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La lettura della complessa iconografia dell'Opera va fatta da destra verso sinistra:
Sul trono a destra vediamo Re Mida con le orecchie d'asino a simboleggiare come vesta i panni del cattivo giudice. Al suo fianco vediamo due donne che gli sussurrano parole alle orecchie: esse rappresentano l'Ignoranza e il Sospetto che fanno da cattivi consiglieri.
Immediatamente di fronte al trono vediamo un uomo vestito di nero che rappresenta l'Odio ovvero il sentimento che, in qualche modo, può essere considerato il padre della calunnia.
Alle spalle dell'Odio vediamo la Calunnia: si tratta di una bella donna con in mano una fiaccola accesa che però - nell'interpretazione di Botticelli - non illumina perchè non fa vedere il vero. Nell'altra mano trascina per i capelli la sua vittima. Alle sue spalle essa è circondata da due donne che la adornano: sono la falsa innocenza e la falsa purezza.
Nella parte sinistra dell'Opera abbiamo due figure che, possiamo definire, come le figure chiave che disvelano il significato profondo dell'Opera stessa. Si tratta di una vecchia vestita con un saio nero che rappresenta il Rimorso ed il Pentimento di chi ha distrutto la vita alla vittima delle voci calunniose. Questa figura sembra quasi un'ammonimento che ricorda come presto o tardi la Verità verrà alla luce precipitando gli autori del grave peccato in una condizione di perenne sofferenza per quanto perpetrato. La figura del Rimorso infatti guarda speranzosa la Verità che nuda, sola, con lo sguardo rivolto verso l'alto possiamo vedere in un angolo all'estrema sinistra del quadro. Verità che sembra quasi pregare Dio affinchè finalmente gli venga consentito di rivelarsi. Da notare infine una scelta simbolica del Botticelli davvero emblematica: sia la figura della vittima della Calunnia che la figura della Verità sono rappresentate nude a voler dimostrare che l'offesa e l'umiliazione (rappresentate dell'esposizione in pubblico della nudità) riguarda entrambe.
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Grazie, Paul King; l'opera mette in risalto una negatività presente sulla terra ab origine o quantomeno da quando ha l'uomo ha fatto la sua comparsa, l'autore, Sandro Botticelli si è ispirato ad un dipinto del pittore greco Apelle come sta scritto sulla didascalia che si accompagna all'opera che così recita: a destra il re Mida mal consigliato dal sospetto e dall'ignoranza si accinge a giudicare il calunniato trascinato dalla frode, dall'insidia e dal livore. A sinistra la Penitenza guarda alla verità nuda con lo sguardo elevato al cielo. un caro saluto a te.