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Storie di trincea...

Dolomiti e storie vissute

Vedi galleria (22 foto)

Storie di trincea inviata il 17 Dicembre 2020 ore 1:36 da Lorisb. 64 commenti, 1336 visite. [retina]

, 1/640 f/7.1, ISO 100, mano libera. Monte Piana, Italia.

La vita di trincea e stata raccontata attraverso lettere, documenti storici e diari di guerra, io posso solo arricchire tutto questo con immagini che ricordano i luoghi degli anni trascorsi in quelle immani condizioni, ben tre anni intaccati dal 1915 al '16 e '17 il mio lavoro come al solito sarà sviluppato non solo in didascalia ma continuerà nel primo commento con immagini e narrazione, troverete anche la cartina delle postazioni . Ringrazio fin da adesso chi mi ha seguito fin'ora con le storie già narrate e chi per la prima volta farà conoscenza del nuovo racconto. «[...] ogni quarto d'ora una luce più odiosa della tenebra [...] per pochi secondi illuminava ogni cosa a giorno. Allora tutti ammutivano e ciascuno s irrigidiva nell'atto in cui si trovava, con quegli occhi sbarrati, con quelle facce smunte da tre giorni senza pane e due notti senza sonno» (tenente Antonio Meneghetti) .............«Quassù l'inverno cominciò già alla fine di settembre, non nel silenzio e nella pace, [...] ma con il frastuono pauroso della guerra. [...] il nemico non concedeva nemmeno l'ultimo riposo ai propri caduti, rimasti a centinaia davanti ai nostri reticolati dopo sanguinosi attacchi, e che noi avevamo seppellito sul posto; le granate dei grossi calibri sconvolgevano notte e giorno il terreno riaprendo le fosse [...]» (Kaiserschütze Heinz von Lichem)



Vedi in alta risoluzione 22.1 MP  





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avatarsupporter
inviato il 17 Dicembre 2020 ore 1:42

Le difficoltà climatiche invernali e la palese difficoltà di insediare postazioni sistemate più in alto, fecero tramontare l'idea di un'azione in grande stile su monte Piana, né su regioni limitrofe, le azioni sporadiche e le azioni di disturbo non si fermarono ma non ci furono più azioni italiane di grosso peso sul fronte del monte Piana. Entrambi gli schieramenti, ma soprattutto quello austriaco, pensarono a rinforzare le posizioni e ad adattarle al clima rigido dell'inverno, da parte austriaca venne messa in funzione la prima teleferica austriaca, e iniziati i lavori per la teleferica pesante da Landro, inoltre fu fornita l'energia elettrica agli impianti austriaci.

Anche da parte italiana fervono i lavori per l'ultimazione dei rifugi e delle postazioni avanzate in vista dell'inverno. In dicembre il generale Nava fu sostituito con il generale Mario Nicolis di Robilant, ed entrambi gli schieramenti iniziano una nuova guerra, quella contro i rigori dell'inverno, i Landesschützen sistemano la linea elettrica per l'illuminazione delle baracche del pianoro nord e per l'utilizzo di un riflettore portatile. I primi di gennaio viene ultimata la teleferica pesante austriaca e alla guarnigione vengono inviati 3 lanciafiamme e 3 lanciamine. Ma a provocare morte non sono solo le armi da fuoco, ma anche le valanghe, come quella del 5 marzo che travolse 150 uomini austriaci, che per 17 ore cercarono i loro commilitoni, senza però incontrare alcun'azione offensiva dagli italiani che non spararono nemmeno un colpo.

Continua la lotta in trincea.
Per tutto il mese di agosto, un susseguirsi di attacchi sconvolsero il pianoro di monte Piana, l'11 agosto, reparti italiani occupano il costone occidentale in parte in mano austriaca con ardite azioni degli alpini al comando del capitano Rota e del sottotenente Croce, e nel pomeriggio dello stesso giorno seguirono violenti contrattacchi di reparti bavaresi tutti respinti. La lotta è senza tregua, la notte gli austriaci lanciano bombe a mano e sparano fucilate in continuazione sulle linee italiane per non farle riposare, i giorni seguenti ci furono anche violenti attacchi che sfociarono in sanguinosi corpo a corpo, che il 15 agosto costarono agli austriaci più di 100 morti e 44 morti e 64 feriti per gli italiani.

