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La voce della pietra...

Sardegna leggendaria

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La voce della pietra inviata il 18 Giugno 2023 ore 0:07 da Emmegiu. 26 commenti, 751 visite. [retina]

a 123mm, 1/125 f/5.0, ISO 1600, mano libera.

Quattro uomini immobili come monoliti prestano la loro voce alla pietra, è un canto che non nasce dalla bocca dell'uomo ne dal suo cuore ma sgorga direttamente dalla madre roccia attraverso gli uomini riportando alla mente dei sardi che lo ascoltano chi eravamo noi figli della pietra, questo canto ci riporta ai tempi di quando eravamo liberi e in pace con la terra perché non la calpestavamo e non la offendevamo, ne facevamo parte. Questo canto antico è il canto a tenore della Sardegna uno dei canti più antichi al mondo, di sicuro quello che è restato più inalterato nei millenni perché è la pietra che ce lo preserva ed è la pietra che ce lo ha regalato perché noi lo custodissimo e lo tramandassimo per l'eternità, questo è il nostro dovere. ----- Sotto nel primo commento ho postato un video del tenore Supramonte di Orgosolo con delle bellissime immagini di Gorropu uno dei posti più inaccessibili dell'isola di Sardegna, riporto qui sotto il piccolo commento alla canzone del tenore di un sardo che vive fuori dalla Sardegna , perché emblematico dell'amore dei sardi per la propria terra: “Nessuno immagina quanto sia difficile lasciare una terra così bella ...ogni volta che io ci rimetto piede vengo avvolto da una pace interiore immensa...e riabbraccio la mia famiglia e i miei amici di una vita ...Mi dispiace ma non tutti possono capire cosa significhi essere SARDO ...” ----- Il canto a tenore (in sardo cantu a tenore) è un genere di canto corale sardo ed espressione artistica, di matrice originale e autoctona, del mondo agro-pastorale. Il canto a tenore nel 2005 è stato inserito dall'UNESCO tra i Patrimoni orali e immateriali dell'umanità ed è perciò considerato "Patrimonio intangibile dell'Umanità", data la sua unicità. Le notizie sulle origini del canto a tenore sono troppo vaghe per permettere una precisa datazione. Si ritiene che il canto a tenore sia nato come l'imitazione delle voci della natura: su bassu imiterebbe il muggito del bue, sa contra il belato della pecora e sa mesu boche il verso dell'agnello, mentre il solista sa boche impersona l'uomo stesso, colui che è riuscito a dominare la natura. I pastori svilupparono queste forme di canto per stabilire un contatto con le entità spirituali che pervadono tutte le cose, acquisendo la loro forza attraverso l'imitazione dei versi degli animali e della natura. PER CHI VOLESSE APPROFONDIRE RIPORTO UN INTERESSANTE ARTICOLO QUI' SOTTO. SALUDOS MANNOS, ZOSEPPE ------------------ TENORES: LA VOCE ANTICA DELLA SARDEGNA -------- Pubblicato da Marc O Polo -------------- A volte attraverso la musica è possibile gettare uno sguardo all'essenza della cultura arcaica di una località, anche quando quest'ultima è ampiamente sfruttata dal punto di vista turistico. Questo è particolarmente vero in Sardegna, dove la tradizione musicale è così radicata da resistere ai mutamenti di lingua, mestieri e costumi imposti dalla modernità, tanto che oggi anche nelle pizzerie della costa affollate di turisti in estate, non è difficile ascoltare dagli altoparlanti musica tradizionale, o quantomeno musica cantata in lingua sarda. In Italia solo a Napoli esiste una tradizione musicale altrettanto forte, con la differenza che, nel caso della Sardegna, quello che chiamiamo musica tradizionale ha radici eccezionalmente remote. Tra tutte le forme di musica tradizionale ancora esistenti in Sardegna, la più particolare ed affascinante, quella che ha