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Su Componidori avanza fra due ali di folla in sella al proprio cavallo, benedicendo il popolo della Sartiglia, con sa pippia'e maju, il colorato mazzo di fiori che ricorda l'inizio della primavera Indossa una maschera androgina bianca se appartiene al gremio di San Giuseppe, scura se appartiene al gremio di San Giovanni. Il suo portamento è regale e misurato si ha davvero l'impressione di trovarsi di fronte a un semidio, innanzi a un'entità astratta, sospesa fra cielo e terra tra i vivi e i morti. I rituali legati al Componidori, non a caso, parlano di trascendenza. Dal momento in cui si posa la maschera sul suo volto, durante il sacro momento della vestizione, diventa il cavaliere prescelto, il “capo corsa”, ma anche il “sacerdote della fecondità” che tutto benedice. Di lì in poi, affinché possa preservare le sue qualità, tra cui la forza e la purezza, non dovrà toccare il suolo, pena la perdita dei poteri divini. La caratteristica primaria della rigidità espressiva rispetto al volto umano, porta a pensare che rappresenti il volto dei morti o di un'entità sovrannaturale.
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inviato il 21 Marzo 2021 ore 0:17 | Questo commento è stato tradotto automaticamente (mostra/nascondi originale)
Wow.. Giuseppe.. splendida immagine e composizione completa il mio amico... ottimo lavoro e riprese... congratulazioni a voi.. bye Jean... Adoro questa cattura e la bella parata :-P Wow..Giuseppe..gorgeous picture and full composition my friend...great job and shooting...congratulations at you..bye Jean...
Bellissima immagine, didascalia e storia, ottimo e meticoloso lavoro come sempre, a volte mi sembri la pro loco sardacomplimenti signor Giuseppe ciao Gino
Veramente affascinante ed emozionante la tua Sardegna Giuseppe.....e per fortuna ci sei tu a mostrarci queste bellissime immagini che ci portano un po in giro anche se confinati a casa......lo scatto è eccezionale come al solito..... Complimenti.......adesso mi guardo i video.... Un carissimo saluto Stefano
l'entusiasmo per questa cerimonia annuale la percepisco sbirciando attentamente la foto, osservando quanta gente si avvolge ad un rito che va avanti da secoli e dove il Camponidori è sempre presente per "benedire" il suo Popolo. Una didascalia avvolgente, emozionante accompagnata da una bellissima foto. Complimenti caro amico mio Giuseppe. Un grande abbraccio. Franco
Fotografia molto curata e storia interessante, nella tua terra bellezza e colore entrano nel mito e sono la cornice di una trepida attrazione per l'ignoto. Ciao Giuseppe! Michele
Incredibilmente bella questa composizione che è stata accompagnata da una didascalia che ci ha fatto conoscere i tre personaggi e la loro importanza nella rappresentazione della cerimonia del saluto alla primavera, una bellissima tradizione della tua terra che affascina tutti noi. Complimenti Giuseppe. Ciao Loris
Come sempre gran bel scatto ben realizzato e didascalia molto interessante e con piacere leggo le belle tradizioni della tua terra grazie Ciao da Giancarlo e buona notte
Eccezionale documento. Non saprei come meglio descrivere ciò che ci proponi, apprezzando con paritetica intensità sia l'immagine, sia il racconto. Riesci a farmi percepire quanta storia autoctona ha generato riti e celebrazioni connotati da un simbolismo di chirurgica precisione. Complimenti Giuseppe. Paolo
Ajòooo Giuseppe. Wow, che belle foto! e che bella tradizione! Bellissime ed interessanti le tue foto, la tua nota didascalica e le relative clip. COMPLIMENTI Ciao, Carlo
Un'impeccabile inquadratura ad un trio cavalleresco ricco di dettagli e in ottima luce. Una bellissima pubblicità per la tua stupenda terra e la sua straordinaria gente. Un'abbraccione Mat
Innanzitutto un grazie sincero e dovuto per avermi permesso di entrare un po' di più in questa cerimonia, tradizione. La Terra di Sardegna, lo sostengo da quando ho iniziato un po' a conoscerla, è una terra molt particolare, dove le persone sono unite sotto la bandiera dei Quattro Mori ma anche separate e strette attorno al proprio campanile, ovvero all'interno delle mille tradizioni e sfumature che pullulano e vengono tutte mantenute vive con attenzione e partecipazione unica. Questo è possibile solo se vi è una passione forte, un legame viscerale, un senso di appartenenza totale. Anche questa manifestazione, che cade nel periodo di carnevale, non è una "sfilata", ma un evento dove gli "attori" partecipano con l medesima forza degli spettatori. Tutti sono attori, tutti sono un elemento unico. Come se a teatro il pubblico fosse allo stesso tempo parte integrante della recita. A questo punto il confine fra la realtà e la leggenda, la credenza, svanisce mescolando tutto in un susseguirsi di emozioni che sei vivono collegialmente e che riescono sempre a rinnovare lo spirito di appartenenza a una comunità. Cose bellissime, che voi Sardi sapete curare e mantenere attuali, come se il tempo si fosse fermato. Poi, sul tema della modalità cerimoniale, non mi esprimo. Non fraintendermi. Mi piacerebbe moltissimo poter vivere questa manifestazione nel suo intimo, ma sorrido pensando a come le organizzazioni religiose sono scese a compromessi forti quando si sono rese conto che la forza della cultura popolare non poteva essere sovvertita. Sorrido pensando a quanto questo sia un fenomeno diffuso e aggiungo che per fortuna è accaduto, altrimenti queste espressioni stupende sarebbero state irrimediabilmente spente. Bella serie di fotografie, bella documentazione, bella la scelta dei video e bello il viaggio. Rimanendo a casa (purtroppo), meno male che c'è Giuseppe che mi ha portato a fare un bellissimo piccolo viaggio nella sua splendida Sardegna. Grazie di cuore Gabbia65
una interessantissima didascalia "affinché possa preservare le sue qualità, tra cui la forza e la purezza," come sempre un ottimo scatto ed un piacevole documento bravo Giuseppe.....
un carissimo saluto e buona vita dal Continente sempre più rosso..... Jerry