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| inviato il 05 Novembre 2019 ore 0:42
Carissimo Mario, stupenda tutta la serie in bianco e nero, bravissimo, mi piace tantissimo. Un super salutone Antonio |
| inviato il 05 Novembre 2019 ore 4:20
Grazie Antonio. Un abbraccio |
| inviato il 05 Novembre 2019 ore 23:42
Una serie di foto per alcuni forse strana o di gusto opinabile. A me è tema gradito per riflessione di valore assoluto. Ho decine di fotografie scattate nei camposanti, soprattutto a Pavia dove ho la mia ultima dimora ad attendermi con i miei cari. Non ne posto a scanso di doverne giustificare il motivo. Guardando ciò che rimane, a me pare di toccare con mano la fragilità umana cui la morte ed il tempo, inesorabile, toglie ogni forza evaporando voglie, iniziative, azioni, pensieri in una metamorfosi che scolorisce ogni aspetto precedente, anche quelli apparentemente più duri e tenaci. Tutto galleggia in un universo etereo che pareggia le gesta degli eroi ed i pensieri dei bimbi, tanto lontani dall'impertinente arroganza che un giorno ebbe ragione apparente, osservata senza malizia né rancore alcuno, ma con calma pazienza da Atropo fino al momento che mai nessuno si aspetta. Mi pare che questo sia anche ciò che traspare da quest'ottimo documento, vite sorprese da un fatto tanto impensabile quanto autenticamente, assolutamente ineluttabile, al di sopra di ogni altra opportunità. Nel caso, poi, il luogo, il Cestio, è ancor più particolare e sembra ancora di udire le vecchie storie d'indispensabili liturgie semi-occulte, di formalismi di casta e di religione, a differenziare, anche in termini… "postumi" presunte appartenenze, necessarie autocertificazioni per potersi distinguere in una sublime diversità che, altrimenti, ......nessuno saprebbe notare. |
| inviato il 06 Novembre 2019 ore 9:42
C'è stato un libro che mi ha segnato molto nel rapporto con i cimiteri "Spoon River" di E. L. Masters. Amo tanto passeggiare fra le lapidi, leggere gli epitaffi, ascoltare le voci nel silenzio e, di conseguenza, amo molto fotografarli. I tuoi commenti mi piacciono molto. Grazie |
| inviato il 06 Novembre 2019 ore 13:05
Lo conosco molto bene e ne fu tratto un album da Dé André, "Non al denaro, non all'amore né al Cielo" che considero ftra i migliori della produzione di Faber. |
| inviato il 06 Novembre 2019 ore 14:23
Sì ci mise molto del suo è un grande disco. |
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