meritato di entrare nella lista UNESCO dei patrimoni intangibili dell'umanità, è il canto a tenore. Diffuso nella Sardegna più rurale e lontana dalle direttrici turistiche principali, quella della Barbagia e del Supramonte per intendersi, il canto a tenore può essere ascoltato in occasione delle numerosissime feste che costellano e scandiscono la vita dei sardi, ma a riprova del fatto che per queste genti il canto a tenore fa parte della vita e non è una messa in scena per turisti, posso testimoniare di aver assistito ad un'esibizione di tenores anche in occasione di una commemorazione funebre. Quella dei tenores è una tradizione antichissima, che ha attestazioni in epoca romana ma che si sospetta sia addirittura precedente, e risalente all'era nuragica, arrivata fino a noi immutata almeno nelle sue caratteristiche essenziali. Di fatto, il canto a tenore si compone di una voce solista (sa oche, la voce) accompagnata da un coro formato da tre elementi: su bassu (il basso), sa contra (il baritono), sa mesa oche (il contralto). Tradizionalmente, si fanno risalire le tre voci del coro ad altrettanti suoni naturali: il basso imita la voce del bue, la contra quella della pecora, mentre la mesa oche riprende il sibilo del vento. Mentre la voce solista canta un testo, naturalmente sempre in lingua sarda, che può essere in endecasillabi o in sette/ottonari, il coro risponde e costruisce un sottofondo ritmato pronunciando sillabe prive di senso compiuto. Basso e Contra, che cantano all'intervallo di una quinta costituiscono un particolarissimo “accordo gutturale” che può ricordare il canto difonico tipico di Tuva e della Mongolia, mentre sa mesa oche ha la particolarità di poter variare la propria tonalità conferendo varietà all'esecuzione. I testi, che possono essere tradizionali o riadattati, possono coprire qualunque argomento della quotidianità: dall'amore alla vita pastorale, alla politica, allo scherzo, alla religione. Lo stile del canto cambia in base all'argomento trattato nel testo, può essere ritmato e ballabile, o solenne e malinconico (sa seria). In Barbagia e nel nuorese non esiste paese che non abbia almeno una formazione di canto a tenore, si parlerà quindi di “tenores de Neoneli”, “tenores de Oniferi”, “tenores de Orgosolo” ecc; ognuna di queste formazioni ha caratteristiche proprie che distinguono orgogliosamente lo stile proprio di un paese da quello vicino. Occorre, naturalmente un orecchio ben allenato per distinguere queste varianti che per il pubblico locale sono origine di lunghe e serissime discussioni al termine di ogni esibizione. Nella nostra epoca di facilità nelle comunicazioni, il canto a tenore è quanto mai noto anche al pubblico del “continente” ma merita di essere approfondito per essere compreso ed apprezzato in pieno. Al di là dei confini nazionali il canto a tenore è stato inizialmente portato alla notorietà da Peter Gabriel che ha pubblicato un CD nella sua famosa serie dedicata alla world music, alcune formazioni fanno tournée internazionali, ed è nato addirittura una formazione di tenores negli Stati Uniti. La formazione più nota, anche per le sue numerose collaborazioni in ambito pop, è quella dei Tenores de Bitti, e proprio a Bitti si trova il Museo multimediale del canto a tenore, prima tappa fondamentale per chi desideri approfondire la conoscenza di quella che probabilmente è la più straordinaria forma di musica tradizionale in Italia. Un'altra formazione, quella dei Tenores de Neoneli, ha inciso un famoso album avvalendosi della partecipazione di cantautori italiani come Guccini, Baccini ed Elio. Molto particolare, infine, la presenza dei Tenores di Orosei nella colonna sonora del film L'ignoto spazio profondo di Werner Herzog.



