JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).
Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.
Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:
Quando torno nella grande valle del Po' che mi ha visto crescere tanti anni fa non riesco a non commuovermi davanti a immagini come questa che, catturate dai miei occhi, hanno impresso ricordi indelebili nella mia mente… Ricordi, indelebili … almeno per ora… Ieri ho visitato una zia di 92 anni e un'altra signora di 82 circa, entrambe vissute in campagna ed entrambe distanti dalla realtà, ma che hanno conservato il loro carattere allegro la prima e "sobrio", non trovo termine migliore, la seconda… Non riconoscono se non a tratti i più stretti parenti e vivono nel loro mondo, un mondo a cui noi, ancora "in noi", non potendovi accedere, attribuiamo etichette negative come per esempio "demenza senile"... Si legge: "La demenza è un deterioramento cognitivo globale, cronico e generalmente irreversibile". La demenza c'è sempre stata, ma solo ai giorni nostri costituisce un problema perché non si ha più tempo o pazienza o forza per restare vicini agli anziani che non sono più lucidi come richiederebbe la nostra società… Nonostante l'offuscamento delle loro menti la zia e la signora rimangono persone col loro carattere e la loro dignità e i loro ricordi più forti che sicuramente a tratti emergeranno… A un certo punto la zia è andata a riposare e noi, rimasti nella stanza dove abbiamo pranzato, ci siamo sorpresi ad ascoltare i suoi canti che, a detta di mio cugino, possono andare avanti ore… Queste menti non più "utili" alla nostra società e vittime di sentenze "irreversibili" forse si sono solo spostate in un piano a noi vietato, che non capiamo o che non sappiamo interpretare, un piano di "libertà" che ci spaventa perché una volta raggiuntolo temiamo di perdere la nostra identità… Per non rendere la nostra vicinanza a queste persone troppo pesante tentiamo di inibire questa loro "altra dimensione" con pesanti somministrazioni di rimedi medicinali ovvero calmanti… Continuate a sognare care amiche e a ripassare con la memoria che vi resta immagini come questa, sbiadite, ma che vi sono appartenute e che di sicuro provocheranno in voi emozioni e, a volte, canti… (Emilia 25 - gen - 2020 Huawei G8).
Hai domande e curiosità su questa immagine? Vuoi chiedere qualcosa all'autore, dargli suggerimenti per migliorare, oppure complimentarti per una foto che ti ha colpito particolarmente?
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 242000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.
se le avessero messe in un ricovero per anziani sarebbero già morte,private della loro personalità e della loro saggezza propria degli anziani. Loro sanno benissimo cosa c'è oltre la nebbia. ciao da lorenzo
Caro Lorenzo sono contento che tu abbia letto la storia che accompagna questo scatto senza pretese... Sono d'accordo con te e spero che quando ci toccherà anche noi saremo accompagnati al "piano superiore" (di saggezza) dai nostri ricordi più o meno avvolti nella nebbia... Un caro saluto! Luca