Che cosa ne pensi di questa foto?Hai domande e curiosità su questa immagine? Vuoi chiedere qualcosa all'autore, dargli suggerimenti per migliorare, oppure complimentarti per una foto che ti ha colpito particolarmente?
Puoi farlo iscrivendoti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 242000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.
| inviato il 05 Aprile 2016 ore 15:19
Una parola sola: bellissima! Ciao, Ezio |
| inviato il 05 Aprile 2016 ore 20:03
ti da modo di pensare, bellissima. |
user67391 | inviato il 06 Aprile 2016 ore 7:48
Io non avrei avuto il coraggio di farla questa foto. E' fatta in ospedale, troppo rispetto per il dolore da sfruttarlo. Scusami, non per questo è una brutta foto, quello che ho scritto prima è solo il mio pensiero. |
| inviato il 06 Aprile 2016 ore 13:54
@Ezio, @klockword, vi ringrazio per l'inaspettato e piacevole commento. @Andrea, rispetto il tuo parere che trovo fondato ma, consentimelo, trovo il termine "sfruttato" alquanto abusato. Indubbiamente occorre una buona dose di coraggio - concetto espresso egregiamente da un altro autorevole iscritto - per eseguire ed esibire taluni scatti ma il fine può e deve essere diverso dal mero "sfruttamento" ( a che pro? non vivo di fotografia!). Considero la fotografia un mezzo espressivo utile a veicolare e trasmettere emozioni, capace di indurre profonde riflessioni ed è per questo che il pensiero espresso da Clockwork mi lusinga. Nella fattispecie, il "dolore" mostrato - ma non ostentato - è semplicemente testimoniato, documentato, condiviso. Purtroppo il "dolore" esiste, fa parte del nostro quotidiano; lo si legge nei volti degli immigrati, dei mendicanti, dei senzatetto, dei senzareddito, degli ammalati ... e la lista potrebbe continuare all'infinito. Ed i modi ed i mezzi per "sfruttarlo" sono tanti e tra questi, permettimelo, non di certo la condivisione su un sito specializzato. Ti ringrazio per avermi dato l'opportunità di puntualizzare e chiarire. |
| inviato il 04 Maggio 2016 ore 23:20
Molto forte. Coraggiosa sicuramente. D'accordo sul principio che non "sfrutti" nulla; sfruttare significa trarre un vantaggio, e tu non l'hai fatto per me. Personalmente non l'avrei pubblicata, forse lo chiamerei rispetto. Ma non sto giudicando, è una visione personale, e rispetto ciò che, magari solo per te, potrebbe essere un ricordo. Sicuramente non uno dei migliori di una possibile persona cara. Comunque uno scatto potente. Buonanotte, Matteo. |
| inviato il 05 Maggio 2016 ore 14:26
Matteo, ti assicuro che questo scatto ha avuto una lunga e travagliata gestazione. In tanti giorni di "convivenza" ho avuto modo di pensarlo, vederlo, sognarlo. Quel volto era diventato la mia ossessione, impossibile resistergli. Ed oggi sono certo che non immortalarlo avrebbe significato mancargli di rispetto. I toni cupi del BN hanno enfatizzato la sofferenza ma, credimi, i tratti erano invece di una dolcezza indescrivibile. Forse più che l'immagine ( forte, hai ragione ) è la didascalia ed il titolo a fuorviare chi osserva, e di questo devo fare pubblica ammenda e scusarmi con voi. La sofferenza, insomma, non era quella "estrema". Ed ho voluto testimoniarla più che ricordarla. Sofferenza e solitudine hanno bisogno di rispetto, verissimo. Rispettare, però, credo significhi soprattutto adoperarsi per annullarla o quantomeno attenuarla, non chiudere gli occhi, girare lo sguardo o abbassare la reflex. Caro Matteo, le tue parole denotano sensibilità ( brillantemente documentata anche dai tuoi scatti ) e ti prego di non considerare questo mio sfogo a te diretto. Anzi, devo ringraziarti, sinceramente: per avermi fornito ulteriori spunti di riflessione e per esserti fermato a "guardarmi". domenico |
| inviato il 06 Maggio 2016 ore 8:50
