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| inviato il 21 Gennaio 2021 ore 1:05
Piani d'attacco austriaci. Ottobre 1917. L'artiglieria nei giorni precedenti eseguì su vasta scala tiri di inquadramento, tanto che il comando di divisione italiano inviò da S. Stefano di Cadore il V Reparto d'Assalto a disposizione della brigata Umbria. Il reparto era a disposizione della 2ª Divisione (gen. Venturi, appena succeduto al gen. Cittadini); al comando c'era il cap. Pomponi, alle cui dipendenze vi erano 5 plotoni (ten. De Simone, Gua, Paolotti, Carozzi, asp. Mugna) più una sezione lanciafiamme (s.ten. Del Sole). Giunse in Conca di Misurina il 21 ottobre, proprio quando il tiro austriaco si andava intensificando di ora in ora. Ai primi di settembre il comando di brigata austriaco constata che la situazione sul Monte Piana si fa sempre più critica in quanto gli italiani si avvicinavano sempre di più, ben coperti dagli efficaci tiri dell'artiglieria, mentre gli austriaci erano a corto di mezzi tecnici e di rincalzi. Viene quindi approvata l'idea di una massiccia operazione (che coincidesse con la grande offensiva nell'alto Isonzo) indicata col nome in codice "Herbst". Il 5 ottobre arriva a Villabassa un battaglione d'assalto tedesco; il 10 ottobre il cap. Kratoschwill con una compagnia del battaglione d'assalto della II Armata. A copertura erano a disposizione 74 cannoni e 18 lanciamine, mentre la guarnigione del Monte Piana era costituita da 1 battaglione di Kaiserjäger, la quale si trovava di fronte il III/54° (magg. Piacenza) con il comando (col. Nigra) presso l'attuale rif. Bosi. Nella seconda metà di ottobre comincia a piovere a dirotto ed anche a nevicare (40 cm. il giorno 20): in quel periodo due soldati austriaci disertano ed espongono agli italiani i piani austriaci. Il 18 ottobre arriva l'ordine di attacco: per le prime ore del 21 è previsto l'attacco alle postazioni italiane del Monte Piana e per il 22 quello lungo il versante occidentale. Prevedendo l'immediata reazione italiana si invita a soffocare sul nascere i contrattacchi e porre massima cura nell'operazione gas. Ultimo attacco austriaco. 22 Ottobre 1917 N°1 Torre dei Scarpieri N°2 Torre d Toblin N°3 Sasso di Sesto
 Il 21 ottobre alle 6 il mortaio postato presso il Rifugio Tre Scarperi ed un razzo lanciato dalla Torre di Toblin danno inizio all'attacco. Per 13 ore l'artiglieria austriaca scarica più di 1.000 colpi sulle linee italiane. Durante la notte il bombardamento varia di intensità fino a diventare normale su tutto il fronte tranne sul Monte Piana. Il 22 ottobre si presenta freddo e nebbioso. Alle 5 un colpo del 305 della Innerfeldtal ed un razzo lanciato dalla Torre di Toblin segnano l'inizio del tiro di distruzione e contemporaneamente un barilotto esplosivo viene fatto rotolare da Monte Piano contro la Trincea degli Alpini. Più di 100 pezzi, bombarde e lanciamine concentrarono il fuoco sulla Ghirlanda per non più di 10 minuti mentre i Kaiserjäger scendevano ai reticolati. Cessato il tiro, questi tentano di scavalcare il groviglio dei reticolati, ma vengono respinti dalle mitragliatrici del ten. Bernabè e dalle bombe del s.ten. Buccolini. Poco dopo il tiro austriaco riprende con maggior violenza anche per battere il Vallon dei Castrati, dal quale gli austriaci pensavano che affluissero le riserve italiane. Ma stavolta rispondono tutti i pezzi italiani di Valle Ansiei e della 6ª sezione someggiata dallo Zurlon, Cresta Bianca, Tre Croci, Crepe di Zumelles e Valgrande. Nonostante l'intervento dell'artiglieria, la sezione mitragliatrici del battaglione complementare che sbarrava il Vallone dei Castrati perde il comandante, ten. Arricò, il serg. Luini, il cap.magg. Fiorio, il caporale Galli e molti mitraglieri. Inoltre parte della Ghirlanda cade nelle mani delle fanterie tedesche dell'Alpenkorp, del Wüttemberg