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| inviato il 22 Novembre 2016 ore 18:59
Soggetto sgradevolissimo, messaggio oscuro... per me, of course... |
| inviato il 22 Novembre 2016 ore 22:09
Sindrome di Fregoli, dietro la maschera c'è sempre la stessa persona.. difficile spiegare i meandri psichiatrici. Comunque le modelle cinquantenni obese sono le piû comuni nelle scuole d'Arte e nei licei artistici, una ragione ci sarà.. |
| inviato il 23 Novembre 2016 ore 11:25
Gli individui affetti da quella sindrome ritengono di essere ricorrentemente perseguitati da un individuo che si sostituisce ad altre persone. Ok fin qui ci sono, ma come questa foto fa riferimento a questo? perchè quelle macchie sul sesso? il colore verde e rosso sono stati scelti perchè? Scusa la selva di domande, ma non capisco bene lo scatto e vorrei provare interpretarlo |
| inviato il 23 Novembre 2016 ore 14:31
Quoto Labirint, lo scatto è interessante e tecnicamente ben fatto ma le macchie di colore lo rendono difficile da guardare, puoi spiegarcele per favore? |
| inviato il 23 Novembre 2016 ore 14:44
Il rosso e il verde.. i segnali on/off del semaforo. Volevo simboleggiare col colore il permesso ( che mi sono preso ) nel riprendere una modella contraria ai canoni della "bellezza". Molte persone, su questa foto, hanno invece visto una specie di censura inconscia, tipo mettere le mutande alle statue. Può essere. |
| inviato il 23 Novembre 2016 ore 14:59
No a me non disturba affatto la modella,anzi più di una volta ho lavorato con una persone lontane dai canoni classici, semplicemente per me la foto non è molto ben fatta come scelta luci e come BN, sinceramente mi sembra un po' buttata li e poi pasticciata con dei colori. Quindi volevo capirne bene il senso perchè credo che se si fanno certi scatti bisogna avere una logica forte dietro. Ammetto di essere semiignorante artisticamente parlando, ma sono anche convinto che non ci si possa nascondere dietro questa parola. Continuo a non capire il legame tra scatto e sindrome da te citata, lo scatto non è rigoroso e frontale in modo da rendere tutto perfettamente simmetrico come la posa spingerebbe a fare |
| inviato il 23 Novembre 2016 ore 17:20
Anche con questa modella sicuramente si potrebbero tirare fuori delle buone cose, ma questa foto proprio no. |
| inviato il 23 Novembre 2016 ore 17:32
non mi considero un artista ma un artigiano, cmq ben vengano le tue critiche; il filo conduttore "forte" di molte mie scelte è dettato dall'anti-narcisismo. Vero che nel DSM-V il narcisismo non è più considerato disturbo psichiatrico bensì carattere della personalità, ma nel luogo comune, la modella e il fotografo creano una diade narcisistica. Mettere una maschera sul volto o chiedere ad una persona non convenzionale di posare è secondo il mio parere, una equivalenza. Il pasticcio dei colori è un "tocco" in questa foto, di solito uso segnare con la tavoletta grafica "sfregi" più pesanti tipo i disegni sui muri, le grafie non grafologiche, i murales più arrabbiati. Nella galleria "Sindrome di Fregoli" che in parte potrebbe appartenermi per alcuni tratti, esploro le connessioni tra me e l'altro sconosciuto, nascosto da una maschera. Vero che in un preciso istante eravamo uno di fronte l'altro. Ma poi il percorso diverge. La modella si toglie la maschera, io ripongo la reflex nella borsa, lei torna alla sua vita e io nella mia. Già il far "agitare" l'osservatore, sia sulla tecnica che sul messaggio, è un buon riscontro, mi impegnerò di più in futuro. Grazie dei commenti critici. |
| inviato il 24 Novembre 2016 ore 15:32
secondo me parti da idee molto interessanti, credo che forse devi lavorare di più sull'immagine tutto qui |
| inviato il 25 Novembre 2016 ore 7:18
Non finisco mai di imparare, è che uso il digitale pensando ancora di avere il 35mm pellicola.. e non so se voglio cambiare atteggiamento. Grazie di tutti gli spunti critici, grazie davvero. |
| inviato il 27 Novembre 2016 ore 23:39
Sono andato a vedere la galleria completa che hai realizzato. Effettivamente c'è una contestualizzazione dell'immagine che inserita in quel contesto prende una forma diversa. Rimane "difficile" ma ha una sua logica e crea interesse. Complimenti per l'idea |
| inviato il 27 Novembre 2016 ore 23:56
Vero, il contesto è importante, 21 foto sono circa una stanza in una mostra, allora su una parete è piû facile leggere l'evoluzione di un'idea. Se c'è. E sopratutto le foto o le illustrazioni sono stampate, i pregi e i difetti sono in evidenza. A monitor molti bn sono scarsi rispetto alla stampa fatta bene, opinione mia, forse devo cambiare monitor.. |
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