Uno scatto che suscita riflessione, silenzio e rispetto. Rispetto per la vita, per la sofferenza, per la tarda età e per chi ha vissuto una vita ed ora si appresta a concluderla, in un ciclo perfetto e terribilmente spietato. Come giustamente ha ricordato Matteo, è uno scatto potente. Racchiude ogni cosa, dolcezza, compassione, rabbia, amore e sofferenza. Paradossalmente, a mio modestissimo parere, c'è un elemento visivo che è di una violenza inaudita. Che stravolge il senso della foto e che ti fa capire subito che non è uno scatto qualunque, un dolce sonno direi. Sono le sbarre del letto, che contengono e costringono allo stesso tempo. Caro Domenico, è una foto bellissima. Complimenti a te per averla realizzata con coraggio e grazie per averla condivisa con noi! Giuseppe |
| inviato il 06 Maggio 2016 ore 15:28
Caro Giuseppe, dunque ... Carissimo Giuseppe, certo ... Grazie. Niente altro. |
| inviato il 23 Maggio 2016 ore 18:13
concordo con la tua scelta di inserirla qui, foto di una forza "inaudita", un misto tra dolore e dolcezza da parte tua nel volerla postare, voler condividere con noi le tue emozioni, grazie di ciò! complimenti. Mario |
| inviato il 23 Maggio 2016 ore 18:44
Nuda, cruda, reale, di grande impatto, complimenti |
| inviato il 23 Maggio 2016 ore 18:46
Straziante! Di grande impatto. |
| inviato il 23 Maggio 2016 ore 19:54
Mario, Vittorio, EricDraven, mille volte grazie. Vi auguro una buona serata, domenico |
| inviato il 24 Maggio 2016 ore 0:28
Un documento reale, per ricordare che esistono anche loro, sono loro che hanno costruito quello che stiamo vivendo oggi. |
| inviato il 24 Maggio 2016 ore 0:44
Forte ed intensa. A me ha colpito ed emozionato. Bravo |
| inviato il 24 Maggio 2016 ore 0:45
. |
| inviato il 24 Maggio 2016 ore 19:35
@66ilmoro, Macchia77, contentissimo che il messaggio sia arrivato. Grazie tante per il vostro commento. LucaRossi . Grazie. buona serata. domenico |
| inviato il 27 Maggio 2016 ore 14:29
E' di una bellezza straziante. Mi hai fatto piangere. E hai ragione il viso esprime dolcezza, viene voglia di accarezzarlo. Io non credo che questo sia sfruttare. Sfruttare è altro. Grazie. |
| inviato il 27 Maggio 2016 ore 15:08
Buongiorno Domenico, l'immagine ha suscitato in me ricordi indelebili della mia memori. Potrei utilizzare molti aggettivi per giudicarla, ma penso potrebbe essere interpretata anche come immagine di denuncia, di molti anziani abbandonati dalla famiglia perché sono di peso, per esempio, oppure per le carenti condizioni a cui dovrebbe provvedere uno stato sociale più umano. Le immagini forti hanno fatto sì che alcune cose cambiassero in meglio, potrei citare molti esempi. Complimenti. Saluti. Graziano. |
| inviato il 27 Maggio 2016 ore 15:14
"Non vive ei forse anche sotterra, quando gli sarà muta l'armonia del giorno, se può destarla con soavi cure nella mente de' suoi? Celeste è questa corrispondenza d'amorosi sensi, celeste dote è negli umani; e spesso per lei si vive con l'amico estinto e l'estinto con noi, se pia la terra che lo raccolse infante e lo nutriva, nel suo grembo materno ultimo asilo porgendo, sacre le reliquie renda dall'insultar de' nembi e dal profano piede del vulgo, e serbi un sasso il nome, e di fiori odorata arbore amica le ceneri di molli ombre consoli" il dolore è della vita. saperlo rappresentare significa averne rispetto. a mio avviso |
| inviato il 27 Maggio 2016 ore 15:17
foto molto potente. Suscita emozioni... emozioni forti e sicuramente contrastanti. Personalmente non ci vedo sfruttamento o mera esibizione del dolore. Nel bene e nel male invita a riflettere, sulla serenita', sul dolore, sulla malattia, il ciclo della vita e sulla vecchiaia. Complimenti ancora per la foto e la tua apertura nel voler chiarire sia le scelte prescatto, sia post pubblicazione. Ciao --Cinzia |
|
Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |