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| inviato il 21 Marzo 2013 ore 21:22
Facevano tristezza anche a me quei 2 leoni. La malattia non guarda in faccia a nessuno. |
| inviato il 21 Marzo 2013 ore 22:20
Si davvero triste! a dimostrazione del fatto che per i predatori la vita può essere molto dura.. Non so cosa avessero ma il pensiero che potesse essere contagioso mi ha preoccupato e non poco ! |
| inviato il 22 Marzo 2013 ore 7:09
ottimo documento e particolarmente felice la scelta del b&n !!!!! complimenti, paolo |
| inviato il 22 Marzo 2013 ore 7:43
GRazie Mommotti, mi fa piacere: di solito sono molto cauto sull' utilizzo del BN nelle foto di amimali ma in questo caso ho avuto pochi dubbi su quale versione postare.... |
| inviato il 22 Marzo 2013 ore 16:38
Ha lo sguardo verso il basso eppure perso nel vuoto. Mi dispiace molto. Bel documento. Giusta la scelta del Bianco e nero. Ciao! |
user754 | inviato il 22 Marzo 2013 ore 17:13
Che tristezza! Ottimo B&N |
| inviato il 22 Marzo 2013 ore 20:29
Grazie! E' vero, è una scena che mi ha messo una gran tristezza! Soprattutto il maschio era davvero sfinito e credo prossimo alla fine che magari sarà sopraggiunta non molto dopo per un branco di iene.......... |
| inviato il 23 Marzo 2013 ore 18:33
Veramente una pena,povero leone. |
| inviato il 23 Marzo 2013 ore 19:25
Purtroppo si, tra l' altro sono i miei animali preferiti ma la vita della savana è anche questa e non è mai tenera con i predatori. Nel Serengeti oltre il 90% dei leoni maschi non muore di morte naturale! |
user22061 | inviato il 24 Marzo 2013 ore 15:45
Triste ma molto realistica, il bianco e nero acquisce la drammaticita'. Bella foto. |
| inviato il 24 Marzo 2013 ore 15:56
Un bel documento, invece l'espressione e la posizione del leone danno l'idea di quanto stia soffrendo. Povero leone. Mattia |
| inviato il 24 Marzo 2013 ore 17:06
Grazie mille Paolo e Mattina! |
| inviato il 01 Aprile 2013 ore 9:52
Triste...ma questa è la realtà della natura il tutto accentuato dal BN. Scatto super. |
| inviato il 01 Aprile 2013 ore 10:52
Grazie mille Fly62, è proprio così: bellissima ma senza sconti per nessuno.....nonostante non fosse un esemplare vecchio secondo me era prossimo a finire i suoi giorni... |
| inviato il 04 Aprile 2013 ore 17:06
Bella.....ma tra questa e quella del piccolo di gnu soffocato dalla giovane femmina di ghepardo mi hanno messo una tristezza pazzesca. Fortunatamente o sfortunatamente.....ero già tornato a casa... Daniele |
| inviato il 04 Aprile 2013 ore 17:15
Ciao Daniele! A dire il vero per il piccolo di gnu ovviamente mi è dispiaciuto ma a me sono stati questi due leoni ( c'era anche la femmina ) a mettermi veramente tristezza. Ogni giorno i predatori mangiano le prede come è giusto che sia e normalmente la sofferenza dura meno perchè la preda viene uccisa mente la malattia è qualcosa forse di più inaspettato che indebolisce giorno dopo giorno ed è forse qualcosa a noi purtroppo più vicino.... |
| inviato il 27 Giugno 2013 ore 9:14
A Ngorongoro c'è un problema di ricambio genetico dovuto a isolamento che rende i leoni in quella zona particolarmente soggetti a contrarre malattie rispetto ad altri, oltre naturalmente alle normali cause di morte per i grandi predatori (scarsità di cibo, lotte territoriali, traumi e fratture riportati durante la caccia, eccetera). E' un problema noto cui si sta cercando di porre rimedio tra mille difficoltà, quindi può darsi che la condizione di questi leoni relativamente giovani ma così conciati abbia qualcosa a che fare con tutto questo. Sono stato a Ngorongoro a febbraio e poi di nuovo a maggio, fortunatamente per il mio umore non ho assistito a nessuna scena simile. Una mattina però mi sono imbattuto in una leonessa con i suoi due piccoli, erano davvero piccoli ma ne erano rimasti soltanto due... è stato triste incontrarla nuovamente un paio di giorni dopo e vederne uno solo. Comunque, questo scatto è una bella testimonianza anche se è di quelli cose che uno preferirebbe non vedere. La natura, del resto, non è soltanto leopardi sull'albero con sullo sfondo albe o tramonti mozzafiato. |
| inviato il 27 Giugno 2013 ore 9:24
E' la dura legge della natura e della selezione naturale. Mette tristezza, ma non ci si può fare niente. Passando alla foto, il b/n secondo me è la scelta migliore per rendere ancora più drammatica ed incolore la scena ripresa. Bravo Memy, come sempre! |
| inviato il 27 Giugno 2013 ore 9:38