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avatarsupporter
inviato il 18 Giugno 2023 ore 0:07

Al centro della Sardegna, tra Barbagia e Ogliastra, si apre una profonda voragine, grandioso monumento naturale ricco di biodiversità e patria del trekking.
È il canyon più spettacolare d'Europa, nonché uno dei più profondi. La gola di Gorropu segna il confine naturale tra i territori comunali di Urzulei e Orgosolo, è lunga circa 1,5 km, dalla punta Cucutos (m. 888), sprofonda per circa 500 m.; sul fondo si restringe sino a raggiungere in alcuni punti la larghezza minima di 4-5 m.
Le caratteristiche di dimensione e forma rendono Gorropu un luogo di altissimo pregio e di valenza mondiale, un autentico capolavoro della natura e allo stesso tempo un prezioso scrigno di biodiversità.
È stata modellata nel tempo dalla forza del rio Flumineddu che scorre sul fondo, alimentato da acque che attraversano il Supramonte, in parte infiltrandosi in gallerie sotterranee, in parte riemergendo da sorgenti a valle della gola. Il torrente ha eroso la roccia calcarea fino a formare il canyon. Le sue pareti racchiudono fossili che svelano la genesi sottomarina, avvenuta tra 190 e 60 milioni di anni fa.









avatarsenior
inviato il 18 Giugno 2023 ore 0:14

Bellissima foto Giuseppe, ricordo molto bene il loro canto, quanti ne ho visti... una curiosità, sono per caso i Tenores di Neoneli? Mi sembra di riconoscere il solista ma ovviamente potrei sbagliare. Un salutione e complimenti.

avatarsenior
inviato il 18 Giugno 2023 ore 0:24

Una bella ripresa e tutto il racconto
Complimenti Giuseppe
Cc

avatarsupporter
inviato il 18 Giugno 2023 ore 0:50

Un'isola primordiale, descritta nella sua profondità e scolpita nella roccia, la tua descrizione ci mostra la genesi della terra sarda, ancora intatta e questo filmato mi ha impre6per la bellezza del territorio, poi l'intuizione di portare i Tenores nella profondità della voragine dove il Canyon accoglie il loro canto, come ci hai descritto "quattro uomini immobili come monoliti prestano la loro voce alla pietra, è un canto che non nasce dalla bocca dell'uomo ne dal suo cuore ma sgorga direttamente dalla madre roccia attraverso gli uomini ..."
Descrizione interessante, che ho apprezzato molto, complimenti Giuseppe, gran lavoro;-)
Un caro saluto, Loris

avatarsenior
inviato il 18 Giugno 2023 ore 1:58

Emozionante, Giuseppe.
Mi era già capitato di sentire il canto a tenore, e si ha davvero la sensazione che queste armonie salgano dalle profondità della terra, lungo le ossa, fino all'orecchio, una sensazione che la tua fotografia traduce visivamente con la tonalità brunita e le pose fiere dei cantori.
Anche noi abbiamo un canto tradizionale polifonico, chiamato trallalero, in fondo non così dissimile dal vostro, ma è un canto di viaggiatori, marinai e pescatori.


avatarsupporter
inviato il 18 Giugno 2023 ore 7:13

Magnifico. Grazie Giuseppe e compimenti. Ciao.
Carlo

avatarsenior
inviato il 18 Giugno 2023 ore 7:44

Bella foto e bella didascalia... mi colpisce una frase che mi diceva spesso il mio caro amico sardo, Ignazio, purtroppo scomparso: " non tutti possono capire cosa significhi essere SARDO "
Conservo, tra i suoi ricordi, oltre a tante foto che gli ho fatto, anche una nutrita serie di questi canti che mi aveva diligentemente copiato su alcuni CD Cool
Ciao, anzi... saludos caros.
Carlo

avatarsupporter
inviato il 18 Giugno 2023 ore 8:41

Volevo precisare per l'amico Michele che anche in Sardegna ci sono i canti a "trallallera" ma sono cosa diversa dal canto a tenore che è un canto che si perde nella notte dei tempi unico e di matrice agro-pastorale è l'imitazione dei suoni della natura dettati dal particolare paesaggio roccioso e aspro mantenuto vivo dal cuore altrettanto aspro dei sardi mai interamente civilizzati, basta guardare la differenza fra i Mamuthones e le altre maschere simili del continente dove la differenza è in chi le porta non tanto nella bardatura, la civiltà nuragica e prenuragica ha forgiato il carattere e la nostra unicità, non abbiamo dimenticato mai chi siamo e non dimenticheremo mai.
"Il canto a tenore nel 2005 è stato inserito dall'UNESCO tra i Patrimoni orali e immateriali dell'umanità ed è perciò considerato "Patrimonio intangibile dell'Umanità", data la sua unicità."

