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| inviato il 27 Gennaio 2021 ore 1:55
la Storia, la memoria, la conoscenza dovrebbero essere le basi per fare meglio, per non commettere più certi errori ma principalmente per capire che siamo tutti ospiti di questo Pianeta e che nessuno rimarrà per sempre. Quello che facciamo non è fini a se stessi, al proprio egoismo, arricchimento, alla ragione di essere nel giusto senza ascoltare gli altri o chi ci sta accanto. La memoria, il ricordo deve essere sempre una base di partenza per non sbagliare la strada che porta nel nulla. Ma sembra che questa memoria sia solo una ricorrenza "dovuta" che poco insegna perchè la chiave cambia ma la porta è sempre quella: la vita, unico dono da non sprecare. Caro amico Loris, complimenti a te e tuo figlio; grazie per questi scatti e didascalia toccante. Un caro saluto Franco |
| inviato il 27 Gennaio 2021 ore 7:13
Scatto ricco di fascino e atmosfera in bella location. Grande Loris, sempre in prima linea per non dimenticare. |
| inviato il 27 Gennaio 2021 ore 7:18
Bellissime tutte queste foto, Loris Complimenti Davvero cariche di atmosfera anche alla luce (o per meglio dire all'ombra) della tua bellissima didascalia e dell'articolo di tuo figlio Ciao, Carlo |
| inviato il 27 Gennaio 2021 ore 7:28
grande lavoro, per non dimenticare... ciao Loris |
| inviato il 27 Gennaio 2021 ore 7:39
La musica è un potente mezzo per poter risvegliare le coscienze, per vincere l' indifferenza verso tragedie inumane che hanno e continuano a ferire l'umanità. Tantissimi complimenti a te e tuo figlio Francesco. Ciao Gaet. |
| inviato il 27 Gennaio 2021 ore 7:40
Gran bel lavoro, complimenti. Dobbiamo sempre ricordare Ciao Marco |
| inviato il 27 Gennaio 2021 ore 7:47
Non dimenticare mai |
| inviato il 27 Gennaio 2021 ore 8:24
Complimenti Loris, bellissima immagine di un bellissimo evento per non dimenticare gli orrori del passato. Ciao, Paolo |
| inviato il 27 Gennaio 2021 ore 8:30
Bravissimo, per tutto, Loris Ciao, Fabio |
| inviato il 27 Gennaio 2021 ore 9:19
Un lavoro superlativo Loris, immagini cariche di atmosfera sia a colori che in B&N dove il suono degli strumenti pare quasi di sentirlo, complimenti anche a Francesco. Ciao |
| inviato il 27 Gennaio 2021 ore 10:01
Bellissima immagine, complimenti Loris |
| inviato il 27 Gennaio 2021 ore 10:33
Splendida immagine e grande lavoro Complimenti Loris carissimo Un caro saluto Mauro |
| inviato il 27 Gennaio 2021 ore 10:48
Bella immagine, sempre emozionanti e suggestive queste commemorazioni in musica. Complimenti Loris, ciao! Sergio |
| inviato il 27 Gennaio 2021 ore 10:52
Franco Roberto Carlo Felice Gaet Marco Peppe Paolo Fabio Ciriaco Arvina Mauro Sergio Grazie di cuore per la vostra gradita visita e per la partecipazione al giorno della memoria, dalle vostre parole è evidente che il messaggio non deve essere riferito solo esclusivamente a questo giorno, il suo monito deve essere sempre presente perché non si ripeta la tragedia inumana dell'Olocausto. Ieri sera a Rai storia ho assistito ad un documentario sui campi di concentramento italiani (tanto per non averci fatto mancare nulla in quel tragico periodo) e mi ha colpito la storia di Frida Misul, che riprendendo le parole di Gaet fa capire la potenza della musica. Lei che aveva una voce d'angelo fu notata da un ufficiale mentre cantava alle donne dell'infermeria dove era ricoverata, la sua voce fu la sua salvezza, non conoscevo la sua storia così vi propongo un sunto da Wikipedia. Grazie a tutti un saluto Loris. Frida Misul nasce a Livorno da una famiglia ebraica, figlia di Gino Misul e Zaira Samaia.[1] Studia canto e dopo l'introduzione delle leggi razziali fasciste del 1938 continua talora ad esibirsi sotto la pseudonimo di Frida Masoni. Il periodo dopo l'8 settembre 1943 è segnato dalla morte per malattia della madre e dalle continua preoccupazione per le sorti dei familiari: il padre e le due sorelle minori. Arrestata a Ardenza (LI) il 1 aprile 1944 dalla polizia italiana, è detenuta alle carceri di Livorno e di li' inviata al campo di transito di Fossoli. Qui è sottoposta a brutali interrogatori perché riveli il nascondiglio dei familiari e del cugino, Umberto Misul, unitosi ai partigiani. Frida non cede ed è quindi deportata a Auschwitz il 16 maggio 1944. All'arrivo al campo, il 22 maggio, è immatricolata con il n. A-5383. Sottoposta ai lavori forzati, è stremata nel fisico finché ammalata è ricoverata nell'ospedale del campo. Qui scampa alla morte grazie alla sua voce di cantante; è da allora adibita nel Kanada a condizioni di lavoro meno brutali e la domenica canta per le SS. La stessa storia si ripete al campo di Villistat, in Germania, dove è trasferita il 16 novembre 1944. L'ultimo trasferimento la conduce al campo di concentramento di Theresienstadt, pochi giorni prima della Liberazione il 9 maggio 1945. Trascorsi tre mesi in un ospedale sovietico e un mese in un campo di raccolta americano, Frida Misul intraprende il viaggio di ritorno che la riporta a Livorno, dove ritrova la famiglia, scampata alle deportazioni. |
| inviato il 27 Gennaio 2021 ore 13:48
Bello scatto da interno,si sente ...la musica. Bel lavoro e bel racconto. Ciao Loris |
user113787 | inviato il 27 Gennaio 2021 ore 18:19
Belle immagini, ricche di atmosfera ed idonee alla proposta che ti fa onore. Esaurienti, come al solito, le notizie riportate. Solo complimenti, Loris. Ciao, Jop. |
| inviato il 27 Gennaio 2021 ore 18:50
Memoria per sofferenza e la morte causate dall'uomo; memoria per la follia di un popolo in preda a un'ideologia che ha portato al potere un criminale che certamente da solo non avrebbe potuto realizzare un opera così nefasta. Grazie Loris per il tuo impegno e per l'immagine che accompagna la sempre generosa documentazione. Ciao Carlo |
| inviato il 27 Gennaio 2021 ore 19:07
Belle immagini! Bisogna sempre ricordare e far ricordare ai nostri figli cosa può fare l'uomo, per non ricadere negli stessi errori! Ciao Francesco |
| inviato il 27 Gennaio 2021 ore 22:06
Una bella immagine ed un bel gesto che condivido pienamente. Complimenti Loris....un saluto. |
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