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Storie di trincee e di eroica difesa...

Racconti dal fronte della prima g

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Storie di trincee e di eroica difesa inviata il 17 Novembre 2021 ore 18:56 da Lorisb. 22 commenti, 469 visite. [retina]

a 28mm, 1/100 f/2.8, ISO 400, mano libera. Monte Grappa, Italia.

L'avversa conclusione della dodicesima battaglia dell'Isonzo, con la rottura del nostro fronte a Caporetto ed il necessario ripiegamento dell'esercito italiano sul Piave portarono, nel novembre 1917, il Monte Grappa in prima linea a sbarramento del settore montano tra il Brenta e il Piave. La conquista del Grappa, infatti, avrebbe consentito agli austo-ungarici di dilagare nella sottostante pianura veneta e colpire alle spalle il nostro schieramento sul Piave, dal Montello al mare. Il Monte Tomba è una montagna delle prealpi bellunesi alta 868 m. La sua dorsale divide la provincia di Treviso dalla provincia di Belluno che sono messe in comunicazione attraverso la carrozzabile che passa per la cima. Rappresenta un contrafforte orientale del monte Grappa. Durante la prima guerra mondiale (Prima battaglia del Piave) di qui passava il fronte del Grappa dopo la rotta di Caporetto e fu uno dei punti in cui la pressione nemica si fece più sentire. Gli Imperi Centrali si rivolgevano in particolare contro il triangolo ai cui vertici stavano le cime del Tomba, del Monfenèra e del Cornella. La zona del Tomba fu sottoposta, inoltre, ad una violenta azione di artiglieria (18 novembre 1917), seguita da attacchi e contrattacchi accaniti che contesero il terreno metro per metro finché, in dicembre, gli Austro-Ungarici retrocedettero. Quando, nel giugno 1918, essi ripresero l'offensiva (Seconda battaglia del Piave), il monte Tomba fu ancora uno dei baluardi più contesi finché, il 30 giugno di quell'anno, passò definitivamente in mano italiana.



Vedi in alta risoluzione 10.1 MP  





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avatarsupporter
inviato il 17 Novembre 2021 ore 18:55

Nel piccolo riquadro verde la posizione del Monte Tomba




Alle ore 1.30 del 17 novembre 1917, un battaglione d'assalto austriaco espugna la località di Quero e poi la posizione viene consolidata dal grosso degli Jäger della 50ª divisione. Alle ore 8.00 viene occupata Rocca Cisa e 2400 prigionieri italiani cadono in mano alle fanterie della Bosnia-Erzegòvina e austro-tedesche.
Nella stessa giornata, la 17ª divisione di fanteria italiana è invece costretta ad abbandonare la Conca di Alano e Fenèr, e a ritirarsi sulla dorsale tra Osteria Monfenèra (oggi da Miét), il Doc, Monte Tomba, Monfenèra e Monte La Castella.
La 56ª divisione di fanteria italiana, dovendo coprire l'attacco del giorno 16 contro Monte Fontanasecca, viene arretrata e dislocata lungo il semicerchio che, partendo dal Madàl, passa per Monte Spinoncia, Porte di Salton, Camparona, Monte Medata, Monte S/ciarèr, Monte Pallón, i Brendài e Osteria Monfenèra.

18 novembre - Cominciano i massicci attacchi della 50ª divisione Jäger tedesca del generale von Wodke contro la dorsale del Monte Tomba e della Monfenèra: la cima rimane però in mano agli italiani ed i tentativi d'assalto all'arma bianca si protrarranno per cinque giorni.
Anche la sortita del battaglione alpino del Württemberg, guidato dal tenente Erwin Rommel, non raggiunge i successi sperati nei suoi attacchi dal Madàl e da Monte Zoc verso M. Spinoncia.

Il 19 novembre, come dice il Bollettino di Guerra italiano, «…sulla fronte Monte Tomba e Monfenèra, la lotta, cominciata nella notte sul 18, continua accanitissima. Quattro volte il nemico ha interrotto il bombardamento delle nostre posizioni sul costone di Monfenèra, per lanciarvi contro le sue masse: altrettante volte le nostre truppe, con bravura superiore ad ogni elogio, le hanno affrontate e ricacciate ...».


Le nostre truppe, dopo una drammatica ritirata, pervennero alla nuova linea logore e stremate.




Il disastro venne evitato grazie alla forza d'animo ed all'esperienza del Comandante Supremo, Generale Luigi Cadorna, il quale, nella circostanza, seppe coordinare il ripiegamento.




