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Nel 2015 è stato completata la ristrutturazione conservativa del casello di guardianìa idraulica delle Dighe del Panperduto, pregevole edificio storico edificato nel 1884, oggi destinato ad accogliere il flusso di turisti lungo l'itinerario fluviale e ciclopedonale. Nella seconda metà del XIX si discusse su vari progetti per irrigare le terre a Nord di Milano utilizzando le acque dei laghi prealpini. Tra i progetti prevalse quello degli ingegneri Villoresi e Meraviglia. Il decreto finanziario del 1868 prevedeva così la realizzazione di due canali irrigui e navigabili dal lago Maggiore e dal Lago di Lugano fino a Parabiago e poi, da qui, fino a Cassano d'Adda. L'ingegnere Meraviglia rinunciò all'impresa davanti alle numerose critiche ed ai dubbi sugli effettivi benefici e gli enormi costi; l'ingegner Villoresi invece continuò con il suo progetto che fu portato a termine dopo la sua morte nel 1879. Le Dighe del Panperduto costituirono l'opera idraulica da cui ebbero origine il sistema dei Navigli e il Canale Villoresi. Ceduti i progetti alla " Società italiana per le condotte d'acqua" si iniziarono i lavori che portarono all'inaugurazione delle dighe il 28 aprile del 1884. Nel 1886 fu aperto il canale fino al torrente Bozzenta in Lainate; nel 1891 fu collaudato il secondo tratto fino a Cassano d'Adda. Il progetto del canale dal lago di Lugano a Parabiago fu abbandonato. Tra il 1897 ed il 1899 fu costruito, a fianco del Villoresi, il Canale Industriale o Canale Vittorio Emanuele III che intercettò anche le acque del Naviglio Grande, modificandone il percorso, per servire la centrale idroelettrica di Vizzola Ticino, inaugurata nel 1901. La diga della Morina fu costruita più a monte durante la seconda guerra mondiale per regolare ulteriormente le acque del lago Maggiore e portare a termine i progetti dell'ingegner Villoresi. Oggi il Canale è diventato importante per il paesaggio e per il turismo del nord Milano assumendo un valore sempre maggiore per la qualità dell'ambiente, pur mantenendo la sua iniziale funzione irrigua. L'origine del nome è ancora incerta.C'è chi fa riferimento alle enormi spese per lo scavo dei canali, non ripagate dai benefici ottenuti; chi allude a scavi realizzati mediante il contributo forzoso di mano d'opera che non aveva così il tempo di procurarsi il pane quotidiano. C'è chi ritiene anche che la denominazione sia da ricollegare al rischio di ribaltamento cui andavano incontro le imbarcazioni che trasportavano merci in quella tratta del fiume Ticino, nelle vicinanze dell'abitato Maddalena di Somma Lombardo, dove ci sono ancora dei salti d'acqua. Con il ribaltamento dell'imbarcazione si perdeva il carico ed il guadagno della giornata, cioè il pane.
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