e del Brandeburgo che erano scese a plotoni affiancati, usando i lanciafiamme contro la Guardia di Napoleone: "i difensori di questa avevano resistito al doppio bombardamento di distruzione, sul posto, chè lo strapiombo immediatamente a tergo non permetteva di ritirarsi in posizione più riparata. I morti e i feriti del primo erano stati sgombrati, ma quelli del secondo erano ancora là coi superstiti, e le due vedette Giovanni De Siena e Vittorio Basilico guardavano ancora dalle rispettive nicchie attraverso i fori delle lamiere contorte, quando, cessato appena l'inferno delle bombe, videro avanzarsi la nube nera, tetra, caotica, gravida di fiamma dai bagliori sinistri. Non era la morte, era l'annientamento." Vengono così annientati 3 plotoni del 54° mentre il quarto (s.ten. Burroni) rimane asserragliato lungo la linea dei nidi-scoglio con dietro il dirupo di Val Rimbianco. Quel plotone resistette a bombardamenti e attacchi vari ma non cedette il ramo di Ghirlanda, sicchè gli austriaci non riuscirono a passare dalla parte del Fosso Alpino, ma nemmeno ci riuscirono dall'altra parte (Forcella dei Castrati). Intanto il V Reparto d'Assalto sbocca dalla galleria difensiva e si dispone per il contrattacco: il plotone del ten. De Simone fu il primo a lanciarsi dal fianco destro della Guardia di Napoleone. Viene ferito alla bocca ma continua nello slancio e però si infila tra la destra della Guardia di Napoleone e la sinistra della Trincea dei Sassi e l'unico modo per uscirne è superare frontalmente la seconda. Giunti al corpo a corpo, gli italiani vengono sopraffatti: "[...] intimarono minacciosi al De Simone di arrendersi. Arrendersi? Viva l'Italia - urlò, come ingigantendo e scaricando sugli avversari i residui colpi della rivoltella. Ferì e fu ferito, sì gravemente da non poter più reggersi. Su di lui caduto venne rinnovata l'intimazione di resa. Arrendersi? - No - grida Viva l'Italia [...] Allora i manigoldi si credettero lecito di trapassar quel cuore generoso e indomito, e un Maramaldo, prima di andarsene, ruppe con una mazza ferrata quella fronte [...] A tanto valore, la patria riconoscente decretò la medaglia d'oro." I pochi supersiti ridiscesero strisciando alla testata del Vallone dove nel frattempo erano giunti gli altri plotoni e la sezione lanciafiamme. L'artiglieria italiana batte per tutta la notte la trincea conquistata dagli austriaci e li costringe a ripiegare nella Trincea dei Sassi. La confusione che si viene a creare nei comandi austriaci e la situazione generale comunque non consona alle aspettative fà desistere il comando austriaco che decide di ritentare l'azione nella notte successiva (nel frattempo si erano registrati 93 morti e 84 feriti da parte austriaca, 3 morti ed 11 feriti nelle file tedesche). "La notte di quel 22 di ottobre scese piena d'ansie e di fantasmi. Le opposte artiglierie, con ritmo pari, empivano di tuoni e di fragori il coro delle Dolomiti, solcando in alto le tenebre che in basso punteggiavano di scoppi. I fasci sbalorditori di luce dei riflettori frugavano le pieghe del terreno, leggevano i sentieri, radevano i pianori. Nel tempo dalla natura assegnato alla quiete, tutti erano desti e con gli spiriti tesi fino allo spasimo." Ogni 15 minuti il 280 del passo Tre Croci scaricava un colpo sulle posizioni austriache. Alle 5 del 23 ottobre tutte le batterie della zona concentrano il fuoco sulla Trincea degli Alpini e sulla Ghirlanda ed alle 6 gli Arditi compaiono dalla parte della Forcella anzichè dalla parte del Fosso, dove li attendevano gli austriaci. La sorpresa fu totale e le posizioni vennero riconquistate di slancio dal I/54° del magg. Piacenza, prima che giungesse l'aiuto di un reparto di Fiamme Rosse giunto coi camion a Misurina. Undici giorni dopo (alle 17 del 3 novembre) però gli italiani furono costretti ad abbandonare le posizioni.