E malgrado la stanchezza e le gravi condizioni logistiche e tattiche, i nostri soldati si prodigarono alacremente per costruire una nuova barriera difensiva atta ad arrestare definitivamente il nemico che imbaldanzito dai recenti successi, puntava alla totale distruzione dell'Esercito Italiano.





Consci dell'importanza del loro compito - "Monte Grappa tu sei la mia Patria" diceva la loro canzone -, i soldati del Grappa, anche a costo dei più gravi sacrifici, nella prima e seconda battaglia difensiva contesero accanitamente ogni palmo di terreno all'irruenza nemica, sino a stroncarne ogni velleità offensiva e travolgerla per sempre con la terza battaglia dell'ottobre 1918.

Postazione di mitragliatrice in trincea.




Vista dall'esterno della postazione di mitragliatrice e interno di protezione.



avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2021 ore 19:03

Interessantissimo! Bravo Loris!

avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2021 ore 19:04

Altro ottimo documento. Ciao. Mario.

avatarsupporter
inviato il 17 Novembre 2021 ore 19:20

.......................... molto ma molto interessante il tutto .....................
7 ciao Ray Palm-

avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2021 ore 20:08

Bravissimo come sempre, altra lezione di storia e di memoria.
Un grande lavoro di ricerca e documentazione, con scatti attuali molto belli a corredo.
Fa veramente venire i brividi pensare a quanto hanno fatto e quanti di loro hanno sacrificato la loro vita per noi.
Sinceri complimenti.

avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2021 ore 21:54

Grande Loris.....;-)...adesso è solo un bellissimo sottobosco.....ma è doveroso conoscere cio che è stato per i nostri nonni
Sempre un lavoro straordinario....complimenti ;-)

avatarsenior
inviato il 18 Novembre 2021 ore 9:20

Molto bravo per l'ottima ed accurata documentazione storica, tanti complimenti!

ciao Claudio

avatarsupporter
inviato il 19 Novembre 2021 ore 20:23

Interessante didascalia e immagine
Complimenti Loris
Un caro saluto e buon fine settimana
Mauro

avatarsenior
inviato il 19 Novembre 2021 ore 22:52

Ciao Loris, altro bellissimo e dettagliato documento storico, complimenti ciao ginoCool

avatarsupporter
inviato il 20 Novembre 2021 ore 21:42

Bellissima immagine... Cool

avatarsenior
inviato il 21 Novembre 2021 ore 22:18

Immagini molto belle e sempre molto interessanti, sempre Bravo Loris,
Complimenti, un caro saluto
Paola

avatarsupporter
inviato il 22 Novembre 2021 ore 13:05

ottima ripresa

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2021 ore 17:34

Un racco epico.
Molto bello anche questa tua visione corredata da descrizione esauriente.
Ciao Loris

L' uomo della pianura

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2021 ore 21:34

Fortunatamente molto lentamente la natura si riprende tutto.;-)

avatarsupporter
inviato il 22 Novembre 2021 ore 23:55

Gaet:-PSorriso
Mario:-P;-)
Ray:-PSorriso
Rivo:-PSorriso
Stefano:-PSorriso
Claudio:-PSorriso
Mauro:-PSorriso
Gino:-PSorriso
Luciano:-PSorriso
Paola:-PSorriso
Werner:-PSorriso
Alessandro:-PSorriso
Roberto:-PSorriso

Cari amici, vi ringrazio per l'attenzione che avete avuto nel leggere e osservare il racconto fotografico dedicato alle storie di trincea, sono contento che vi sia piaciuto e che l'abbiate trovato interessante.

Grazie a tutti voi amiche ed amici carissimiSorriso
Loris

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2021 ore 10:08

Splendido lavoro Loris

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2021 ore 10:31

Complimenti!!! Un altro dei tuoi capolavori storico-fotografici Sorriso
Ciao, Carlo

avatarsupporter
inviato il 23 Novembre 2021 ore 20:56

Un racconto molto interessante e ben documentato!
Ciao
Francesco

avatarsupporter
inviato il 24 Novembre 2021 ore 13:37

Pierpaolo:-P
Carlo:-P
Francesco:-P

Felice del vostro interesse e apprezzamento, mi fa molto piacere sapere che il lavoro sia di vostro gradimentoSorriso

Grazie di cuore a tutti voi amici carissimiSorriso
Loris

avatarsupporter
inviato il 25 Novembre 2021 ore 17:07

Interessante dossier, bravo loris!
Un saluto Agata


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