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L'accoppiamento della mantide, 12...

L'accoppiamento della mantide

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L'accoppiamento della mantide, 12 inviata il 28 Marzo 2024 ore 18:09 da MarcoCoppola. 18 commenti, 150 visite. [retina]

, 1/20 f/16.0, ISO 100, treppiede.

La Mantis religiosa è un insetto appartenente all'ordine Mantodea, è stato descritto per la prima volta nel 1758 dal naturalista svedese Linné. Il suo nome deriva dal greco Mantis, che significa profeta, viene chiamata religiosa per la forma delle sue zampe anteriori che ricordano una posizione di preghiera. Il suo ciclo vitale inizia in autunno, il periodo degli accoppiamenti. Spesso durante l'accoppiamento, che dura fino a 4 o 5 ore, le femmine mangiano i maschi mordendoli sulla testa. Questo comportamento, che può sembrare aggressivo o dannoso per la specie, è in realtà il segreto per la sua sopravvivenza. Le femmine hanno bisogno di molta energia e nutrimento per poter deporre le uova e i maschi, che in quel momento sono distratti, rappresentano una facile e grossa preda. In rarissimi casi, se le femmine sono sazie gli risparmiano la vita, i maschi possono accoppiarsi di nuovo; perché la durata della loro vita è breve, circa 8 mesi rispetto ai 12 delle femmine. Anche se vengono lentamente mangiati, i maschi riescono ad accoppiarsi grazie ad una particolare caratteristica di questa specie. Le mantidi hanno all'interno del loro corpo diversi cervelli, formati da gruppi di neuroni, chiamati gangli. Ogni ganglio attiva i movimenti muscolari della zona in cui si trova. Tutti i movimenti, compreso quello dell'accoppiamento, sono regolati dal ganglio cerebrale, che a sua volta stimola gli altri lungo il corpo. Per l'accoppiamento vengono stimolati i gangli nell'addome, appena i maschi si avvicinano alle femmine. Senza la testa quindi loro non possono cambiare comportamento e smettere di accoppiarsi, sono le femmine che decidono quando allontanarsi, non prima di averli completamente mangiati. Dopo circa 15 o 20 giorni le femmine costruiscono un resistente involucro, chiamato ooteca, e vi depongono fino a 200 uova. L'ooteca ha l'importantissimo compito di proteggere le uova dal freddo e dalle intemperie dei mesi invernali, è formata da una sostanza fluida che le femmine secernono dalle ghiandole colleteriche, poi la sbattono con l'ovopositore rendendola schiumosa e le danno una forma ovale prima che si solidifichi all'aria. Le femmine muoiono qualche ora dopo aver deposto le uova e le piccole mantidi nascono la primavera successiva, tra maggio e giugno. Sono tutte verdi, hanno abitudini solitarie e dopo qualche ora iniziano subito a disperdersi tra la vegetazione. Vengono chiamate neanidi perché sono molto simili agli adulti, ma si distinguono per le dimensioni minori, per la mancanza delle ali e degli organi riproduttivi. Durante l'estate effettuano diverse mute, durante le quali sviluppano queste caratteristiche; quando sul dorso iniziano a crescere le quattro paia di ali possono essere chiamate ninfe. Le femmine essendo più grandi dei maschi effettuano più mute. Possono cambiare colore diventando marrone per mimetizzarsi meglio con l'ambiente in cui vivono, soprattutto in estate quando si trovano in ambienti secchi e aridi. La scelta del colore è molto importante perché non potranno più cambiarlo fino alla prossima muta, oppure negli adulti, rimane fino alla morte. Il mimetismo è una caratteristica essenziale per la caccia, le mantidi si nascondono tra la vegetazione e aspettano con molta pazienza restando aggrappate con le 3 paia di zampe. Grazie alla loro testa triangolare capace di ruotare velocemente fino a 180°, riescono ad osservare ogni movimento circostante. Possiedono due grandi occhi composti formati da centinaia di piccole celle chiamate ommatidi, che catturano porzioni di immagini creando poi una visione unica. Tra i due occhi composti ci sono tre piccoli ocelli, chiamati anche occhi semplici, che non catturano le immagini ma hanno la funzione di percepire l'intensità e la variazione della luce. Questa caratteristica è importantissima per l'orientamento in natura perché consente loro di individuare la posizione del sole e delle stelle. Quando si avvicina una preda, la catturano con le robuste zampe anteriori dotate di tanti piccoli artigli appuntiti e subito iniziano a mangiarla con le forti mandibole, in grado triturare anche esoscheletri molto duri. Mangiano mosche, api, ragni, grilli e falene; le neanidi essendo ancora piccole mangiano afidi e ditteri, prede più piccole e facili da catturare. Il dimorfismo sessuale degli adulti è molto evidente: la femmina è facilmente riconoscibile per le dimensioni più grandi del maschio e dall'addome più gonfio, soprattutto prima di deporre le uova. Tuttavia per distinguere le ninfe si osservano altre caratteristiche, valide anche per gli esemplari adulti: le femmine hanno una macchia nera sul lato interno delle zampe anteriori, è essenziale contare i segmenti dell'addome, le femmine ne hanno 6 e i maschi 8; le dimensioni e la colorazione non vanno considerate. Con l'ultima muta, le ali crescono fino a coprire tutto il dorso ma non sono adatte al volo. Le mantidi si muovono camminando con piccoli salti e se vengono disturbate o avvertono un pericolo, agitano le ali che, sfregando sull'addome, producono un sibilo simile a quello dei serpenti per spaventare i predatori. Le femmine aprono anche le zampe anteriori mostrando le due macchie nere, simili a falsi occhi. Nonostante le loro abilità di predatori, la vita delle mantidi è molto più pericolosa di quanto si crede, sono infatti prede delle numerose specie di uccelli insettivori, dei serpenti e dei ricci. Tuttavia il nemico peggiore è sempre l'uomo, che sta avvelenando sempre di più l'ambiente con l'inquinamento e i pesticidi, causando la scomparsa di questa specie in alcune zone. Essendo molto delicate soffrono molto per questi danni, ed è possibile trovarle solo nelle zone di campagna prive di trattamenti chimici. Ad inizio settembre durante una delle mie solite esplorazioni notturne ho incontrato, nell'erba alta poco distante da casa, una bellissima femmina. Aveva l'addome gonfio ed era pronta per accoppiarsi, l'ho delicatamente fatta salire sulla mia mano e posizionata all'interno di un contenitore per allevarla, nutrendola con varie specie di insetti e ragni. Ogni notte l'ho portata con me per cercare un maschio, non avevo mai fotografato l'accoppiamento e speravo di poter documentare quella scena. Tante notti non hanno portato a niente, ho fotografato altre bellissime specie ma non ho trovato quello che cercavo. Poi all'improvviso, durante un umida notte di metà settembre, tra la vegetazione del prato, ho incontrato un esemplare maschio. L'ho subito posizionato insieme alla femmina su un rametto e lei, con un attacco fulmineo, l'ha stretto con le sue zampe e ha iniziato a mangiare la testa. Questa scena è stata velocissima, subito dopo la femmina si è spostata lungo il rametto trascinando con se il maschio e dopo qualche minuto sono riuscito a posizionare l'attrezzatura per fotografare. Poi lentamente l'addome del maschio si è avvicinato a quello della femmina ed è iniziato l'accoppiamento, che è durato più di 4 ore. Sono rimasto ad osservare per tutto il tempo, lei mangiava il maschio lentamente, pezzo per pezzo senza tralasciare niente, stando attenta a non mangiarlo troppo in fretta prima di aver finito l'accoppiamento. In questa foto, scattata alle 4, la femmina sta facendo una pausa, prima di riprendere a mangiare l'addome del maschio; manca poco ormai alla fine di questa fase. Erano le 5 quando ha staccato il suo addome dal maschio e ha finito di mangiare quel poco di lui che rimaneva. L'ho lasciata riposare sul rametto per altri 10 minuti, prima di posizionarla nel contenitore in attesa dell'ooteca...