Ciao Edoardo, il Ngorongoro è un posto magico che frequento regolarmente da ormai 15 anni e di cui conosco abbastanza anche per avere avuto l' occasione di parlare con diversi ricercatori ed a dire il vero i leoni del Ngorongoro non sono così isolati perché possono entrare ed uscire senza problemi per cui c'è un ricambio ciclico del patrimonio genetico regolato più che altro dalla forza dei leoni residenti che ovviamente difendono il territorio e combattono l' entrata di nuovi soggetti. I problemi di questi due leoni erano dovuti quasi sicuramente ad una malattia o ad una grossa intossicazione alimentare mentre la mortalità infantile dei leoni ( ancora peggio per i ghepardi ......) purtroppo è una cosa "normale" e solo pochi cuccioli ( 1 su 6 se mi ricordo bene.. ) arrivano all' età adulta. L' isolamento genetico invece è grandissimo per i rinoceronti neri tanto che per anni non ci sono state nascite fino a quando sono stati introdotti degli esemplari, della stessa sottospecie, che provenivano dal Sud Africa e, da quel momento, una popolazione praticamente destinata ad esaurirsi si è ripresa e, da 7/8 esemplari è arrivata a 15 ma non ho dati aggiornatissimi..... |
| inviato il 27 Giugno 2013 ore 12:03
Ohibò, l'etologia riserva sempre molte sorprese ma tutta questa libertà di movimento dentro e fuori dal cratere mi giunge, devo dire, piuttosto nuova, a proposito dei leoni di Ngorongoro. La letteratura scientifica in materia è abbastanza concorde nel descrivere quella di Ngorongoro come una popolazione isolata e con ricambio genetico vicino allo zero. Pare accertato che l'attuale popolazione residente discenda da una quindicina di antenati comuni esistiti intorno al 1960/1965 e c'è chi sostiene che tra il 1965 e la fine degli anni Ottanta soltanto un leone maschio sia riuscito a entrare nel cratere e a stabilirvisi mettendo su famiglia... è possibile che uno soltanto sia poco, tuttavia studi condotti tra i leoni di Ngorongoro e quelli del Serengeti intorno alla metà degli anni Novanta hanno evidenziato alcune diversità nell'apparato riproduttivo e carenze nella fertilità dei primi, dovute, appunto, alla loro condizione di isolamento: Reduced genetic variability is known to adversely affect ejaculate quality in inbred lions (Panthera leo) physically isolated in the Ngorongoro Crater compared with outbred lions inhabiting the adjacent Serengeti Plains in East Africa da Genetic diversity affects testicular morphology in free-ranging lions (Panthera leo) of the Serengeti Plains and Ngorongoro Crater (1996). Va da sè che i leoni di Ngorongoro facciano tutto il possibile per evitare l'ingresso a maschi e femmine concorrenti e spesso ci riescano, è la loro natura, in questo senso sarebbero loro stessi i responsabili di queste deficienze genetiche con tutto ciò che ne consegue. Aggiungiamoci la morfologia del territorio che certamente non facilita le "traversate". Qualche esemplare esterno probabilmente riuscirà a entrare di tanto in tanto: sta di fatto che per Ngorongoro si stima una perdita del patrimonio genetico, negli ultimi vent'anni, pari a circa il 10%. E c'è il conflitto leoni-umani nella misura in cui, se è vero che tra la NCA e il Serengeti non esistono barriere, la NCA è popolata dai Masai, e i Masai fanno i pastori e i leoni attaccano il loro bestiame. Quindi i Masai vanno in città, comprano i pesticidi e li usano per avvelenare i nostri amici leoni in uscita dal Serengeti verso la NCA e viceversa: baraza.wildlifedirect.org/files/2010/05/lion-small.jpg Questa immagine per la verità è stata scattata nel Masai Mara, ma a Ngorongoro la sostanza non cambia. Ho avuto occasione di parlare con quelli che i leoni avvelenati li vanno a prendere, l'effetto dei pesticidi è devastante, l'animale avvelenato gonfia come un pallone e nella stragrande maggioranza dei casi non resta altro da fare che tirargli un colpo in testa... Insomma sarà anche vero che sulla carta i leoni sono liberi di muoversi da e per il cratere: "senza problemi" proprio, magari no. In conclusione, può darsi che la questione genetica non c'entri nulla con la sfortunata bestiola da te immortalata. Fatto sta che la teoria del ricambio ciclico e dell'entrata/uscita senza problemi dalla NCA a me pare, appunto, più teorica che altro, stante la situazione - oh, dopodiché io posso sempre sbagliare, eh, epperò di articoli che raccontino la questione all'opposto non ne ho ancora mica letti. Non so molto di rinoceronti e ripopolamento. So però che al 12 di giugno si contavano oltre 400 uccisioni da parte dei bracconieri e se il trend continuerà in questo modo, entro la fine del 2013 supereremo gli 800. Che poi significa, estinzione. Il fatto è, siccome il Sud Africa ultimamente ha mandato l'esercito a controllare i parchi, il bracconaggio oggi si sta muovendo verso zone diverse e meno sorvegliate tra cui anche l'Africa orientale, quindi anche Kenya e Tanzania. |
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