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| inviato il 24 Ottobre 2024 ore 21:49
La legge della natura Qualcuno finirà questi giovani che hanno vissuto una breve vita Uno scatto cruento ma e' dura realtà. |
| inviato il 24 Ottobre 2024 ore 21:50
Ma chi è stato? Il gatto? (Edit : ho tolto il like, non avevo letto che per questa immagine non è voluto, a dire il vero non era voluto manco il commento). |
| inviato il 24 Ottobre 2024 ore 21:55
Immagine cruda e drammatica che dimostra quanto sia dura la legge della natura. |
| inviato il 24 Ottobre 2024 ore 21:56
Dura lex, sed lex (quella della natura) Però, spesso, i gatti hanno l'abitudine di regalare alcune delle loro prede ai loro padroni, come segno di affetto e riconoscenza Ciao, Carlo |
| inviato il 24 Ottobre 2024 ore 22:01
Dispiace tantissimo, immagine molto dura. E' la natura. Buona serata ciao |
| inviato il 24 Ottobre 2024 ore 22:03
Caspita che brutta fine un immagine dura me è la legge della natura ciao |
| inviato il 24 Ottobre 2024 ore 22:30
Purtroppo esistono prede e predatori, anche se dispiace bisogna accettarlo. Un caro saluto, Vincenzo |
| inviato il 24 Ottobre 2024 ore 22:38
non a caso il nome scientifico delle averle è lanius che in latino significa macellaio… purtroppo questa è la dura legge della natura, documento molto interessante !!! |
| inviato il 24 Ottobre 2024 ore 23:09
La natura a volte appare crudele. Mi dispiace molto per questa tua brutta esperienza. A Roma cornacchie e gabbiani reali fanno stragi di piccoli uccelli e sembrano essere i nuovi padroni della città. Curioso come questa realtà naturale si sia affermata contemporaneamente alla mafia. Per consolarti osservo che le averle sono molto più rare che in passato. Quest'anno ne ho incontrata una soltanto. |
| inviato il 25 Ottobre 2024 ore 6:32
Una nidiata molto sfortunata…. Interessante documento, ma i genitori erano assenti? |
| inviato il 25 Ottobre 2024 ore 8:28
Non pensavo che lAverla piccola predava suoi simili, dispiace ma preferisco così, una cosa naturale, interessante documento. Ciao |
| inviato il 25 Ottobre 2024 ore 8:44
Sai Giovanni, credo che non potendo impalare i pulli per il loro eccessivo peso li abbia abbandonati dopo aver mangiato le parti più facili da dilaniare, infatti solo impalando le sue prede riesce a strappare brandelli di carne, ma topolini e lucertole sono più leggeri quindi ci riesce facilmente, è una mia interpretazione ma ci può stare... Un saluto e a presto Rob |
| inviato il 25 Ottobre 2024 ore 19:00
No non piace neanche a me, meglio la fotografia!! |
| inviato il 26 Ottobre 2024 ore 9:13
Carissimo Giovanni, immagine tristissima che è, però, lo "specchio" della vita. Se pensiamo che in tanti parti del mondo, purtroppo sempre di più, la stessa sorte tocca a bambini e a persone inermi è un vero... dramma. Ciao, Paolo |
| inviato il 26 Ottobre 2024 ore 10:05
Che dispiacere...le leggi della natura a volte sono molto dure...ottimo documento! Ciao Stefania |
| inviato il 26 Ottobre 2024 ore 10:13
Immagine cruda ma quanto mai realistica e condivido quanto scritto dagli amici Roberto e Paolo. Contrariamente al titolo lascio un like solo per il documento proposto Un caro saluto |
| inviato il 26 Ottobre 2024 ore 10:18
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| inviato il 26 Ottobre 2024 ore 15:53
La vita è dura anche la fuori, insidie e pericoli non mancano. Un animale che uccide per nutrirsi è accettabile e quando ha mangiato il ciclo predatorio è momentaneamente sospeso anche se in questo caso, da come dite, forse lo scopo era diverso, difesa del territorio? Complimenti per questo documento. Un caro saluto. Eraldo. |
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