Grazie di cuore a tutti gli amici che stanno passando lo so che é più leggero rimirare una bella donna, ma per me è un obbligo morale portare avanti la descrizione di chi siamo, buona Domenica a tutti dae sa terra de Sardigna, zoseppe




avatarsupporter
inviato il 18 Giugno 2023 ore 11:24

Uno scatto impeccabile con una didascalia di grande valore
Bravo Giuseppe a difendere le tradizioni della tua bellissima Sardegna
Ciao
Miles

avatarsupporter
inviato il 18 Giugno 2023 ore 12:32

Instancabile, orgoglioso ed appassionato cantore, ci accompagni con immagini di grande forza narrativa, come questa, a conoscere la tua terra. Di grande interesse, come sempre, la didascalia che l'accompagna. :-P
Bello aver integrato l'immagine con questo canto che tocca corde profonde quanto le viscere della terra in cui il filmato le colloca. Fa venire la pelle d'oca. :-P
Saludos caros. ;-)
Susy

avatarsupporter
inviato il 18 Giugno 2023 ore 14:35

Come in un'estasi primordiale, immerso in suoni provenienti dal sole, dall'acqua, dalla pietra, dalla terra e dal tempo, perdo ogni legame, immergendomi nel tuo mondo, nelle sue storie, armonie, linee, volumi, colori e suoni.
Buona domenica Giuseppe e grazie di questo viaggio.

avatarsenior
inviato il 18 Giugno 2023 ore 21:38

Un'altro racconto della cultura Sarda. Ottimo lavoro. Complimenti

avatarsupporter
inviato il 19 Giugno 2023 ore 0:09

Tutto molto interessante, ottima proposizione, complimenti, ciao.

avatarsenior
inviato il 19 Giugno 2023 ore 0:39

Ciao Giuseppe, non volevo fare un accostamento blasfemoSorriso, anzi era proprio per dire che, nonostante la comune matrice polifonica, i nostri canti riflettono la diversa predisposizione dei Liguri, mercanti e viaggiatori... benché pure noi non scherziamo, in fatto di asprezza... almeno, così dicono le genti di pianuraMrGreen

avatarsupporter
inviato il 19 Giugno 2023 ore 9:05

La terra è roccia, mare, aria, luce, bellezza, orgoglio. La terra è vita. La Sardegna è uno scampolo primordiale di tutto questo, un'isola che si discosta in tutto e per tutto da qualsiasi cultura limitrofa o lontana; è un unicum. La foto è eseguita con maestria e conferma ancora una volta la tua polivalenza. La didascalia è I filmati richiedono un cospicuo impegno , ma non è tempo sprecato, perchè la conoscenza è la consapevolezza di quanto siamo lontani dal completo apprendimento. Complimenti sinceri Zoseppe.
Bye gios ;-)

avatarsupporter
inviato il 19 Giugno 2023 ore 17:26

Bellissima scena, ottimo i viraggio!
Un saluto Agata;-)

avatarsupporter
inviato il 19 Giugno 2023 ore 17:39

SUPER

avatarsupporter
inviato il 19 Giugno 2023 ore 17:59

Non so come definirti...fotografo, regista, sceneggiatore cinematografica o radiotelevisiva, autore, direttore artistico, direttore delle luci...ah scordavo scrittore.
Un grande BRAVO Giuseppe;-)
Pietro

avatarsupporter
inviato il 19 Giugno 2023 ore 18:31

mi associo al commento di Pietro ne approfitto tanto tu sai che non sono un grande commentatore però riesco sempre ad essere affascinato dalle tue idee dalle tue storie e dai tuoi scatti + grandissima didascalia di accompagnamento...SorrisoSorrisoSorriso


un carissimo saluto e buona vita. Jerry:-P

avatarsupporter
inviato il 19 Giugno 2023 ore 20:49 | Questo commento è stato tradotto automaticamente (mostra/nascondi originale)

Un'altra foto dall'atmosfera speciale.
Ottimo lavoro Emmegiu.
I migliori saluti da Delphinus


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