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| inviato il 21 Gennaio 2021 ore 1:18
Caro Loris, ho letto tutto d'un fiato il racconto; mentre leggevo cercavo di immaginare le scene, le azioni e i colpi di artiglieria pesante che rimbombano. Oggi, è semplice immaginare stando comodamente seduti e per chi ha visitato quei luoghi sembra impensabile che proprio li qualcuno ha sofferto affinché si possa godere dello spettacolo che le Dolomiti offrono. Come è strana la vita. Grazie Loris per il tuo lavoro che è la memoria è parte della Nostra terra. Un caro saluto Franco |
user81750 | inviato il 21 Gennaio 2021 ore 5:22
Un trattato di storia...mi compiaccio! |
| inviato il 21 Gennaio 2021 ore 7:11
Loris, sei un grande! Non ho altre parole per dirti che queste tue belle foto, abbinate ai tuoi dettagliati racconti storici, sono dei documenti straordinari, ed anche commoventi, di eventi sconosciuti ai più e che, oltre gli aspetti meramente bellici e tattici, hanno coinvolto una generazione di uomini, vite, sensibilità, sentimenti Ciao, Carlo |
| inviato il 21 Gennaio 2021 ore 9:13
Complimenti Loris , grande lavoro di immagini e storiografia che solo un grande appassionato può fare, ciao. |
| inviato il 21 Gennaio 2021 ore 9:33
Forse te l'ho già scritto.....ma comunque te lo scrivo di nuovo....... Stai facendo un lavoro meraviglioso...... Complimenti Loris Ciao Stefano |
| inviato il 21 Gennaio 2021 ore 13:24
Caro Loris, guardando le tue foto, mi appaiono luoghi di bellezza e fascino: le montagne piu' belle d'Italia. Con i tuoi racconti sulla guerra, questi luoghi si vestono di un significato diverso , non solo di bellezza, ma di grande sofferenza per quegli... uomini-ragazzi che hanno affrontato la guerra. Tantissimi complimenti per questo grande lavoro che stai facendo! Ciao Gaet. |
| inviato il 21 Gennaio 2021 ore 14:18
Splendida immagine e trattato di storia che appassiona Complimenti Loris per il tuo immane lavoro Un saluto Mauro |
| inviato il 21 Gennaio 2021 ore 16:51
Ciao Loris, ci stai abituando ad 'uscite periodiche' di racconti di storia narrati attraverso la fotografia. Apprezzo particolarmente questo tuo bellissimo lavoro che seguo con grande interesse. un caro saluto |
| inviato il 21 Gennaio 2021 ore 17:01
Un lavoro dettagliato, ed esaustivo, potresti pubblicarlo, Complimenti Loris! |
| inviato il 21 Gennaio 2021 ore 17:18
Bellissima |
| inviato il 22 Gennaio 2021 ore 1:18
Franco grazie per l'attenzione che riservi ad ogni mia pubblicazione e per le belle parole e pensieri che lasci nei tuoi commenti, senza la vostra presenza non sarebbe possibile il continuo Ale ne sono felice e ti ringrazio Carlo siete dei grandi voi che mi supportate nel mio racconto storico/fotografico, avendo tante immagini che si collegano perfettamente con le storie narrate mi è sembrato giusto fare tale descrizione miscelando parole e immagini a ricordo dei tanti ragazzi che hanno combattuto una durissima guerra lasciando la loro vita in queste montagne. Ciriaco grazie per l'attenzione riservata e complimenti espressi, anche voi siete degli appassionati veri, lo dimostrate con i vostri commenti e letture. Stefano ti ringrazio per la tua presenza assidua e per i complimenti che puntualmente mi esprimi Gaet è proprio quello che voglio condividere con voi, la bellezza di questi luoghi visti semplicemente in immagine ti appaiono incantevoli, ma in questo museo a cielo aperto esprimono tutta la loro drammaticità e sofferenza che ti assale percorrendo i sentieri e visitando le trincee. Ti ringrazio per l'attenzione riservata alle fotografie e racconto. Mauro mi conosci e sai quanto mi piace fotografare, avendo tante immagini la migliore soluzione è quella di proporle per dare una visione d'insieme del racconto fotografico. Fabio come vedi ho fatto un settimanale/storico fotografico sulla 1° guerra mondiale per voi sono lieto del tuo interesse, alle prossime uscite Agata grazie infinite, è una bella idea, ma anche questa è una pubblicazione tutta per gli amici yuzini Corrado grazie mille per la "bellissima" Un carissimo saluto a tutti voi amici miei, la vostra partecipazione mi aiuta molto nel proseguo del racconto storico/fotografico, ve ne sono grato Un saluto a tutti coloro che sono passati ed hanno lasciato il loro mi piace o semplicemente osservato o letto, grazie infinite. Loris |
| inviato il 22 Gennaio 2021 ore 7:20
Bellissima serie di immagini documento. Complimenti Loris |
| inviato il 22 Gennaio 2021 ore 10:13
Complimenti Loris hai fatto un gran lavoro...molto interessante! Ciao, Giorgio |
| inviato il 22 Gennaio 2021 ore 11:53
un altro bel documento |
| inviato il 22 Gennaio 2021 ore 15:59
Loris, ottimo lavoro sempre molto coinvolgente! Ciao Francesco |
| inviato il 23 Gennaio 2021 ore 11:39
Un bel racconto in immagini, ottimo lavoro. Complimenti Loris, ciao! Sergio |
| inviato il 23 Gennaio 2021 ore 16:03
Complimenti Loris, bella continuazione di questa tua "serie"... storica. Ciao e buon fine settimana, Paolo |
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