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, 1/125 f/5.0, ISO 500, mano libera. Santu Lussurgiu, Italia.
Il primo cavaliere arriva alla fine della stretta viuzza che si incrocia con Sa Carrela 'e Nanti la strada del paese di Santu Lussurgiu dove si correrà Sa Carrela, sotto la maschera la sua faccia è seria si sta concentrando fra un po' sbucherà anche il suo compagno di pariglia perché questa corsa si corre in due appaiati e si galoppa nella stretta via con tanta gente che si apre al tuo passaggio e poi si richiude una cosa molto pericolosa che ha causato molti incidenti alcuni anche mortali si partirà d'improvviso con uno scarto repentino e ci si butterà giù al galoppo sulla stretta via in discesa cercando di restare appaiati il più possibile. --------- Sa Carrela 'e Nanti è un carnevale equestre tipico del paese di Santu Lussurgiu, un paese di circa 2.300 abitanti in provincia di Oristano, situato nella regione del Montiferru ad un'altitudine di oltre 500 metri sul livello del mare. Sa Carrela 'e Nanti è una corsa a pariglia di cavalli tra le più spericolate dell'isola e del Mediterraneo. Le tradizioni equestri, come “Sa Carrela 'e Nanti”, sono molto antiche, risalgono ai secoli scorsi quando, i Giudici di Arborea prima e i viceré spagnoli dopo, avevano impiantato e favorito l'allevamento dei cavalli, tanto da ottenere razze speciali per le corse. Nelle corse a pariglia, che attualmente si svolgono per il carnevale a Santu Lussurgiu, i cavalieri devono essere dei veri acrobati così come impongono le regole di questo genere di manifestazione che ha origini nelle esercitazioni e nelle tradizioni delle cavallerie leggere. Sa Carrela 'e Nanti è la sintesi del carnevale di Santu Lussurgiu che ha come protagonisti i cavalieri, i cavalli e il pubblico. Anche la folla è parte integrante dell'evento creando un particolare effetto: la folta massa si apre un attimo prima dell'arrivo dei cavalli in corsa per richiudersi subito dopo il loro passaggio. Sa Carrela 'e Nanti (l'attuale Via Roma) è una strada sterrata lunga circa 350 metri in discesa dove si sfidano i cavalieri, rigorosamente lussurgesi, che per l'occasione devono indossare, secondo la tradizione, una maschera o avere il volto dipinto. La manifestazione si svolge in tre giornate. La domenica di carnevale, i cavalieri si presentano a s'iscappadorzu, il punto in cui ha inizio la corsa, e a “pareza” (pariglia) i cavalieri si lanciano a tutta velocità con l'obiettivo di scendere tutta la corsa “uniti”, con il braccio di uno sul braccio dell'altro, quasi a simboleggiare l'unità, la concordia, l'amicizia e la solidarietà. Il lunedì, chiamato “Su Lunisi de sa pudda” (il lunedì della gallina), il cavaliere lanciato al galoppo deve buttare a terra con un bastone, chiamato “su fuste 'e ortzastru”, un fantoccio che ha le sembianze di una gallina, che sostituisce dagli anni '70 la gallina vera. Il martedì termina lo spettacolo con la premiazione dei cavalieri che hanno buttato giù più galline, delle tre migliori pariglie e di tutti gli altri partecipanti.
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Ciao Emme ! Bhe che dire uno spettacolo !!! I colori sono belli accesi e vivaci e saltano subito all'occhio !!! Molto bella anche la didascalia che aiuta a comprendere ancor meglio il quadro e contorni della foto ! D'altronde il maestro non delude mai !!! Buona notte e buona Domenica !!! Ciaoo Lorenzo !
Intrigante composizione e scatto sopraffino spettacolare nitidezzacolori e post gestiti come sempre magistralmente Probabilmente penserai ma Rosario a quest'ora cosa fa ancora in piedi?? Effettivamente non lo so neppure io... però fra poco vado a dormire!!!!! Ciaoooo Emme....scusami ancora se nel pomeriggio non ho potuto interloquire degnamente telefonicamente con te come era giusto che sia.Rosario
Bellissimo scatto Emme, belli i colori. Dopo aver letto il tuo racconto si percepisce tutta la tensione del momento, nonostante la maschera apparentemente allegra. Ciao Roberto
user169128
inviato il 24 Marzo 2019 ore 1:20
Ti confesso che questo tipo di gare mi creano una certa apprensione.. però è magnifica la didascalia e comprendo le tradizioni e le culture dei vari paesi. Sono veri? Cavallo e cavaliere escono dal libro di Emme! sono un disegno perfetto. Un vero prodotto artistico. Sei avanti caro amicone mio... e chi ti supera!? Nemmeno il cavallo!
Mi vengono mille domande, e mille ipotetiche risposte, guardando questa foto e leggendo il tuo appassionante racconto amico mio fraterno. Perché i muri sono di questo bel colore arancio acceso, é un caso? I capelli lunghi e il cappello sono parte di una maschera ben precisa o variano da cavaliere a cavaliere? La stradina di uscita perché è in discesa? Potrei continuare ancora ma aspetto di vedere il seguito sono convinto che troverò lì le risposte che cerco. Una delle sensazioni che mi suscita questa immagine è la ricerca di una grande virilità, espressa con tutte le componenti: cavallo, colore nero, bordatura, espressione della maschera, ecc... Ma quello che non si vede direttamente ma che la tua foto trasmette (e qui entra in campo la tua bravura) è la tensione, sento una grande tensione sotto quella maschera e in quel corpo sotto il mantello, già unito al cavallo con la forza muscolare delle gambe (e c'è ne vuole!) e con i reni e la schiena tesissime, pronti a spingere il cavallo alla repentina partenza. Caro frate Emme, potrei ancora continuare a descrivere le sensazioni che ci trasmetti con le tue immagini e i tuoi racconti, perché sono cariche di bellezza e passione come solo tu sai raccontare. Un abbraccio e immensi complimenti. Carlo
E un Quadro! Tredimensionalita' pazzesca! Sembra che sta uscendo dal schermo! Interessantissima didascalia! Ti faccio le mie Sinceri Complimenti! Buona Domenica Amico Mio!
Una composizione ottima come il controllo delle luci. Stai facendo un lavoro di ricerca e divulgazione fantastico. I miei più sinceri complimenti. Buona Domenica, Rosario