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3/5/23 Cercen m. 3280. Siamo ormai agli sgoccioli: la temperatura in montagna è molto alta, la neve è poca ma la ricerca di occasioni non si ferma. Stavolta scegliamo un itinerario in zona Presanella nonostante incertezze sulla apertura della strada che porta ai Pozzi Alti e sulle condizioni di innevamento. Stavolta c'è anche mio figlio Francesco che azzecca l'unico giorno di libertà dal lavoro. Prima delle sette siamo già in cammino, per fortuna la strada è accessibile fino a poco prima dei Pozzi Alti e il lungo di traverso di 5 km che porta al Rif. Denza si preannuncia subito impegnativo. La neve, non uniforme, abbastanza sfondosa nonostante il rigelo notturno ci consente di raggiungere il rifugio in due ore, ma il tasso di adrenalina che regala il paesaggio incantato e incontaminato che ci circonda annulla la preoccupazione per le fatiche successive. C'è da affrontare la lunghissima valle di Presanella dove constatiamo la sempre maggiore diminuzione della vedretta di pari passo con lo scarso innevamento di questa stagione. Risaliamo la dorsale destra seguendo il sentiero indicato per la Presanella . L'obiettivo è cima Cercen m.3280 ma la quota, il sole cocente, lunghezza si fanno sentire e dimezzano la squadra: Elena ed il Tracciatore proseguono e, poco oltre i m. 3000 in prossimità del passo Cercen, Francesco ed io, dopo quasi 5 ore di cammino, decidiamo di fermarci e vedremo scendere gli altri due soddisfatti per aver superato a piedi il canalino dell'anticima e con gli sci la calotta finale fino in vetta. Di nuovo Insieme affrontiamo la discesa prendendo decisamente la direzione della vedretta: discesa molto bella, su neve farinosa un po' pesante che lascia le nostre tracce uniche immortalate nel paesaggio. Prosegue tutto bene fino in prossimità del rifugio dove si incominciano a sentire sfondamenti frequenti. Dopo una breve pausa di riposo e ripresa del ritorno, incomincia il grande “ravanamento”… La prima parte inizia con traversoni sfondosi e dietro-front per curve quasi impossibili poi, raggiunto il sentiero, si può progredire quasi solo a piedi e, a differenza del mattino, a ogni passo si sfonda fino all'inguine! Per tornare alla macchina e fare le ultime poche centinaia di metri di dislivello impieghiamo 2 ore come a salire, ma con dispendio enormemente maggiore di energie. Per Francesco è stata una vera impresa con tutti gli ingredienti dell'avventura, compresi alcuni ricordi di bambino: ha riconosciuto distintamente la strada dei Pozzi alti percorsa a 10 anni, 39 anni fa, con la nostra Alfa Sud bianca la salita alla Presanella compiuta accompagnati dalle Guide di Malè Corradini e Andreis https://www.facebook.com/aldo.menini/posts/pfbid0JpGppi9i3B2P7R3VJxUxsrzc7wEquXy5ZgTFFoAosC1NcW2dqEHCzRG176yimjRbl https://www.icloud.com/sharedalbum #B0n5uWiYJjIYd0#Scialpinismo,#Alpinismo,#Neve,#Snow,#Montagna,#Mountains
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