

Barbarie?... cultura?...usi e costumi?...... violenza? Forse di tutto un po', certo e' che la foto colpisce come un pugno allo stomaco, lo sguardo dell'animale racconta l'imminente sviluppo della situazione...Confuso


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