Solo l'11 settembre gli italiani passarono ad un serio contrattacco, dopo che il 1settembre gli austriaci conquistarono il costone orientale dal quale gli italiani martellavano il "sentiero dei pionieri" su cui transitavano i portatori nemici. I comandi italiani decidono per una manovra di aggiramento nel settore più elevato del versante orientale, oltre che proseguire gli attacchi lungo il versante occidentale e la val Popena, dove i reticolati sono però intatti. All'alba inizia l'azione delle artiglierie di piccolo e medio calibro contro le pendici settentrionali di monte Fumo, sul costone nord-ovest di monte Piana e contro monte Piano. Ma a causa della mal progettazione dell'attacco che incredibilmente si decise dovesse sfondare in uno dei punti meglio protetti del nemico, alle 19.30 l'azione venne sospesa.

Il giorno seguente il bombardamento italiano prosegue, vengono respinti dei contrattacchi austriaci atti a riprendere la trincea di val Popena, e l'avvolgimento delle postazioni nemiche non procede. Il 13 settembre continua il bombardamento italiano e una squadra di guastatori ritenta inutilmente il taglio del reticolato di monte Piano, ma il giorno seguente gli austriaci reagiscono attaccando su tutto il fronte, ma vengono respinti dall'artiglieria italiana.

Linea rosa: Val Popena





Il 14 gli austriaci attaccano su tutto il fronte di val Popena bassa ma vengono respinti dall'artiglieria italiana che però lamenta 2 pezzi colpiti ed uno reso inservibile. Per giorni e giorni attacchi e contrattacchi si susseguono con ogni mezzi, l'ostinazione del comando italiano fa sì che per giorni pattuglie vengono spazzate via nel tentativo di passare i reticolati di monte Piano, solo il 26 settembre le operazioni terminano, quando il 9 battaglione desiste, dall'azione seppur spinto dai comandi di Brigata, che volevano continue e inutili ondate verso un obbiettivo inconquistabile.


























avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2020 ore 1:53

Caro Loris, ho letto con interesse ed emozione la didascalia e il resoconto della battaglia.
Ho visto le foto che testimoniano il periodo.
La foto proposta in b&n rende ancora di più la fatica, le paure e i giorni bui passati in trincea dai Nostri Valorosi Eroi.
Personalmente ho visitato alcune trincee al confine Italo-Sloveno e Italo-Austriaco.
Li reputo e per me lo sono, luoghi sacri dove per sacro non è solo l'espressione Religiosa ma qualcosa che la affianca; il sacrificio è simile ai sacrifici di questi Eroi oggi, purtroppo, dimenticati perchè questa è la realtà e ci si ricorda solo all'occorrenza e/o ricorrenze.
Oggi le battaglie sono altre dove il "convenzionale" non è convenzionale.
Grazie per aver postato un pezzetto della Nostra Storia.
Un caro saluto
Franco

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2020 ore 1:57

Molto bella questa immagine che in BN fa apprezzare ancora di piu il contenuto
del quale, mi ricordo ,avevamo già fatto in un altro bellissimo tuo scatto ,alcune riflessioni molto interessanti
Un argomento che mi appassiona moltissimo
Molto bella la didascalia e anche le altre immagini accompagnate dalla bellissima narrativa
Tanti complimenti Loris
Un caro saluto
Stefano

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2020 ore 4:59

Ciao Louis , gli amici Franco e Stefano hanno già detto il mio pensiero .
Faccio una semplice constatazione
La situazione di oggi chiede di stare in casa comodi sui divani e di uscire meno possibile se non necessario ma....l'aperitivo chiama , troppo sacrificio stare in casa .,magari queste storie aiutano a capire......ma ne dubito.
Bella e emozionante sia la foto che il racconto
Grazie ragazzi
Grazie Louis

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2020 ore 6:10

Racconto e foto molto coinvolgente, in un ottimo bianco e nero.
Complimenti Loris.
Un saluto fiore.;-)

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2020 ore 7:48

Complimenti Loris, hai fatto un lavoro di ricerca storica eccellente corredata con splendide immagini.
La Grande Guerra è stata una delle più cruente di sempre e questo tuo lavoro tiene viva la memoria
di chi ha dato la propria vita per la Patria.

