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| inviato il 06 Agosto 2020 ore 9:12
Bella composizione, fortunata ad essere lì |
| inviato il 06 Agosto 2020 ore 9:16
Posto magico Arles... brava Caterina! |
| inviato il 06 Agosto 2020 ore 9:26
bellissimo lavoro Caterina, complimenti |
| inviato il 06 Agosto 2020 ore 9:41
Grazie Caterina, per lo scatto e la galleria a ricordare un evento che ho avuto la fortuna di frequentare e spero come tutti possa ritornare anche meglio di prima. Un saluto Andrea |
| inviato il 06 Agosto 2020 ore 11:21
Splendida immagine, solo complimenti.. |
| inviato il 06 Agosto 2020 ore 11:40
Grazie Peppe, Matteo, Marco, Andrea e Marco Buona giornata, ciao |
| inviato il 07 Agosto 2020 ore 4:41
Immagine altamente ricca di spunti. Di politica, di costume, con un accenno alla modernità - è praticamente separata in due dalla demarcazione netta tra luce e ombra. I manifesti buttati a casaccio su un muro presumibilmente in celloblock verniciato in modo oRibile fanno venire in mente come i parigini vedano la provincia francese, e la Provenza lo è a partire dall'etimo. La foto della donna di colore rimanda subito alle colonie d'outremer, a Dumas e a tanti mulatti disprezzati che pure hanno dato molto alla cultura transalpina. E vien quasi da dire: ma è Arles o qualche piccola città vicino la Caienna? Tutto è disordinato, sverniciato, svogliato, e vivo. La saracinesca di destra è stata rinnovata male. I succitati manifesti. Il marciapiede dal bordo giallo scartavetrato dalle auto. Poi, nell'altra metà, le bici abbandonate, e una sull'altra, alla mercè delle auto e di chiunque. Le tende aperte di diversi colori. Gli ombrelloni storti. Il ristorante che invade il suolo pubblico. I cavi sui muri. Sembra Italia, e quasi lo è. Un'ispirazione per personaggi alla Renato Nicolini: vedono come si danno da fare qui, e importano idee per l'estate romana, o milanese, o napoletana, o fiorentina. Mode necessarie per attrarre turisti, e imprimere loro nella mente in piccolo il ricordo tipico delle città sante, l'odore di urina, di calca, di asfalto che si squaglia sotto la suola delle scarpe. Metallo rovente, ricerca di un ristoro in qualche museo che ci nasconda da un sole opprimente, spione, tentacolare nel suo insinuarsi tra le vie. |
| inviato il 07 Agosto 2020 ore 8:56
Grazie Mediamente Hai ben colto le contraddizioni di Arles, elegante e decadente al tempo stesso, si resta stupiti da alcuni palazzi in centro in cui vengono ospitate mostre che rivelano interni abbandonati e fatiscenti, la Provenza è storicamente terra di fortunata contaminazione culturale, Francia, italia, Spagna ognuna ha dato qualcosa, adesso si è aggiunta quella portata dal turismo di massa...meno fortunata Ciao |
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