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Visitare il territorio di Baunei e non percorrere S'istrada longa è quasi un sacrilegio. Questo itinerario racconta la vita dei luoghi e delle genti che li frequentavano. Qui si percepiscono i silenzi, le voci, le forme e i profumi della natura sarda in un distillato senza eguali. Terra antica e selvaggia, quasi continente a parte, con i suoi monumenti naturali, con la sua storia e le sue leggende. Da millenni le montagne del Supramonte hanno ospitato pastori che si sono adattati alle condizioni estreme di questo territorio. Hanno imparato ad arrampicare dove prima solo le capre osavano, hanno costruito passaggi e ponti per superare i tratti di arrampicata più complessi. Queste abilità gli hanno permesso di abitare queste montagne, sfruttando le pochissime risorse disponibili. Alla costante ricerca di pascoli verdi e acqua potabile i pastori del Supramonte spostavano il proprio bestiame ogni anno, risalendo S'Istrada Longa per accedere all'altopiano di Margine. Sull'altopiano l'acqua era presente anche d'estate e le temperature erano più miti delle montagne a ridosso del mare. Il percorso era un tempo gestito dai pastori stessi, che aggiustavano i passaggi e controllavano l'accesso all'altopiano. S'Istrada Longa era anche un passaggio obbligato dal quale controllare e limitare i furti di bestiame. Tra lecci e tassi secolari, magnifiche fioriture di peonia, digitale ed elicriso costellano di colori i canyon sopra i quali volano indisturbate aquile reali, astori e gheppi. Dopo un'impervia discesa lungo un antico torrente il sentiero, segnato da ardimentosi pastori e pazienti carbonai, risale la parete rocciosa fino ad incontrare una stretta cengia contornata da ginepri contorti ed esposta su un vertiginoso dirupo. Sembra di attraversare un ponte sospeso nel vuoto. Esposto in alcuni punti, regala allo spettatore momenti di grande emozione e incomparabile bellezza. S'Istrada Longa è famosa per un lungo passaggio su una cengia incredibilmente esposta, a più di 50m di altezza su una parete verticale. La cengia in alcuni punti non è più larga di 40cm. È quindi indispensabile non soffrire di ansia, vertigini o forme gravi di acrofobia o agorafobia.
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Una storia lunga di anni, fatta di sacrificio ma anche di bellezza, paesaggistica e culturale. Da non dimenticare mai L'antica storia di questa superba Terra. Grazie alla tua accorata poesia, grazie alla tua documentazione, hai lasciato quanto meno una tua traccia di questa bellezza. Complimenti Ignazio.
Che posto! E la cengia cosi stretta può competere con tante cenge dolomitiche, spettacolare questo angolo di Sardegna!! Un piacere vedere queste immagini!! ciao
È un' escursione incredibile non adatta a chi soffre di vertigini , non è dotata di cavo di sicurezza . percorso con dislivello di 800 metri se si effettua il percorso ad anello o di 1000 metri se si va verso la splendida Cala Sisine . Il paesaggio circicostante è di una bellezza ed asprezza incredibile . Si cammina per circa 8 ore esclusivamente per pietraie "spaccacaviglie" ma è un' esperienza che non dimenticherai mai ! Grazie 1000 Mario , Bruno , Renni , Bepi ed a chi ha lasciato un like Ciao Ignazio