Un caro saluto, Livio

avatarsupporter
inviato il 17 Dicembre 2020 ore 8:38

Meticoloso ed esaustivo lavoro di ricerca corredato da un aserie di scatti che raccontano quanto e forse più delle parole stesse ...
La Storia, oggi, è ormai banalizzata a voci enciclopediche e non gode di ribalta social: grave nocumento per le generazioni attuali e che verranno ...
Ciao e supercomplimenti!
Simone

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2020 ore 9:01

Drammaticamente bella...

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2020 ore 10:38

Una inquadratura che è quasi una soggettiva dal punto di vista di quei poveri giovani, costretti chissà perchè, a difendere pochi metri di sassi o a conquistarli, morendo o uccidendo altri giovani!Eeeek!!!
Complimenti per l'immagine e per il tuo impegno Loris ;-)

Fabio

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2020 ore 12:46

Bellissima testimonianza arricchita dalle tue preziose didascalie. Complimenti per la foto, ottimo il viraggio in bn che enfatizza la scena, un caro saluto Loris... ciao

avatarsupporter
inviato il 17 Dicembre 2020 ore 16:30

Complimenti, un'altra bella foto che documenta perfettamente quanto racconti in didascalia
Ciao
Fabrizio

avatarsupporter
inviato il 18 Dicembre 2020 ore 0:42

Franco:-P
Stefano:-P
Claudio:-P
Fiore:-P
Livio:-P
Simone:-P
Ale:-P
Fabio:-P
Alfonso:-P
Fabrizio:-P

Grazie ragazzi per la vostra partecipazione, è un gran piacere leggere i vostri commenti positivi, la storia ci appartiene e non va accantonata perché fa parte della nostra società, sono passati più di cento anni dalla fine del conflitto mondiale ed ormai i reduci non sono più tra di noi, rimangono i documenti storici ed i luoghi della testimonianza nell'arco alpino al confine con l'Austria e la Slovenia, io ho visitato il Monte Grappa nell'anno del centenario e questo agosto le Dolomiti di Sesto, ho iniziato a legare le mie fotografie con i racconti storici pensando di fare una sorta di libro storico illustrato dedicato a quei ragazzi che hanno combattuto da ambo le parti ed hanno perso la loro giovinezza tra quelle montagne. Sono contento che tale testimonianza sia stata ben accolta dagli amici yuzini, non mancherà un seguito perciò vi aspetto alle prossime realizzazioni.

Un saluto amici carissimi vi ringrazio nuovamente per l'attenzione riservata, un saluto a chi ha lasciato un mi piace o semplicemente si è soffermatoSorriso
Loris

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2020 ore 9:47

Racconto e immagini incredibili, davvero un bel lavoro, complimenti!
Ciao
StefaniaSorriso

avatarsupporter
inviato il 18 Dicembre 2020 ore 10:14

Bel viraggio, complimenti ciao Corrado

avatarsupporter
inviato il 18 Dicembre 2020 ore 10:20

Le tue non sono solo semplici e bellissime fotografie. Sono racconti e reportage del passato che mi fanno rivivere gli antichi momenti passati dai nostri padri e nonni. Complimenti!
Ciao
Francesco

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2020 ore 10:43

Bellissima immagine Loris valorizzata da un ottimo B&N, la storia fa parte delle nostre vite e ogni tanto e bene ricordalo. Ciao

avatarsupporter
inviato il 18 Dicembre 2020 ore 12:01

Con il tuo gran lavoro fai rivivere milioni di uomini e doni, quanto meno, concretezza al ricordo della loro fatica e del loro sacrificio.
Molto bravo, Loris, chissà cosa direbbe il nonno.....
Un caro saluto.
Paolo

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2020 ore 12:15

Con il tuo gran lavoro fai rivivere milioni di uomini e doni, quanto meno, concretezza al ricordo della loro fatica e del loro sacrificio.
Condivido i commento dell' amico Paolo, molto bravo Loris!
Un saluto.
Roberto

avatarsupporter
inviato il 18 Dicembre 2020 ore 13:11

Per me e" un gran gran bel lavoro ....PER NON DIMENTICARE ....grazie di esserci..................

avatarsupporter
inviato il 18 Dicembre 2020 ore 13:46

Foto e didascalia toccante, è difficile solo immaginare la vita reale di chi ha sfortunatamente vissuto la fatica di quel periodo.
Complimenti per il documento lavoro.
Un saluto, Vincenzo


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