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avatarsupporter
inviato il 28 Marzo 2024 ore 18:02

SUPER

avatarsupporter
inviato il 28 Marzo 2024 ore 18:15

Notevole. Certo hai accelerato la fine di quel poveretto, ma la loro legge di natura a quanto pare è questa.

avatarsupporter
inviato il 28 Marzo 2024 ore 18:53

Bellissima
Buona Pasqua Corrado

avatarsupporter
inviato il 28 Marzo 2024 ore 20:45

ripresa eccellente-
ciao, G

avatarsupporter
inviato il 28 Marzo 2024 ore 21:09

Bellissimo scatto.
Ciao Giovanni

avatarsenior
inviato il 29 Marzo 2024 ore 14:21



mai visto l accoppiamento.

bravissimo Marco

ciao

avatarsenior
inviato il 29 Marzo 2024 ore 16:42

Gran Bella Serie;-)Tanti Complimenti

avatarsenior
inviato il 29 Marzo 2024 ore 19:08

Grazie Werner, Claudio, Corrado, Giordano, Giovanni, Carmine e Max sono molto contento che vi sia piaciuta.

Claudio avrò anche accelerato l'accoppiamento ma è questo il loro ciclo vitale.
In più ora ho al sicuro nel mio allevamento l'ooteca, quindi la nascita delle 200 piccole mantidi è praticamente certa, al contrario di come potrebbe avvenire in natura con i tanti pericoli, umani e naturali.

avatarsupporter
inviato il 29 Marzo 2024 ore 19:24

Si, infatti prima o poi avrebbe fatto la stessa fine, e poi è il suo compito biologico...
Un saluto.
C.

avatarsupporter
inviato il 29 Marzo 2024 ore 20:53

Macro stupenda!
Ciao Sorriso

avatarsenior
inviato il 29 Marzo 2024 ore 21:58

Grazie mille Diodato, ciao Claudio

avatarsenior
inviato il 30 Marzo 2024 ore 15:58

Qualità acquisita non comune, complimenti con un saluto da Franco

avatarsupporter
inviato il 30 Marzo 2024 ore 21:20

Bellissimo scatto, sempre bravo nel cogliere l'attimo.
Complimenti Marco e tanti auguri!
Ciao, Mary

avatarsupporter
inviato il 30 Marzo 2024 ore 21:24

Eeeek!!!La natura è incredibile e perfetta anche nei suoi momenti più crudi. Sempre ottimi scatti, Marco!Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 01 Aprile 2024 ore 10:05

Grazie Franco, Mary e Nadia per i bellissimi commenti Sorriso

avatarsupporter
inviato il 05 Aprile 2024 ore 14:20

Gran scatto Marco, ma rimane sempre un filo di tristezza osservare quel maschietto tutto intento nel dare il meglio, poi.....amen.
Super complimenti Marco.
Bye gios ;-)

avatarsupporter
inviato il 07 Aprile 2024 ore 6:39

Bella macro ma... sappiamo bene come va a finire Confuso

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2024 ore 10:02

Grazie Gios e Bal sono contento che vi sia piaciuta, a parte la brutta fine del maschio.
Ciao


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